Attualità
Cannabis a scopo terapeutico: le farmacie di Corato iniziano a interessarsi
La parola ai farmacisti e all’Ordine Nazionale Farmacisti
Corato - mercoledì 17 gennaio 2018
10.16
«Anna, brindisina affetta da una malattia rara che da oltre un anno aspetta che l'Asl comunichi l'arrivo della dose gratuita prescritta dal suo medico. Nell'attesa, è andata a comprarla in una farmacia di Corato, spendendo 300 euro per 4 vasetti, a fronte degli 800 di pensione di invalidità con cui deve sopravvivere». Citava così l'articolo di Repubblica alcuni giorni fa, toccando una tema particolare e che questi giorni sta facendo notizia. Lungi dalla volontà di entrare nel merito della questione e nel voler scoprire quale sia la farmacia coratina che ha effettuato la "vendita", è importante capire come la legge regolamenti questa particolare terapia e se tutte le farmacie siano autorizzate alla sua preparazione. «In teoria tutte le farmacie possono accreditarsi per questa "vendita", purché siano attrezzate di un laboratorio specifico per la preparazione della stessa. – chiarisce uno dei farmacisti di Corato - È da specificare che, per quanto riguarda la gratuità del medicinale, è necessario che la malattia di cui affetto il paziente rientri tra le patologie mutuabili, come avviene per qualsiasi altra patologia. Nel caso in cui non dovesse essere riconosciuta come avente diritto alla gratuità, il ricorso alla cannabis sarebbe a pagamento».
Ciò che sottolineano i farmacisti è che il prezzo alla vendita è dovuto solo ed esclusivamente dall'elevato costo della materia prima, come imposto dalla legge, e non imposto dalla preparazione della stessa dal farmacista, che andrà a guadagnare quasi nulla.
Su un mercato nero che diventa sempre più fiorente man mano che aumentano le persone che utilizzano la FM2 in maniera terapeutica e l'approvvigionamento diventa sempre più difficile. Il problema principale è che l'affidamento della produzione in via esclusiva allo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze, deciso dal ministero della Sanità, non sono sufficienti a coprire la sempre più crescente domanda. Riducendo l'importazione della cannabis dall'estero e aumentandone la richiesta, è logico capirne le ragioni di tanta attesa. Non è un caso che le farmacie accreditate abbiano finito le scorte già da settimane e che, a novembre, il ministero della Difesa abbia indetto una gara per l'approvvigionamento di altri 100 chili di cannabis.
Da 10 anni in Italia i medici possono prescrivere preparazioni magistrali contenenti sostanze attive vegetali a base di cannabis per uso medico da prepararsi in strutture preposte. Come già previsto dal Testo Unico sulle droghe 309 del 1990, la sostanza può esser coltivata dietro autorizzazione di un organismo nazionale ad hoc.
Dal 2007 è possibile importare Cannabis da nazioni come l'Olanda, mentre, in virtù di un accordo firmato tra i Ministeri di Salute e Difesa del settembre 2014, le infiorescenze per le preparazioni galeniche possono essere prodotte anche dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze dove, dopo una fase sperimentale di un paio d'anni, all'inizio dell'anno sono stati raccolti 100 chili di una cannabis denominata FM2. Secondo quanto decreta il Ministero della Salute che il medico deve ottenere il consenso del paziente al trattamento e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione.
«Al momento dell'acquisto, inoltre, il farmacista trasferisce all'agenzia dell'entrate gli estremi del pagamento per dare la possibilità al paziente di detrarre questa spesa medica sulla dichiarazione dei redditi. Altra decisione presa dal ministero riguarda il prezzo, 9€ al grammo per vendita al paziente a cui il farmacista deve aggiungere l'iva e una piccola parte dovuta alla preparazione della cannabis» - chiarisce un altro farmacista.
Sulla base di questi interventi forniti sia da molte farmacie da noi interpellate e direttamente dall'Ordine Nazionale Farmacisti, in un'intervista telefonica, possiamo constatare che anche Corato ha iniziato a prepararsi a questa particolare "vendita", secondo le dovute modalità e nei tempi previsti dalla legge, evitando di scoraggiare i pazienti che ne facciano richiesta e che si faccia cattiva informazione.
Ciò che sottolineano i farmacisti è che il prezzo alla vendita è dovuto solo ed esclusivamente dall'elevato costo della materia prima, come imposto dalla legge, e non imposto dalla preparazione della stessa dal farmacista, che andrà a guadagnare quasi nulla.
Su un mercato nero che diventa sempre più fiorente man mano che aumentano le persone che utilizzano la FM2 in maniera terapeutica e l'approvvigionamento diventa sempre più difficile. Il problema principale è che l'affidamento della produzione in via esclusiva allo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze, deciso dal ministero della Sanità, non sono sufficienti a coprire la sempre più crescente domanda. Riducendo l'importazione della cannabis dall'estero e aumentandone la richiesta, è logico capirne le ragioni di tanta attesa. Non è un caso che le farmacie accreditate abbiano finito le scorte già da settimane e che, a novembre, il ministero della Difesa abbia indetto una gara per l'approvvigionamento di altri 100 chili di cannabis.
Da 10 anni in Italia i medici possono prescrivere preparazioni magistrali contenenti sostanze attive vegetali a base di cannabis per uso medico da prepararsi in strutture preposte. Come già previsto dal Testo Unico sulle droghe 309 del 1990, la sostanza può esser coltivata dietro autorizzazione di un organismo nazionale ad hoc.
Dal 2007 è possibile importare Cannabis da nazioni come l'Olanda, mentre, in virtù di un accordo firmato tra i Ministeri di Salute e Difesa del settembre 2014, le infiorescenze per le preparazioni galeniche possono essere prodotte anche dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze dove, dopo una fase sperimentale di un paio d'anni, all'inizio dell'anno sono stati raccolti 100 chili di una cannabis denominata FM2. Secondo quanto decreta il Ministero della Salute che il medico deve ottenere il consenso del paziente al trattamento e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione.
«Al momento dell'acquisto, inoltre, il farmacista trasferisce all'agenzia dell'entrate gli estremi del pagamento per dare la possibilità al paziente di detrarre questa spesa medica sulla dichiarazione dei redditi. Altra decisione presa dal ministero riguarda il prezzo, 9€ al grammo per vendita al paziente a cui il farmacista deve aggiungere l'iva e una piccola parte dovuta alla preparazione della cannabis» - chiarisce un altro farmacista.
Sulla base di questi interventi forniti sia da molte farmacie da noi interpellate e direttamente dall'Ordine Nazionale Farmacisti, in un'intervista telefonica, possiamo constatare che anche Corato ha iniziato a prepararsi a questa particolare "vendita", secondo le dovute modalità e nei tempi previsti dalla legge, evitando di scoraggiare i pazienti che ne facciano richiesta e che si faccia cattiva informazione.