Attualità
Corato ricorda il 12 luglio, col dolore nel cuore e lo sguardo al futuro
Dalla commemorazione al progetto della cittadella dello sport dedicata a Francesco e alle giovani vittime del disastro ferroviario
Corato - lunedì 12 luglio 2021
13.59
23 nomi, quelli delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016, elencati con commozione dal sindaco di Corato Corrado De Benedittis sul piazzale antistante la stazione della Bari-Nord, accanto alla targa commemorativa che fissa nella storia il ricordo della tragedia e delle vite disperse. Fra loro, i coratini Luciano Caterino e Francesco Ludovico Tedone.
Una corona di alloro e un minuto di silenzio alla presenza delle famiglie delle vittime, dei rappresentanti istituzionali e delle forze dell'ordine, poi i fiori sui binari, sul luogo dell'incidente, per esprimere l'impossibilità di dimenticare. Si è conclusa così la mattinata di eventi di questa giornata all'insegna del ricordo di quel 12 luglio che ha squarciato per sempre il cuore del nostro territorio.
23 i rintocchi di campana alle 11.06, promessa e volontà di non dimenticare, hanno decretato il rispetto del minuto di silenzio nel corso della conferenza stampa all'interno del chiostro del Palazzo di Città.
C'è esigenza di verità e di conoscere le cause dell'incidente che ha cambiato la vita di famiglie e di intere comunità, "una verità che non servirà a restituire le vite spezzate ai loro cari ma renderci conto di come un determinato modus operandi amministrativo possa determinare conseguenze drammatiche. Si può guardare al futuro quando si ha consapevolezza di quello che è stato e forse il miglior modo per farlo è nella cittadella dello sport che mette insieme il ricordo e apre al futuro".
Sono queste le parole del sindaco De Benedittis nel corso della conferenza stampa di presentazione di un progetto che, dal dolore, cerca di dare nuova linfa e prospettiva al futuro dei giovani, nel nome del giovane 17enne coratino Francesco Ludovico Tedone, del giovane macchinista Luciano Caterino e di tutte le giovani vittime della tragedia. Quello della realizzazione, fortemente voluta dalla famiglia e dall'associazione che porta il suo nome, di una cittadella dello sport nella nostra città di Corato. Con il sostegno dell'amministrazione comunale, del CONI e Asset Puglia, rappresentato questa mattina dall'ing. Elio Sannicandro, della Regione Puglia e della Fondazione Casillo, presente nella persona di Cardenia Casillo, la cittadella dello sport è uno dei germogli nati dal seme dell'essenza e della passione di Francesco Tedone.
Amante dello sport, delle arti, armonioso, vivace e curioso, il 17enne coratino rappresenta il simbolo dei giovani che guardano al futuro con le loro ambizioni e i loro sogni. Sogni come quello di creare un ponte fra Corato e Oita, la cittadina giapponese che ha ospitato Francesco nel suo periodo di studi e che ormai con la nostra città ha già intessuto un rapporto indissolubile nel suo ricordo.
Di fronte alla tragedia e al dolore, con la perdita di Francesco nel cuore, la sua famiglia si è unita e ha deciso di non chiudersi ma di cercare di trarre il meglio che Francesco ha lasciato loro e farlo germogliare, crescere, condividendolo. Così, spiega il fratello Natale Tedone, nasce Komorebi prima e la cittadella dello sport ora, con la volontà di creare un ambiente di crescita sano, di passione, condivisione, impegno e di realizzazione dei sogni del futuro di tanti ragazzi che, come Francesco, guardano al mondo con la luce negli occhi.
Una corona di alloro e un minuto di silenzio alla presenza delle famiglie delle vittime, dei rappresentanti istituzionali e delle forze dell'ordine, poi i fiori sui binari, sul luogo dell'incidente, per esprimere l'impossibilità di dimenticare. Si è conclusa così la mattinata di eventi di questa giornata all'insegna del ricordo di quel 12 luglio che ha squarciato per sempre il cuore del nostro territorio.
23 i rintocchi di campana alle 11.06, promessa e volontà di non dimenticare, hanno decretato il rispetto del minuto di silenzio nel corso della conferenza stampa all'interno del chiostro del Palazzo di Città.
C'è esigenza di verità e di conoscere le cause dell'incidente che ha cambiato la vita di famiglie e di intere comunità, "una verità che non servirà a restituire le vite spezzate ai loro cari ma renderci conto di come un determinato modus operandi amministrativo possa determinare conseguenze drammatiche. Si può guardare al futuro quando si ha consapevolezza di quello che è stato e forse il miglior modo per farlo è nella cittadella dello sport che mette insieme il ricordo e apre al futuro".
Sono queste le parole del sindaco De Benedittis nel corso della conferenza stampa di presentazione di un progetto che, dal dolore, cerca di dare nuova linfa e prospettiva al futuro dei giovani, nel nome del giovane 17enne coratino Francesco Ludovico Tedone, del giovane macchinista Luciano Caterino e di tutte le giovani vittime della tragedia. Quello della realizzazione, fortemente voluta dalla famiglia e dall'associazione che porta il suo nome, di una cittadella dello sport nella nostra città di Corato. Con il sostegno dell'amministrazione comunale, del CONI e Asset Puglia, rappresentato questa mattina dall'ing. Elio Sannicandro, della Regione Puglia e della Fondazione Casillo, presente nella persona di Cardenia Casillo, la cittadella dello sport è uno dei germogli nati dal seme dell'essenza e della passione di Francesco Tedone.
Amante dello sport, delle arti, armonioso, vivace e curioso, il 17enne coratino rappresenta il simbolo dei giovani che guardano al futuro con le loro ambizioni e i loro sogni. Sogni come quello di creare un ponte fra Corato e Oita, la cittadina giapponese che ha ospitato Francesco nel suo periodo di studi e che ormai con la nostra città ha già intessuto un rapporto indissolubile nel suo ricordo.
Di fronte alla tragedia e al dolore, con la perdita di Francesco nel cuore, la sua famiglia si è unita e ha deciso di non chiudersi ma di cercare di trarre il meglio che Francesco ha lasciato loro e farlo germogliare, crescere, condividendolo. Così, spiega il fratello Natale Tedone, nasce Komorebi prima e la cittadella dello sport ora, con la volontà di creare un ambiente di crescita sano, di passione, condivisione, impegno e di realizzazione dei sogni del futuro di tanti ragazzi che, come Francesco, guardano al mondo con la luce negli occhi.