Politica
Caputo contro la commissione elettorale: «Inadeguati. Potrebbero slittare le elezioni»
La vibrante protesta di NDCE: «Subito processo su nulla»
Corato - venerdì 10 maggio 2019
22.44
Dal giorno della ricusazione della lista da parte della commissione elettorale del Comune, la Nuova Democrazia Cristiana Europea non aveva mai rilasciato dichiarazioni, anche quando richieste. Ora che il Consiglio di Stato ha definitivamente riammesso la lista alla prossima competizione elettorale l'amarezza per "un processo basato sul nulla" si fa sentire e le dichiarazioni dei rappresentanti del partito, primo fra tutti Franco Caputo, sono al vetriolo.
Le parole più dure Caputo le riserva al presidente della sub commissione elettorale che ricusò la lista.
«Abbiamo subito un processo fondato sul nulla. Abbiamo fatto le cose in regola, raccogliendo 289 firme e presentando la delega arrivata da Bari. Mi sono fermato più volte su quella delega ed ho avuto rassicurazioni dall'ufficio elettorale e dal segretario generale prima di presentarla» ha esordito Caputo, soffermandosi sulle motivazioni dell'accoglimento del ricorso.
«Abbiamo subito un danno morale e di immagine; ci hanno detto di tutto: che non siamo in grado di compilare un documento, che siamo degli sprovveduti», lamenta Caputo.
Quel che più è grave è la denuncia: «Non ci stanno consentendo di fare campagna elettorale. Non siamo autorizzati ad allestire anche un semplice gazebo». E fa riferimento al fatto che alla mezzanotte sarebbero scattati i termini per consentire i 15 giorni di campagna elettorale.
Poche ore dopo la conferenza stampa della Nuova Democrazia Cristiana Europea, però, è arrivata la firma degli organi preposti per cui le elezioni non sono a rischio.
Una cosa è certa: per Caputo il presidente della commissione elettorale non sarebbe adeguato a svolgere il suo compito e lo avrebbe dimostrato in più occasioni, sia nel non aver più convocato i presentatori della lista per rimediare seduta stante a qualche eventuale errore, per aver rigettato "sine causa" l'ammissione della lista e per aver gestito alcuni momenti pubblici come situazioni private (a questo proposito Caputo cita il momento del sorteggio dell'ordine di inserimento sulla scheda dei simboli e dei candidati, avvenuto con la porta chiusa).
Un atteggiamento mirato a danneggiare proprio la Nuova DCE? Sia Caputo che il candidato sindaco Amorese, presente in conferenza stampa, lo escludono. «È mancato il buon senso», dice Caputo.
La protesta di Caputo e della nuova DCE è arrivata nelle mani del Prefetto. Le elezioni non sono a rischio, i 15 giorni per la campagna elettorale sono stati rispettati. Le elezioni del 2019, però, saranno ricordate nella storia della città di Corato proprio per questi intoppi di carattere formale.
Le parole più dure Caputo le riserva al presidente della sub commissione elettorale che ricusò la lista.
«Abbiamo subito un processo fondato sul nulla. Abbiamo fatto le cose in regola, raccogliendo 289 firme e presentando la delega arrivata da Bari. Mi sono fermato più volte su quella delega ed ho avuto rassicurazioni dall'ufficio elettorale e dal segretario generale prima di presentarla» ha esordito Caputo, soffermandosi sulle motivazioni dell'accoglimento del ricorso.
«Abbiamo subito un danno morale e di immagine; ci hanno detto di tutto: che non siamo in grado di compilare un documento, che siamo degli sprovveduti», lamenta Caputo.
Quel che più è grave è la denuncia: «Non ci stanno consentendo di fare campagna elettorale. Non siamo autorizzati ad allestire anche un semplice gazebo». E fa riferimento al fatto che alla mezzanotte sarebbero scattati i termini per consentire i 15 giorni di campagna elettorale.
Poche ore dopo la conferenza stampa della Nuova Democrazia Cristiana Europea, però, è arrivata la firma degli organi preposti per cui le elezioni non sono a rischio.
Una cosa è certa: per Caputo il presidente della commissione elettorale non sarebbe adeguato a svolgere il suo compito e lo avrebbe dimostrato in più occasioni, sia nel non aver più convocato i presentatori della lista per rimediare seduta stante a qualche eventuale errore, per aver rigettato "sine causa" l'ammissione della lista e per aver gestito alcuni momenti pubblici come situazioni private (a questo proposito Caputo cita il momento del sorteggio dell'ordine di inserimento sulla scheda dei simboli e dei candidati, avvenuto con la porta chiusa).
Un atteggiamento mirato a danneggiare proprio la Nuova DCE? Sia Caputo che il candidato sindaco Amorese, presente in conferenza stampa, lo escludono. «È mancato il buon senso», dice Caputo.
La protesta di Caputo e della nuova DCE è arrivata nelle mani del Prefetto. Le elezioni non sono a rischio, i 15 giorni per la campagna elettorale sono stati rispettati. Le elezioni del 2019, però, saranno ricordate nella storia della città di Corato proprio per questi intoppi di carattere formale.