Politica
Bucci e Loizzo: “Da Corato all’Europa cambiamo sistema”
Tutti i temi della lunga giornata di Italia in Comune
Corato - martedì 21 maggio 2019
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Corato e l'Europa: protagonisti diversi, stesso destino. È stato il filo rosso seguito da Italia in Comune sabato 18 maggio, fra la sede di via Dante, in mattinata, con il presidente nazionale e sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il candidato al Parlamento europeo e primo cittadino di Bitonto, Michele Abbaticchio, e poi Tutto d'un fiato, l'evento di piazza Sedile in serata. Con l'ex sindaco Renato Bucci, che ha passato il testimone al candidato Paolo Loizzo; il coordinatore nazionale Alessio Pascucci; quella coratina, Valeria Mazzone; e alcuni candidati al consiglio comunale del partito: gli stessi Bucci e Mazzone, con Filippo Basile, Giovanni De Palma, Alessandra Ferrucci, Aldo Fiore, Filippo Petrone e Gennaro Sciscioli.
Il destino di Corato e la storia di Loizzo
A delineare il futuro di Corato è stato il candidato sindaco riformista, Paolo Loizzo, intervistato da Mazzone. Sul destino della città, il medico 55enne ha chiesto ai coratini di "guardare negli occhi tutti i candidati". Il motivo è uno: valutare la storia, la credibilità e i condizionamenti che, secondo Loizzo, potrebbero subire gli oltre 600 candidati al Consiglio comunale.
"Basta con i nipoti e i cugini candidati. Mettete sul tavolo i santini e guardate negli occhi i candidati sindaci, uno a uno. E chiedetevi: 'Chi è questo? Qual è la sua storia? Cosa ha fatto fino a oggi per la nostra città? Alle spalle di alcuni candidati sindaci ci sono vecchi amministratori, chi ha governato per 15 anni e passa la città e il risultato è sotto gli occhi di tutti".
L'intervento del candidato sindaco riformista è stato occasione per conoscere l'uomo, prima del politico, la sua storia, la famiglia, i valori sedimentati. Due in particolare.
In primis, la dedizione al lavoro maturata nel negozio di elettrodomestici del papà: "Era alla Montagnola, dove ho iniziato a lavorare all'età di sette-otto anni, allora i ragazzi facevano così. Decisi quello che avrei fatto da grande a 12 anni – ha detto Loizzo – quando mio nonno mi regalò un libro sulla vita di Albert Schweitzer, il medico missionario Nobel per la Pace nel 1952. Non sono stato al fianco dei missionari, sono rimasto a Corato, ma medico lo sono diventato".
Il secondo è il senso per la giustizia sociale. "In occasione delle feste – ha raccontato il candidato –mettevo da parte i dolci e le merendine in modo da distribuirli a tutti i miei quattro fratelli: c'è sempre bisogno di un controllore, altrimenti qualcuno può approfittarne".
Il testimone da Renato Bucci
A passargli idealmente il testimone è stato l'ex sindaco Renato Bucci, con cui ha condiviso le battaglie dell'opposizione negli ultimi quattro anni e mezzo. Dalla questione morale in poi, tema al centro dell'intervento di Bucci.
"In questo territorio c'è stato lo scandalo legato alla corruzione di alcuni magistrati, che vede coinvolta la nostra classe politica e quella imprenditoriale – ha esordito l'ex sindaco – Si dirà: i fatti non sono ancora accertati, vero. Ma davanti a fatti così eclatanti e clamorosi, vicende che mettono in discussione le fondamenta stesse della nostra comunità e del nostro vivere civile, con tutto il credito che dobbiamo, da garantisti, a coloro che si difenderanno, chiedo: 'Possiamo almeno permetterci di esigere che se ne parli? E che per il futuro e il presente la questione morale diventi il filtro stesso per la selezione dei candidati? O dobbiamo continuare a pensare che basta continuare a mettere un po' di polvere sotto il tappeto e possiamo andare avanti così"?
L'invito di Bucci
Da qui l'invito alla classe imprenditoriale: "Interrogatevi su quello che è successo in questo decennio, sui meccanismi perversi che hanno portato vittime e carnefici a inscenare una vera e propria corruzione totale del nostro tessuto, che ha attinto tutti i gangli vitali delle istituzioni: dal Comune fino alla magistratura e al commissariato di polizia. Davanti a questo possiamo nasconderci dietro il fatto che la magistratura deve fare il suo lavoro? Dovremo aspettare 10 anni che una sentenza passi in giudicato per poter dire qualcosa?".
Nel lungo intervento, la vicenda di due impiegati del Comune. "Sono vittime accertate di quanto accertato, perché accusate attraverso dichiarazioni e testimonianze false di aver falsificato atti di loro competenza. Con due impiegati messi in una macchina infernale fatta di interessi economici, di polizia deviata, testimoni comprati e magistrati accusati di corruzione, noi – ha concluso Bucci – possiamo ancora immaginare che persone anche lontanamente legate a quelle vicende possano continuare a fare le registe di candidature, intere coalizioni, liste e persino di programmi? È pazzesco".
