Vita di Città
Corato contagiata dal virus del rifiuto
Inciviltà diffusa da curare col vaccino del rispetto
Corato - domenica 16 agosto 2020
È bastato intraprendere una breve passeggiata per imbattersi, nel giro di una manciata di isolati, in uno scenario a dir poco indecoroso per la nostra Corato e in una amara conferma del diffondersi di un virus ormai radicato nella nostra città, quello dell'inciviltà o del mancato senso di responsabilità, se così si preferisce chiamarlo.
Il virus del rifiuto è semplice da diagnosticare, basta cercare di passeggiare per ritrovarsi a schivare rifiuti abbandonati di ogni tipo.
In quest'ultimo periodo, ad apparire fiere in ogni dove sono le mascherine chirurgiche, abbandonate per terra, magari dopo aver fatto la spesa o perchè facevano sudare troppo. Ormai la fanno da padrone sui marciapiedi, al centro strada, nelle aiuole, assieme ad altri rifiuti di ogni genere, anche in coppia, "per non sentirsi soli" - come cantano i Tiromancino.
Che sia una nuova iniziativa incompresa di donare attrattività turistica alla nostra città attraverso una nuova espressione di street art?
Purtroppo è spazzatura certamente gettata di proposito da qualcuno, non curante del grave impatto ambientale, del decoro della città, dell'inaccettabilità di un gesto così sconsiderato in una società che si definisce civilizzata.
Non è colpa del Comune, né degli operatori che potrebbero sì debellare il degrado ambientale in cui versa la città attraverso un massiccio lavoro di bonifica cittadina straordinaria, ma non potrebbero mai eradicare il virus diffuso della mancanza di senso civico e quel compulsivo "bisogno" di gettare i propri rifiuti per strada. Intervento che, tra l'altro, avrebbe peso sulle casse comunali... o meglio, sulle tasse dei contribuenti. Insomma, una terapia con effetti collaterali.
La colpa è del cittadino, di ognuno di noi.
L'ambito vaccino è prezioso ma non costoso, si ottiene rispettando le regole, ricordando che la città è bene comune: amarla ci restituisce decoro, bistrattarla ci restituisce degrado e tasse. Tutto torna, sotto forme diverse, sta a noi decidere come.
Il virus del rifiuto è semplice da diagnosticare, basta cercare di passeggiare per ritrovarsi a schivare rifiuti abbandonati di ogni tipo.
In quest'ultimo periodo, ad apparire fiere in ogni dove sono le mascherine chirurgiche, abbandonate per terra, magari dopo aver fatto la spesa o perchè facevano sudare troppo. Ormai la fanno da padrone sui marciapiedi, al centro strada, nelle aiuole, assieme ad altri rifiuti di ogni genere, anche in coppia, "per non sentirsi soli" - come cantano i Tiromancino.
Che sia una nuova iniziativa incompresa di donare attrattività turistica alla nostra città attraverso una nuova espressione di street art?
Purtroppo è spazzatura certamente gettata di proposito da qualcuno, non curante del grave impatto ambientale, del decoro della città, dell'inaccettabilità di un gesto così sconsiderato in una società che si definisce civilizzata.
Non è colpa del Comune, né degli operatori che potrebbero sì debellare il degrado ambientale in cui versa la città attraverso un massiccio lavoro di bonifica cittadina straordinaria, ma non potrebbero mai eradicare il virus diffuso della mancanza di senso civico e quel compulsivo "bisogno" di gettare i propri rifiuti per strada. Intervento che, tra l'altro, avrebbe peso sulle casse comunali... o meglio, sulle tasse dei contribuenti. Insomma, una terapia con effetti collaterali.
La colpa è del cittadino, di ognuno di noi.
L'ambito vaccino è prezioso ma non costoso, si ottiene rispettando le regole, ricordando che la città è bene comune: amarla ci restituisce decoro, bistrattarla ci restituisce degrado e tasse. Tutto torna, sotto forme diverse, sta a noi decidere come.