Scuola e Lavoro
Bullismo e cyberbullismo: un problema sempre più frequente tra i ragazzi
I ragazzi della Santarella coinvolti in un progetto con l’Arma dei Carabinieri
Corato - sabato 23 febbraio 2019
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Cos'è il bullismo? Qual è il sottile confine che si pone tra ciò che è lecito e ciò che non lo è? Cosa possono fare le istituzioni e le forze dell'ordine per intervenire e difendere i ragazzi vittime di bullismo? A queste e tante altre domande ha cercato di rispondere il capitano dei Carabinieri Francesco Nacca, alla guida del Comando di Trani, in occasione del Progetto sul tema legalità e bullismo, tenutosi nella mattinata di ieri presso la Scuola Superiore di I grado Santarella. L'iniziativa ha visto la partecipazione di tutte le classi II con l'accompagnamento di alcuni docenti e la presenza di alcuni genitori rappresentanti delle classi.
Sempre più spesso si parla di bullismo e di cyberbullismo, di ragazzini, anche troppo piccoli per rendersi conto della gravità di alcuni atteggiamenti, ma, al tempo stesso, entusiasti e gasati nel vedere il divertimento derivante dagli stessi. In molti casi, le vittime di questi episodi, inconsapevolmente, continuano ad accettare questa situazione per paura di ripercussioni più gravi. Oltre al danno, la beffa, verrebbe da dire.
Con la diffusione dei social, tali episodi acquistano viralità sulla rete, scatenando reazioni psicologiche incontrollabili, tali da indurre la vittima a commettere atti irreparabili, come molto spesso si legge sulle pagine di cronaca.
«Molto spesso anche noi ci troviamo davanti a casi in cui le famiglie lamentano episodi sospettosi nei confronti dei propri figli, senza che però ci siano casi di reato; – ha dichiarato la dirigente Danila Tempesta – il nostro consiglio è quello di parlare sempre con i propri figli e con i docenti, per cercare di capire come poter intervenire, senza far degenerare la situazione.»
Numerosi e significativi gli interventi dei ragazzi, che hanno sorpreso il Capitano per la curiosità e l'interesse mostrato verso un argomento di così forte impatto. Dalle semplici offese molto spesso frequenti in questa fascia d'età, fino alle minacce o alle violenze o ai tentativi di estorsione, queste le fasi che contraddistinguono la figura del bullo, spesso accerchiato e incoraggiato nelle sue caratteristiche da altri compagni. Tanto spesso dietro quelli che potrebbero semplici ingiurie o offese, potrebbero nascondersi i sintomi di qualcosa di più grande che non va mai sottovalutato.
Un altro aspetto di cui si è parlato è il bullismo sulla rete, noto come cyberbullismo, per far capire ai ragazzi quanto sia dannoso affidarsi completamente nelle mani di ciò che riteniamo sia sotto il nostro controllo. In realtà, molto spesso, i ragazzi non sono consapevoli della pericolosità di pubblicare foto o scrivere messaggi che potrebbero urtare la sensibilità di chi legge.
Il consiglio della scuola e delle forze dell'ordine è quello di «avere fiducia nei tutori della nostra educazione e della nostra vita, i docenti, che dovrebbero essere il prolungamento dei nostri genitori, e nel sostegno della famiglia».
Sempre più spesso si parla di bullismo e di cyberbullismo, di ragazzini, anche troppo piccoli per rendersi conto della gravità di alcuni atteggiamenti, ma, al tempo stesso, entusiasti e gasati nel vedere il divertimento derivante dagli stessi. In molti casi, le vittime di questi episodi, inconsapevolmente, continuano ad accettare questa situazione per paura di ripercussioni più gravi. Oltre al danno, la beffa, verrebbe da dire.
Con la diffusione dei social, tali episodi acquistano viralità sulla rete, scatenando reazioni psicologiche incontrollabili, tali da indurre la vittima a commettere atti irreparabili, come molto spesso si legge sulle pagine di cronaca.
«Molto spesso anche noi ci troviamo davanti a casi in cui le famiglie lamentano episodi sospettosi nei confronti dei propri figli, senza che però ci siano casi di reato; – ha dichiarato la dirigente Danila Tempesta – il nostro consiglio è quello di parlare sempre con i propri figli e con i docenti, per cercare di capire come poter intervenire, senza far degenerare la situazione.»
Numerosi e significativi gli interventi dei ragazzi, che hanno sorpreso il Capitano per la curiosità e l'interesse mostrato verso un argomento di così forte impatto. Dalle semplici offese molto spesso frequenti in questa fascia d'età, fino alle minacce o alle violenze o ai tentativi di estorsione, queste le fasi che contraddistinguono la figura del bullo, spesso accerchiato e incoraggiato nelle sue caratteristiche da altri compagni. Tanto spesso dietro quelli che potrebbero semplici ingiurie o offese, potrebbero nascondersi i sintomi di qualcosa di più grande che non va mai sottovalutato.
Un altro aspetto di cui si è parlato è il bullismo sulla rete, noto come cyberbullismo, per far capire ai ragazzi quanto sia dannoso affidarsi completamente nelle mani di ciò che riteniamo sia sotto il nostro controllo. In realtà, molto spesso, i ragazzi non sono consapevoli della pericolosità di pubblicare foto o scrivere messaggi che potrebbero urtare la sensibilità di chi legge.
Il consiglio della scuola e delle forze dell'ordine è quello di «avere fiducia nei tutori della nostra educazione e della nostra vita, i docenti, che dovrebbero essere il prolungamento dei nostri genitori, e nel sostegno della famiglia».