Politica
Claudio Amorese: «Elettori hanno sostenuto la continuità con la vecchia politica»
Il commento a freddo del candidato sindaco sconfitto al ballottaggio
Corato - lunedì 10 giugno 2019
13.46
Arriva dopo dodici ore di silenzio il commento del candidato sindaco sconfitto al ballottaggio Claudio Amorese.
Un commento affidato ai social network a cui Amorese affida la sua amarezza per la mancata vittoria. Obiettivo delle considerazioni è quello di rendere «chiaro a tutti cosa è accaduto».
Dopo le congratulazioni di rito al sindaco eletto, Amorese spiega il suo punto di vista: «Circa 3900 elettori fra quelli di De Benedittis, Loizzo, Longo, Mazzilli C., Mazzilli M., Bovino, Lenoci hanno votato per il candidato della destra, che rappresenta la continuità con la vecchia politica che ha ridotto la nostra città nelle condizioni in cui si trova ora».
Egli rimprovera agli elettori di aver sostenuto nei fatti «avversato a parole la persona che direttamente o indirettamente ha mosso i fili dell'Amministrazione cittadina negli ultimi 20 anni o forse più». Il riferimento, neanche troppo implicito, è al sen. Perrone ritenuto il deus ex machina della prossima maggioranza. «Essi, nonostante abbiano sempre, a parole, avversato la persona che direttamente o indirettamente ha mosso i fili dell'Amministrazione cittadina negli ultimi 20 anni o forse più, nella pratica lo hanno sostenuto votandolo direttamente ovvero promuovendo l'astensione o l'annullamento della scheda» scrive Amorese.
E rivela alcuni particolari. «Nella fase precedente il ballottaggio io personalmente ho cercato il dialogo con tutti i candidati esclusi al primo turno. Alcuni non mi hanno neanche risposto, come ad esempio Loizzo, altri hanno rifiutato il dialogo come ad esempio De Benedittis e Lenoci, mentre con gli altri sono riuscito a parlare direttamente o indirettamente. Non si è mai parlato di incarichi di qualsiasi natura come merci di scambio per un appoggio elettorale. Io non so se altri lo hanno fatto».
E conclude: «In ogni caso è bene ricordare che un Assessore può essere rimosso in qualunque momento, mentre l'Amministrazione del Comune durerà cinque anni. Tutto questo alla faccia delle belle parole spese durante la campagna elettorale, dai cosiddetti "puri" e soprattutto della coerenza dei nostri elettori al desiderio di cambiamento, tanto sbandierato, durante le campagne elettorali».
Un commento affidato ai social network a cui Amorese affida la sua amarezza per la mancata vittoria. Obiettivo delle considerazioni è quello di rendere «chiaro a tutti cosa è accaduto».
Dopo le congratulazioni di rito al sindaco eletto, Amorese spiega il suo punto di vista: «Circa 3900 elettori fra quelli di De Benedittis, Loizzo, Longo, Mazzilli C., Mazzilli M., Bovino, Lenoci hanno votato per il candidato della destra, che rappresenta la continuità con la vecchia politica che ha ridotto la nostra città nelle condizioni in cui si trova ora».
Egli rimprovera agli elettori di aver sostenuto nei fatti «avversato a parole la persona che direttamente o indirettamente ha mosso i fili dell'Amministrazione cittadina negli ultimi 20 anni o forse più». Il riferimento, neanche troppo implicito, è al sen. Perrone ritenuto il deus ex machina della prossima maggioranza. «Essi, nonostante abbiano sempre, a parole, avversato la persona che direttamente o indirettamente ha mosso i fili dell'Amministrazione cittadina negli ultimi 20 anni o forse più, nella pratica lo hanno sostenuto votandolo direttamente ovvero promuovendo l'astensione o l'annullamento della scheda» scrive Amorese.
E rivela alcuni particolari. «Nella fase precedente il ballottaggio io personalmente ho cercato il dialogo con tutti i candidati esclusi al primo turno. Alcuni non mi hanno neanche risposto, come ad esempio Loizzo, altri hanno rifiutato il dialogo come ad esempio De Benedittis e Lenoci, mentre con gli altri sono riuscito a parlare direttamente o indirettamente. Non si è mai parlato di incarichi di qualsiasi natura come merci di scambio per un appoggio elettorale. Io non so se altri lo hanno fatto».
E conclude: «In ogni caso è bene ricordare che un Assessore può essere rimosso in qualunque momento, mentre l'Amministrazione del Comune durerà cinque anni. Tutto questo alla faccia delle belle parole spese durante la campagna elettorale, dai cosiddetti "puri" e soprattutto della coerenza dei nostri elettori al desiderio di cambiamento, tanto sbandierato, durante le campagne elettorali».