Politica
Caso ASIPU, la consigliera D'Introno risponde all'attacco frontale della maggioranza
Continua la querelle tra la consigliera Nadia Gloria D'Introno e il resto della maggioranza
Corato - mercoledì 10 maggio 2023
20.33
Continua ad oltranza il ping pong tra maggioranza e la consigliera Nadia Gloria D'Introno sul caso ASIPU. Dopo l'accusa frontale arrivata via social dall'amministrazione unico Renato Bucci, il quale accusava la stessa D'Introno ed un altro componente della maggioranza di aver chiesto ad ANAC di cancellare ASIPU dalle società in-house, con conseguenze che sarebbero state, secondo Bucci, devastanti per la stabilità dell'amministrazione. Questa la risposta della D'Introno per mezzo social:
«Credo di aver ribadito sino alla noia e in tutte le sedi che per trasformare l'ASIPU in una partecipata "In house" vi deve essere:
Una chiara volontà del consiglio comunale;
Uno statuto societario conforme alla legge.
Fino allo scorso dicembre non avevamo né uno e né l'altro: Sindaco e Amministratore unico hanno sostenuto non fosse necessario (vedi consiglio comunale del 29.11.2022).
Peccato però che lo statuto sia stato modificato nottetempo, alle spalle del Consiglio Comunale, seguendo pedissequamente le MIE indicazioni.
Mi sono rivolta ad ANAC (in autonomia, senza coinvolgere altri consiglieri Salvatore Mascoli) per far sì che il consiglio comunale possa tornare ad essere il protagonista indiscusso, come prevede la legge.
Pertanto, ho sottolineato:
L'assenza di una preventiva decisione del consiglio comunale;
L'assenza di un effettivo controllo analogo, risultante "solo sulla carta" Cit. Prof. Ziruolo;
Richiesta di chiarimenti circa la legittimità dei "subappalti" eseguiti da ASIPU, in quanto priva di dipendenti.
Cosa ha risposto Anac? Nel merito nulla. Ha rigettato la mia istanza in quanto, per quel che è di sua competenza, ha ritenuto che la modifica dello statuto sia stata determinante per consentire l'iscrizione nel famoso elenco e tanto è bastato. L'autorità nazionale anti corruzione ha sostanzialmente eseguito un mero controllo circa la regolarità formale degli atti.
Non mi è stato detto: cara consigliera lei ha torto. Anzi, è precisato che per tali aspetti la competenza è di altre autorità; si legge infatti " Impregiudicati i controlli da parte di altri soggetti istituzionali a ciò preposti ( AGCM, Corte dei conti, MEF , Autorità giudiziaria)".
È forse uno scandalo esercitare il proprio ruolo rivolgendosi alle autorità preposte per sciogliere i propri dubbi? A Corato, il paese della rivoluzione gentile, pare di si.
Al momento vorrei solo ricordare che la modifica statutaria, che ho sollecitato nel corso del consiglio comunale del 29.11.2022, veniva ritenuta INUTILE dall'amministratore unico.
Fuori microfono mi è stato persino detto che avevo letto uno statuto sbagliato. Oggi, invece, scopriamo che è stata determinante per ottenere l'iscrizione da parte di ANAC. Altro che macerie e cavilli.
Ma questa parte della comunicazione dell'Anac a qualcuno dev'essere sfuggita».
«Credo di aver ribadito sino alla noia e in tutte le sedi che per trasformare l'ASIPU in una partecipata "In house" vi deve essere:
Una chiara volontà del consiglio comunale;
Uno statuto societario conforme alla legge.
Fino allo scorso dicembre non avevamo né uno e né l'altro: Sindaco e Amministratore unico hanno sostenuto non fosse necessario (vedi consiglio comunale del 29.11.2022).
Peccato però che lo statuto sia stato modificato nottetempo, alle spalle del Consiglio Comunale, seguendo pedissequamente le MIE indicazioni.
Mi sono rivolta ad ANAC (in autonomia, senza coinvolgere altri consiglieri Salvatore Mascoli) per far sì che il consiglio comunale possa tornare ad essere il protagonista indiscusso, come prevede la legge.
Pertanto, ho sottolineato:
L'assenza di una preventiva decisione del consiglio comunale;
L'assenza di un effettivo controllo analogo, risultante "solo sulla carta" Cit. Prof. Ziruolo;
Richiesta di chiarimenti circa la legittimità dei "subappalti" eseguiti da ASIPU, in quanto priva di dipendenti.
Cosa ha risposto Anac? Nel merito nulla. Ha rigettato la mia istanza in quanto, per quel che è di sua competenza, ha ritenuto che la modifica dello statuto sia stata determinante per consentire l'iscrizione nel famoso elenco e tanto è bastato. L'autorità nazionale anti corruzione ha sostanzialmente eseguito un mero controllo circa la regolarità formale degli atti.
Non mi è stato detto: cara consigliera lei ha torto. Anzi, è precisato che per tali aspetti la competenza è di altre autorità; si legge infatti " Impregiudicati i controlli da parte di altri soggetti istituzionali a ciò preposti ( AGCM, Corte dei conti, MEF , Autorità giudiziaria)".
È forse uno scandalo esercitare il proprio ruolo rivolgendosi alle autorità preposte per sciogliere i propri dubbi? A Corato, il paese della rivoluzione gentile, pare di si.
Al momento vorrei solo ricordare che la modifica statutaria, che ho sollecitato nel corso del consiglio comunale del 29.11.2022, veniva ritenuta INUTILE dall'amministratore unico.
Fuori microfono mi è stato persino detto che avevo letto uno statuto sbagliato. Oggi, invece, scopriamo che è stata determinante per ottenere l'iscrizione da parte di ANAC. Altro che macerie e cavilli.
Ma questa parte della comunicazione dell'Anac a qualcuno dev'essere sfuggita».