Corrado De Benedittis
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Politica

Corrado De Benedittis: "Mi propongo come candidato sindaco di Corato"

Il passo in avanti e le regole per avviare una "convergenza democratica" con cittadini e realtà politiche

Nessun colpo di scena, nulla che non si potesse prevedere. Corrado De Benedittis ha annunciato la sua "disponibilità" a candidarsi come sindaco di Corato.

Il maltempo non ha consentito che l'annuncio venisse lanciato da Piazza Cesare Battisti ma la scelta della "Casa della Politica" (ossia la sede di Demos e Rimettiamo in moto la città) come luogo in cui svolgere l'incontro è stata emblematica anche alla luce del desiderio di De Benedittis di trasformare quel luogo nel punto di "convergenza" dei cittadini e delle forze politiche che si rivedono nei valori democratici elencati ed affissi alla porta della sede dei movimenti.

Prima di guardare al futuro, Corrado De Benedittis si è soffermato su alcuni passaggi relativi alla breve ma intensa esperienza sui banchi del consiglio comunale che hanno visto il centrodestra logorarsi sino alla scelta di staccare la spina all'amministrazione guidata da Pasquale D'Introno dopo appena 3 mesi dall'insediamento

«Non abbiamo mai modificato la nostra posizione in consiglio di un millimetro. Sin dal primo momento in cui si è palesata la crisi del centrodestra abbiamo detto che deve governare la città la maggioranza uscita dalle urne. Se la maggioranza c'è è bene, se non c'è l'unica strada è quella di ritornare al voto. Abbiamo detto di no ad un tentativo di ribaltone e coerentemente abbiamo detto di no alle dimissioni dei consiglieri comunali perché si trattava di un problema di un centrodestra ed era il centrodestra che doveva assumersi la responsabilità di mandare a casa il sindaco» ha detto il già candidato sindaco.

ABBANDONO DELLA CITTA'
Uno dei punti chiave affrontati nel corso della conferenza è stato lo stato di abbandono nel quale versa la città sul piano politico e gestionale.
«In questa situazione di abbandono abbiamo capito che dovevamo presidiare la realtà politica di Corato. Dopo il voto i tanti comitati elettorali si sono chiusi: noi abbiamo aperto un solo comitato elettorale e non l'abbiamo mai più chiuso. Abbiamo capito che questo posto doveva diventare un riferimento per la città» ha detto De Benedittis anticipando l'idea di creare una "Casa della Politica" in cui iniziare a discutere della Corato di domani.

GLI ATTACCHI: «Corrado De Benedittis è un uomo libero»
Pur senza mai nominare Pasquale D'Introno, Corrado De Benedittis ha spiegato il motivo per il quale non ha mai voluto replicare alle pesanti accusa lanciate dall'ex sindaco dal palco di Piazza Sedile.

«Su di noi sono state riversate illazioni e calunnie a cui abbiamo ritenuto che la miglior risposta fosse il silenzio di chi non ha nulla da temere. Noi pensiamo di aver condotto la campagna elettorale in modo giusto e pulito e non abbiamo da rendere conto a nessuna delle illazioni fatte nei nostri confronti. Corrado De Benedittis è un uomo libero: l'unico patto fatto è con Rimettiamo in moto la città e Demos e rimarremo liberi. I patti che faremo saranno sempre alla luce del sole e stretti in modo democratico e chiaro, altrimenti non li faremo. Spero che la campagna dei veleni che in modo orchestrato è stata alzata nei nostri confronti possa finire. A tutti coloro che ci hanno offeso noi risponderemo sempre con amicizia, stima e rispetto. Non offenderemo mai nessuno».

LA CASA DELLA POLITICA
Nel suo lungo monologo De Benedittis ha fatto spesso riferimento al desiderio di coinvolgimento di cittadini e forze politiche che, in maniera serena e trasparente, vogliano costruire un progetto politico ispirato a dei valori condivisi. Un progetto talmente comune da essere condiviso persino nel luogo in cui viene concepito.

«Inauguriamo la casa della politica, una specie di condominio, luogo in cui tutte le forze politiche che vorranno e che si riconosceranno nella scala di valori indicata potranno venire per costruire insieme una convergenza. In molti ci chiedono di costruire l'unità, altri ci chiedono di andare avanti: bisogna esplorare tutte le strade, nulla deve rimanere intentato. Noi siamo sempre pronti all'incontro, se ci sono le condizioni. Se non ci sono le condizioni, meglio rimanere separati. Non vogliamo più usare la parola coalizione perché di coalizioni l'Italia è morta e sepolta».
E individua l'avversario nel centrodestra. «Sia chiaro: la responsabilità della crisi amministrativa è uno ed un solo responsabile: lo schieramento di centrodestra. I candidati sindaci non si vanno a cercare cinque mesi prima, vedendo chi c'è. Abbiamo assistito alla caduta delle maschere e ad una sorta e di vera propria pornografia della politica. I recinti tradizionali non funzionano più. Non dobbiamo mai avere la presunzione di autosufficienza. Le categorie classiche sono andate in crisi. Dobbiamo mobilitarci per voltare pagina in città, mandando in soffitta i vecchi equilibri. A noi le ammucchiate non piacciono, per questo andiamo ad esporre i valori democratici del nostro gruppo.

LA COALIZIONE DIVENTA CONVERGENZA
«Non useremo mai più il termine coalizione. Proponiamo di usare il termine "convergenza democratica". La coalizione è il risultato di un accordo tra forze politiche che per necessità si mettono insieme e poi si apre la grande lotta per le spartizioni. Se perdono si dividono. La convergenza è un'altra cosa: vogliamo incontrare i cittadini, forze politiche ma non le delegazioni, ma la base dei partiti, e vogliamo vedere se ci sono le condizioni per costruire la convergenza il cui punto primo deve essere la stima reciproca. Proponiamo un nuovo metodo democratico, popolare, di rigenerazione dal basso della classe dirigente della città. È un appello che lanciamo a tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori democratici».
E chiedendo chiarezza e onestà intellettuale che significa mettere da parte i tatticismo, Corrado De Benedittis fa un cenno alla sua intenzione di proporsi alla guida della città
«Siamo vincitori morali delle scorse amministrative e ci assumiamo la responsabilità morale di proporre alla città una leadership, la nostra disponibilità a candidarci e a guidare questa città e chiediamo ai cittadini e alle forze politiche.
«Si sentano tutti impegnati».

LA GIUNTA
Se il centrodestra si è spaccato sulla giunta e sulla distribuzione degli incarichi, De Benedittis sceglie di individuare da subito le caratteristiche della giunta che vorrebbe.
«La giunta deve ottenere la fiducia del sindaco, delle forze politiche e che sia una giunta fatta tutta sulla competenza. Abbiamo bisogno di assessori che siano dei giganti nel ramo in cui vanno ad amministrare. Via il manuale Cencelli e le ripartizioni».

Metodo assembleare, convergenza democratica fondata sulla condivisione dei valori e della stima reciproca, adozione della "casa ella politica" e proposta della leadership. Questi sono i punti cardini, le condizioni che dettano Demos e Rimettiamo in moto la città puntando ancora una volta su Corrado De Benedittis che, soltanto nelle ultime battute del suo comizio ha detto senza giri di parole: "Mi propongo come candidato sindaco".
  • Elezioni Amministrative 2020
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