Attualità
Condividere esperienze per superare le difficoltà: a Corato Delia e Angela sostengono i pazienti oncologici
Inaugurato il 30 ottobre uno spazio per parlare senza pregiudizi e trovare conforto. Addario: “Insieme si è più forti”
Corato - martedì 12 novembre 2024
17.07
Due donne al servizio di tante altre donne e uomini che hanno bisogno di uno spazio per parlare della loro malattia, trovare conforto ed essere ascoltati lontani da ogni forma di pregiudizio.
È questo il progetto fortemente voluto da due coratine, Angela De Palma e Delia Bucci, nato con l'obiettivo di trasformare il dolore e la malattia in un momento di condivisione e aiuto reciproco.
Per conoscerle meglio e approfondire il loro progetto le abbiamo intervistate. Alla loro testimonianza si aggiunge poi anche il commento sull'iniziativa dell'assessore alle politiche sociali, Felice Addario.
Andiamo alle origini: come è nata questa iniziativa?
"Il progetto è frutto di un nostro desiderio maturato da qualche tempo e nato dalla consapevolezza di entrambe che, dopo una diagnosi di cancro, il confronto reciproco e la condivisione delle proprie emozioni possa contribuire ad aiutare ed aiutarsi reciprocamente partendo, ad esempio, con il metabolizzare la malattia e cominciare poi a convivere con la stessa con più leggerezza"
Il vostro contributo cosa può dare in più alla città?
"Potrebbe offrire tanto alla nostra città e anche ai cittadini dei paesi limitrofi, visto l'incremento costante di diagnosi oncologiche, partendo dalla possibilità di trovare un porto sicuro dove potersi raccontare senza la paura di essere giudicati. Pur non avendo competenze mediche abbiamo creduto in questo progetto perché avendo vissuto in prima persona una diagnosi così travolgente, possiamo comprendere e supportare appieno chi si trova a vivere queste difficoltà".
Come funziona?
"Gli incontri avranno una cadenza quindicinale e saranno gratuiti. Il nostro obiettivo è quello di offrire una vicinanza serena a chi in questo momento ne ha bisogno e per questo non abbiamo previsto un numero limite per i partecipanti. Durante gli incontri cercheremo di offrire la presenza di qualche specialista e a ogni incontro si cercherà di affrontare un tema diverso. Ci teniamo a sottolineare che gli incontri sono rivolti non solo a chi ha ricevuto una diagnosi ma anche a chi assiste un malato oncologico".
Chi ha creduto nel vostro progetto?
"A sostenerci e a credere in noi è stato in primis l'assessore alle politiche sociali, Felice Addario, che, dopo averci accolto e ascoltato, ha creduto in questa nuova avventura e si è subito mobilitato per noi mettendoci in contatto con associazioni e professionisti che ci stanno supportando e incoraggiando ulteriormente".
Dopo quello del 30 ottobre, dove si svolgeranno i prossimi incontri e fino a quando?
"Ogni 15 giorni ci riuniremo nel salone parrocchiale situato in via Leonello 9/11 a Corato e il prossimo incontro si terrà il 20 novembre dalle 10 alle 11.30.
Al momento speriamo che non ci sia mai una data di fine del progetto perché quello che noi offriamo non è altro che tendere il cuore e la mano a chi soffre, quindi crediamo e speriamo che finché il nostro cuore batta gli incontri possano continuare senza sosta".
Ora che sta prendendo forma cosa ne pensate? Come vi sentite?
"Il progetto che sto pian piano vedendo realizzarsi per me è un grande successo - spiega Angela - perché quando ho ricevuto la mia diagnosi di cancro ho cercato conforto in familiari e amici ma non ero mai adeguatamente soddisfatta e quindi ho cercato conforto alla mia disperazione solo in chi potesse capirmi. L'esperienza con il cancro mi ha resa più fragile e sensibile ed è proprio questo il motivo per cui ho messo il mio cuore e i miei abbracci a disposizione di chi soffre".
"La mia filosofia di vita si è sempre basata sull'altruismo, la condivisione e l'umanità - commenta Delia - e da questa esperienza con il cancro sono diventata ancora più sensibile davanti alle sofferenze e ai dispiaceri altrui. Per questo ho voluto tendere la mano a chi ne ha bisogno".
Un progetto ambizioso e condiviso anche dall'assessore alle politiche sociali, Felice Addario, che così ha commentato l'iniziativa:
"Ringrazio Angela e Delia per questo desiderio di mettere insieme persone che stanno vivendo le stesse difficoltà e che intendono farsi forza l'un l'altro. Nelle quattro mura di casa, paure e sofferenze diventano giganti, insormontabili mentre condividerle offre l'opportunità di relativizzarle, comprenderle e soprattutto pone le basi di un riscatto emotivo e psicologico e non solo di salute fisica.
