Ambiente
Che fine hanno fatto le sette colonnine per la ricarica elettrica previste per Corato?
Il progetto del 2017 non ha avuto seguito. La città ne è ancora sprovvista
Corato - mercoledì 16 giugno 2021
11.11
L'iter era partito nel 2016. L'obiettivo era quello di contribuire alla tutela dell'ambiente e all'utilizzo dell'energia pulita installando in Puglia ben 281 colonnine, tra pubbliche e private per il rifornimento e la ricarica delle auto alimentate da energia elettrica.
Nella Città Metropolitana di Bari ne sarebbero state installate ben 172.
Un progetto completatosi, per la quasi totalità dei comuni interessati, nel marzo del 2017.
L'intervento, che rispondeva alle disposizioni del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (PNIRE) adottato nel 2016 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, assegnava alla Puglia risorse pari a 1.760.441 da utilizzare in chiave di cofinanziamento, fino ad un massimo del 50%, delle spese sostenute per i progetti presentati dalla Regione relativi allo sviluppo delle reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli.
E nel marzo del 2017, tenendo conto dei centri nei quali si registra il potenziale livello più alto di inquinamento, la Regione assegnò alla Città Metropolitana di Bari il 60% delle risorse che avrebbero consentito l'installazione di cinquanta ricariche pubbliche, 26 private accessibili al pubblico e 70 in impianti di distribuzione di carburanti in tutta l'area metropolitana. Di queste colonnine sette erano destinate al Comune di Corato.
Ma che fine hanno fatto?
Si ricorderà che nel 2017 iniziavano i primi tormenti per l'amministrazione guidata dal sindaco Mazzilli. Eppure traccia di quelle colonnine si può trovare nel Piano Urbano del Traffico elaborato ed approvato dalla giunta Mazzilli ma mai passato in consiglio comunale.
I commissariamenti hanno fatto il resto e Corato ha perso (forse definitivamente) l'occasione di installare le colonnine prevedendo un contributo da parte del comune in termini di servizi.
Il progetto giace in un cassetto degli uffici comunali. Intanto il numero di auto elettriche ed ibride aumenta in città, nonostante l'impossibilità di poterle ricaricare per chi non ha una struttura personale. «La ricarico in garage di notte» racconta uno dei possessori di auto elettrica. Ma per chi non ha un garage come si può provvedere alla ricarica?
Insomma, una brusca frenata nella corsa verso la sostenibilità ambientale è stata inferta proprio dalle istituzioni che hanno lasciato dormiente un progetto ormai giunto a termine e per il quale occorreva solo e soltanto un ultimo sforzo.
Nella Città Metropolitana di Bari ne sarebbero state installate ben 172.
Un progetto completatosi, per la quasi totalità dei comuni interessati, nel marzo del 2017.
L'intervento, che rispondeva alle disposizioni del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (PNIRE) adottato nel 2016 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, assegnava alla Puglia risorse pari a 1.760.441 da utilizzare in chiave di cofinanziamento, fino ad un massimo del 50%, delle spese sostenute per i progetti presentati dalla Regione relativi allo sviluppo delle reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli.
E nel marzo del 2017, tenendo conto dei centri nei quali si registra il potenziale livello più alto di inquinamento, la Regione assegnò alla Città Metropolitana di Bari il 60% delle risorse che avrebbero consentito l'installazione di cinquanta ricariche pubbliche, 26 private accessibili al pubblico e 70 in impianti di distribuzione di carburanti in tutta l'area metropolitana. Di queste colonnine sette erano destinate al Comune di Corato.
Ma che fine hanno fatto?
Si ricorderà che nel 2017 iniziavano i primi tormenti per l'amministrazione guidata dal sindaco Mazzilli. Eppure traccia di quelle colonnine si può trovare nel Piano Urbano del Traffico elaborato ed approvato dalla giunta Mazzilli ma mai passato in consiglio comunale.
I commissariamenti hanno fatto il resto e Corato ha perso (forse definitivamente) l'occasione di installare le colonnine prevedendo un contributo da parte del comune in termini di servizi.
Il progetto giace in un cassetto degli uffici comunali. Intanto il numero di auto elettriche ed ibride aumenta in città, nonostante l'impossibilità di poterle ricaricare per chi non ha una struttura personale. «La ricarico in garage di notte» racconta uno dei possessori di auto elettrica. Ma per chi non ha un garage come si può provvedere alla ricarica?
Insomma, una brusca frenata nella corsa verso la sostenibilità ambientale è stata inferta proprio dalle istituzioni che hanno lasciato dormiente un progetto ormai giunto a termine e per il quale occorreva solo e soltanto un ultimo sforzo.