Cronaca
Caso Ferragni, Franco Cannillo respinge le accuse di "Repubblica.it": «Nessun procedimento a nostro carico»
Cannillo ha smentito le accuse in una nota stampa, confermando la sua estraneità ai fatti
Corato - martedì 9 gennaio 2024
18.14
Il Caso Chiara Ferragni continua a tenere banco in tutta Italia e passa dai pandori alle uova di pasqua, tirando in ballo anche l'imprenditore coratino Franco Cannillo di Dolci Preziosi.
Proprio Franco Cannillo, attraverso una nota stampa, ribadisce la sua estraneità ai fatti, rispedendo di fatto al mittente le accuse di "Repubblica.it".
Questo il comunicato completo: «In riferimento al contenuto dell'articolo pubblicato, in data odierna, su "Repubblica.it", con titolo "Chiara Ferragni indagata per truffa, con lei anche Alessandra Balocco e Franco Cannillo di Dolci Preziosi: pandori e uova venduti con l'inganno", il Sig. Franco Cannillo, legale rappresentante pro tempore della Cerealitalia I.D. S.p.A. e la Cerealitalia I.D. S.p.A. precisano di non essere stati destinatari di alcun intervento e/o richiesta da parte delle Autorità competenti.
Allo stato, dunque, non è possibile articolare compiutamente alcuna controdeduzione in ordine a quanto recentemente asserito dagli organi di stampa».
Proprio Franco Cannillo, attraverso una nota stampa, ribadisce la sua estraneità ai fatti, rispedendo di fatto al mittente le accuse di "Repubblica.it".
Questo il comunicato completo: «In riferimento al contenuto dell'articolo pubblicato, in data odierna, su "Repubblica.it", con titolo "Chiara Ferragni indagata per truffa, con lei anche Alessandra Balocco e Franco Cannillo di Dolci Preziosi: pandori e uova venduti con l'inganno", il Sig. Franco Cannillo, legale rappresentante pro tempore della Cerealitalia I.D. S.p.A. e la Cerealitalia I.D. S.p.A. precisano di non essere stati destinatari di alcun intervento e/o richiesta da parte delle Autorità competenti.
Allo stato, dunque, non è possibile articolare compiutamente alcuna controdeduzione in ordine a quanto recentemente asserito dagli organi di stampa».