Come Amministrazione abbiamo sostenuto questo percorso e intendiamo continuare a farlo con maggiore forza. Facciamo appello a tutte le associazioni e alla cittadinanza per incentivare ogni opportunità di socializzazione e mutualismo. Noi proveremo ad essere al vostro fianco, perché insieme si è più forti".
È questo il progetto fortemente voluto da due coratine, Angela De Palma e Delia Bucci, nato con l'obiettivo di trasformare il dolore e la malattia in un momento di condivisione e aiuto reciproco.
Per conoscerle meglio e approfondire il loro progetto le abbiamo intervistate. Alla loro testimonianza si aggiunge poi anche il commento sull'iniziativa dell'assessore alle politiche sociali, Felice Addario.
Andiamo alle origini: come è nata questa iniziativa?
"Il progetto è frutto di un nostro desiderio maturato da qualche tempo e nato dalla consapevolezza di entrambe che, dopo una diagnosi di cancro, il confronto reciproco e la condivisione delle proprie emozioni possa contribuire ad aiutare ed aiutarsi reciprocamente partendo, ad esempio, con il metabolizzare la malattia e cominciare poi a convivere con la stessa con più leggerezza"
Il vostro contributo cosa può dare in più alla città?
"Potrebbe offrire tanto alla nostra città e anche ai cittadini dei paesi limitrofi, visto l'incremento costante di diagnosi oncologiche, partendo dalla possibilità di trovare un porto sicuro dove potersi raccontare senza la paura di essere giudicati. Pur non avendo competenze mediche abbiamo creduto in questo progetto perché avendo vissuto in prima persona una diagnosi così travolgente, possiamo comprendere e supportare appieno chi si trova a vivere queste difficoltà".
Come funziona?
"Gli incontri avranno una cadenza quindicinale e saranno gratuiti. Il nostro obiettivo è quello di offrire una vicinanza serena a chi in questo momento ne ha bisogno e per questo non abbiamo previsto un numero limite per i partecipanti. Durante gli incontri cercheremo di offrire la presenza di qualche specialista e a ogni incontro si cercherà di affrontare un tema diverso. Ci teniamo a sottolineare che gli incontri sono rivolti non solo a chi ha ricevuto una diagnosi ma anche a chi assiste un malato oncologico".
Chi ha creduto nel vostro progetto?
"A sostenerci e a credere in noi è stato in primis l'assessore alle politiche sociali, Felice Addario, che, dopo averci accolto e ascoltato, ha creduto in questa nuova avventura e si è subito mobilitato per noi mettendoci in contatto con associazioni e professionisti che ci stanno supportando e incoraggiando ulteriormente".
Dopo quello del 30 ottobre, dove si svolgeranno i prossimi incontri e fino a quando?
"Ogni 15 giorni ci riuniremo nel salone parrocchiale situato in via Leonello 9/11 a Corato e il prossimo incontro si terrà il 20 novembre dalle 10 alle 11.30.
Al momento speriamo che non ci sia mai una data di fine del progetto perché quello che noi offriamo non è altro che tendere il cuore e la mano a chi soffre, quindi crediamo e speriamo che finché il nostro cuore batta gli incontri possano continuare senza sosta".
Ora che sta prendendo forma cosa ne pensate? Come vi sentite?
"Il progetto che sto pian piano vedendo realizzarsi per me è un grande successo - spiega Angela - perché quando ho ricevuto la mia diagnosi di cancro ho cercato conforto in familiari e amici ma non ero mai adeguatamente soddisfatta e quindi ho cercato conforto alla mia disperazione solo in chi potesse capirmi. L'esperienza con il cancro mi ha resa più fragile e sensibile ed è proprio questo il motivo per cui ho messo il mio cuore e i miei abbracci a disposizione di chi soffre".
"La mia filosofia di vita si è sempre basata sull'altruismo, la condivisione e l'umanità - commenta Delia - e da questa esperienza con il cancro sono diventata ancora più sensibile davanti alle sofferenze e ai dispiaceri altrui. Per questo ho voluto tendere la mano a chi ne ha bisogno".
Un progetto ambizioso e condiviso anche dall'assessore alle politiche sociali, Felice Addario, che così ha commentato l'iniziativa:
"Ringrazio Angela e Delia per questo desiderio di mettere insieme persone che stanno vivendo le stesse difficoltà e che intendono farsi forza l'un l'altro. Nelle quattro mura di casa, paure e sofferenze diventano giganti, insormontabili mentre condividerle offre l'opportunità di relativizzarle, comprenderle e soprattutto pone le basi di un riscatto emotivo e psicologico e non solo di salute fisica.
Come Amministrazione abbiamo sostenuto questo percorso e intendiamo continuare a farlo con maggiore forza. Facciamo appello a tutte le associazioni e alla cittadinanza per incentivare ogni opportunità di socializzazione e mutualismo. Noi proveremo ad essere al vostro fianco, perché insieme si è più forti".