Politica
Città nuova: «Corato è sotto assedio»
Il movimento guidato da Massimo Mazzilli: «Le minoranze siano chiare e coese. È il momento di presentare la mozione di sfiducia al sindaco»
Corato - venerdì 16 agosto 2019
«Corato è sotto assedio. Sarebbe questa per noi la sintesi degli ultimi due mesi appena trascorsi dal turno di ballottaggio, che ha casualmente assegnato la vittoria al sindaco D'introno e a quella che sembrava essere la coalizione di centrodestra». Questa l'amara riflessione, affidata a una nota, dei referenti di Città Nuova.
Il movimento guidato dall'ex primo cittadino Massimo Mazzilli si era espresso sul quadro politico amministrativo locale «all'indomani del blitz del sindaco sulla nomina di un pezzo di giunta comunale: senza falsa modestia, avevamo previsto gli effetti di quella mossa azzardata e incoerente. Fiumi di parole e scorrettezze istituzionali, nonché l'improbabile e disperato ritiro delle dimissioni del sindaco a valle di un quadro politico deteriorato si sono manifestati rispetto al giorno in cui le rassegnò, ma nulla di buono è accaduto per la città.
Risultato? Corato è ostaggio di uno scontro tra il sindaco insieme a Fratelli d'Italia e Idea, contro Direzione Italia che a sua volta rappresenta anche Forza Italia e Lega: scontro che deriva da tradimenti di accordi, pretese degli uni rispetto agli altri, rendite da attribuire per i prossimi anni. Di certo, alla base, non c'è nulla che abbia a che fare con gli interessi dei cittadini.
Adesso l'assedio va rotto o l'assediato deve capitolare. Sia ben chiaro: Città Nuova ritiene che gli assediati siano Corato e i suoi abitanti, gli assedianti il sindaco e la coalizione con cui era socio e ha vinto!
Per rompere l'assedio, vista la totale irresponsabilità degli assedianti (fanno amaramente sorridere gli insulsi post social coi quali si vorrebbe attestare l'inutile e sconosciuto lavoro della giunta, durante la calura...), noi riteniamo che se gli assedianti non trovano l'accordo su come spartirsi il bottino di guerra, il ruolo lo debba prendere la città e le forze democratiche (di maggioranza nei fatti, noi compresi) che la rappresentano: è improcrastinabile presentare la mozione di sfiducia al sindaco e alla giunta, che riteniamo essere un atto dignitoso e rispettoso verso la città. Considerato che sindaco ed ex-coalizione di centrodestra hanno adottato la tattica del mutismo, tutti noi che siamo maggioranza dell'elettorato, ma minoranza dal punto di vista amministrativo, dobbiamo rompere l'assedio con comportamenti chiari e coerenti.
Per questo motivo, Città Nuova è critica nei confronti anche dei comportamenti non coerenti e solitari di alcuni consiglieri comunali in occasione delle sedute: nell'ultima del 12 agosto, si è assistito al mancato abbandono della seduta da parte di un consigliere di minoranza, in distonia rispetto alla decisione degli altri.
Invitiamo anche la minoranza a essere chiara e coesa, dato che in giro si parla di accordi e tentativi sottobanco tra esponenti della politica locale dei vari schieramenti, anche in vista delle prossime elezioni regionali e politiche nazionali. Timidamente, alcuni consiglieri comunali hanno iniziato a parlare di mozione di sfiducia: bene, Città Nuova chiede che si vada fino in fondo perché adesso è vitale liberare Corato e restituire ai coratini, dopo quasi un anno di commissariamento, un'amministrazione che pensi al futuro e si occupi dei problemi che si stanno accumulando».
Il movimento guidato dall'ex primo cittadino Massimo Mazzilli si era espresso sul quadro politico amministrativo locale «all'indomani del blitz del sindaco sulla nomina di un pezzo di giunta comunale: senza falsa modestia, avevamo previsto gli effetti di quella mossa azzardata e incoerente. Fiumi di parole e scorrettezze istituzionali, nonché l'improbabile e disperato ritiro delle dimissioni del sindaco a valle di un quadro politico deteriorato si sono manifestati rispetto al giorno in cui le rassegnò, ma nulla di buono è accaduto per la città.
Risultato? Corato è ostaggio di uno scontro tra il sindaco insieme a Fratelli d'Italia e Idea, contro Direzione Italia che a sua volta rappresenta anche Forza Italia e Lega: scontro che deriva da tradimenti di accordi, pretese degli uni rispetto agli altri, rendite da attribuire per i prossimi anni. Di certo, alla base, non c'è nulla che abbia a che fare con gli interessi dei cittadini.
Adesso l'assedio va rotto o l'assediato deve capitolare. Sia ben chiaro: Città Nuova ritiene che gli assediati siano Corato e i suoi abitanti, gli assedianti il sindaco e la coalizione con cui era socio e ha vinto!
Per rompere l'assedio, vista la totale irresponsabilità degli assedianti (fanno amaramente sorridere gli insulsi post social coi quali si vorrebbe attestare l'inutile e sconosciuto lavoro della giunta, durante la calura...), noi riteniamo che se gli assedianti non trovano l'accordo su come spartirsi il bottino di guerra, il ruolo lo debba prendere la città e le forze democratiche (di maggioranza nei fatti, noi compresi) che la rappresentano: è improcrastinabile presentare la mozione di sfiducia al sindaco e alla giunta, che riteniamo essere un atto dignitoso e rispettoso verso la città. Considerato che sindaco ed ex-coalizione di centrodestra hanno adottato la tattica del mutismo, tutti noi che siamo maggioranza dell'elettorato, ma minoranza dal punto di vista amministrativo, dobbiamo rompere l'assedio con comportamenti chiari e coerenti.
Per questo motivo, Città Nuova è critica nei confronti anche dei comportamenti non coerenti e solitari di alcuni consiglieri comunali in occasione delle sedute: nell'ultima del 12 agosto, si è assistito al mancato abbandono della seduta da parte di un consigliere di minoranza, in distonia rispetto alla decisione degli altri.
Invitiamo anche la minoranza a essere chiara e coesa, dato che in giro si parla di accordi e tentativi sottobanco tra esponenti della politica locale dei vari schieramenti, anche in vista delle prossime elezioni regionali e politiche nazionali. Timidamente, alcuni consiglieri comunali hanno iniziato a parlare di mozione di sfiducia: bene, Città Nuova chiede che si vada fino in fondo perché adesso è vitale liberare Corato e restituire ai coratini, dopo quasi un anno di commissariamento, un'amministrazione che pensi al futuro e si occupi dei problemi che si stanno accumulando».