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Coronavirus e nuovi poveri. Coldiretti: «In Puglia è piaga sociale»

Sale di oltre il 40% il numero di nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto per mangiare per effetto della crisi economica

Sale di oltre il 40% il numero di nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto in Puglia per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dall'emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro.
È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, a tre mesi dall'inizio della pandemia con il primo caso ufficiale di Covid-19 individuato a Codogno il 21 febbraio, sulla base delle persone che da allora hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas ed il Banco Alimentare che registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto. Un bilancio drammatico che ha sconvolto la vita delle famiglie e l'economia ma soprattutto ha provocato sofferenza con oltre 32mila vittime. Un tunnel dal quale il Paese sta per uscire con uno sforzo collettivo che – sottolinea la Coldiretti - non può essere vanificato da comportamenti scorretti con assembramenti, party e movida che rischiano di alimentare la ripresa del contagio da coronavirus.

«Lo stanziamento aggiuntivo di 250 milioni per acquistare cibo da destinare alle famiglie più bisognose è una misura importante e necessaria che abbiamo fortemente sostenuto, contenuta nel DL Rilancio che prevede tra l'altro risorse aggiuntive per il Fondo per l'emergenza alimentare con l'obiettivo di assicurare la distribuzione delle derrate per la crisi derivante dalla diffusione del virus Covid-19», commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Una fascia di nuovi indigenti che fa salire a 3,7 milioni il numero totale di persone che in Italia in questo momento hanno bisogno di auto per mangiare. Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola, una nuova fetta rilevante della popolazione che si aggiunge alle 180mila persone che in Puglia lo scorso anno hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas ed il Banco Alimentare che stimano infatti un aumento del 40% delle richieste di aiuto.

«Non c'è tempo da perdere e occorre al più presto procedere alla pubblicazione dei bandi per rendere operativo un intervento atteso da una ampia fascia della popolazione. Una misura importante per le famiglie e per le attività produttive con l'acquisto di prodotti autenticamente Made in Italy e denominazione di origine per aiutare anche aziende agricole ed allevamenti italiani in grande difficoltà», insiste il presidente Muraglia.

Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d'ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.

Con la 'Spesa Sospesa' degli agricoltori di Campagna Amica nel periodo del lungo lockdown sono già stati raccolti e donati alle famiglie indigenti oltre 30.000 chili di cibo, con consegne gratuite di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, olio e legumi, attraverso le parrocchie, i Comuni e gli enti caritativi. Si tratta di un risultato ottenuto grazie alla generosità degli agricoltori e dei frequentatori e sostenitori delle fattorie e dei mercati di Campagna Amica che continuano dove possibile a lavorare, anche con consegne a domicilio, per non far mancare cibi di qualità sulle tavole dei pugliesi.

Per venire incontro ai limiti imposti alla movimentazione dei cittadini, la rete di aziende agricole, botteghe e mercati di Campagna Amica, hanno attivato il servizio di consegna a domicilio, con cui finora - in 5 settimane – sono già state effettuate 46mila consegne direttamente a casa dei cittadini - consumatori.

«La condizione delle famiglie è aggravata dalla bolla speculativa che sta colpendo i generi di prima necessità, a partire dall'ortofrutta, i cui prezzi nei canali di vendita risultano raddoppiati. I nostri agricoltori stanno alimentando l'economia circolare, con il duplice obiettivo di aiutare le famiglie che si avvantaggiano di una spesa più sostanziosa e possono mangiare pugliese», conclude il presidente Muraglia.
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