L'Europa e Pizzarotti
Prima di Tutto d'un fiato, l'evento di piazza Sedile,è stato il destino dell'Europa a tenere banco sabato 18 maggio, con il sindaco di Parma e presidente di Italia in Comune, Federico Pizzarotti, al suo debutto a Corato. "Siamo per un'Europa più forte, più equa, che sappia ascoltare e venga percepita dai cittadini, ma che sappia tutelarci come nazioni", ha detto. Poi la strategia del suo partito messo su nell'aprile 2018 e che alle elezioni per il rinnovo del parlamento di Strasburgo si presenta in una lista unica con +Europa: "Abbiamo portato la nostra connotazione, ma senza spogliarci della nostra identità, partendo dai territori, dalle nostre competenze e – ha aggiunto Pizzarotti – senza urlare slogan, perché di slogan ne abbiamo abbastanza".
Le proposte di Michele Abbaticchio
Sulla stessa linea il candidato alle europee e sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, vicecoordinatore nazionale del partito. "Ripartiamo dai Comuni per riportare in Europa la tutela dei nostri prodotti tipici, che in questo momento sono trattati come dei liofilizzati, invece sono l'unica cosa che nessuno può clonare in nessuna altra parte del mondo".
Nella sua agenda hanno trovato spazio i temi dell'antimafia sociale – "a Bruxelles sono convinti che la mafia sia un problema solo nostro" – con il piglio del primo cittadino legato alla realtà. "Perché noi sindaci non possiamo nasconderci dietro un hashtag: se facciamo una promessa non mantenuta, diamo conto ai nostri cittadini".
L'appello di Alessio Pascucci
È tornare agli Stati Uniti d'Europa "che aveva sognato Altiero Spinelli sull'isola di Ventotene". Quindi l'appello del coordinatore nazionale di Italia in Comune e sindaco di Cerveteri agli elettori, perché vadano a votare. "Perché – sono le sue parole – quelle che non vanno a votare sono le brave persone: ecco perché l'astensione è un problema". L'analisi: "Chi ha avuto promesse di un posto di lavoro per il figlio, di abusi edilizi da sanare o terreni da rendere edificabili, ci va a votare, e quelli sono i nemici della democrazia". Allora l'appello, condiviso con i sindaci di Italia in Comune presenti – quello di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e il primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci – è stato uno: "Cambiamo questo sistema"
Il destino di Corato e la storia di Loizzo
A delineare il futuro di Corato è stato il candidato sindaco riformista, Paolo Loizzo, intervistato da Mazzone. Sul destino della città, il medico 55enne ha chiesto ai coratini di "guardare negli occhi tutti i candidati". Il motivo è uno: valutare la storia, la credibilità e i condizionamenti che, secondo Loizzo, potrebbero subire gli oltre 600 candidati al Consiglio comunale.
"Basta con i nipoti e i cugini candidati. Mettete sul tavolo i santini e guardate negli occhi i candidati sindaci, uno a uno. E chiedetevi: 'Chi è questo? Qual è la sua storia? Cosa ha fatto fino a oggi per la nostra città? Alle spalle di alcuni candidati sindaci ci sono vecchi amministratori, chi ha governato per 15 anni e passa la città e il risultato è sotto gli occhi di tutti".
L'intervento del candidato sindaco riformista è stato occasione per conoscere l'uomo, prima del politico, la sua storia, la famiglia, i valori sedimentati. Due in particolare.
In primis, la dedizione al lavoro maturata nel negozio di elettrodomestici del papà: "Era alla Montagnola, dove ho iniziato a lavorare all'età di sette-otto anni, allora i ragazzi facevano così. Decisi quello che avrei fatto da grande a 12 anni – ha detto Loizzo – quando mio nonno mi regalò un libro sulla vita di Albert Schweitzer, il medico missionario Nobel per la Pace nel 1952. Non sono stato al fianco dei missionari, sono rimasto a Corato, ma medico lo sono diventato".
Il secondo è il senso per la giustizia sociale. "In occasione delle feste – ha raccontato il candidato –mettevo da parte i dolci e le merendine in modo da distribuirli a tutti i miei quattro fratelli: c'è sempre bisogno di un controllore, altrimenti qualcuno può approfittarne".
Il testimone da Renato Bucci
A passargli idealmente il testimone è stato l'ex sindaco Renato Bucci, con cui ha condiviso le battaglie dell'opposizione negli ultimi quattro anni e mezzo. Dalla questione morale in poi, tema al centro dell'intervento di Bucci.
"In questo territorio c'è stato lo scandalo legato alla corruzione di alcuni magistrati, che vede coinvolta la nostra classe politica e quella imprenditoriale – ha esordito l'ex sindaco – Si dirà: i fatti non sono ancora accertati, vero. Ma davanti a fatti così eclatanti e clamorosi, vicende che mettono in discussione le fondamenta stesse della nostra comunità e del nostro vivere civile, con tutto il credito che dobbiamo, da garantisti, a coloro che si difenderanno, chiedo: 'Possiamo almeno permetterci di esigere che se ne parli? E che per il futuro e il presente la questione morale diventi il filtro stesso per la selezione dei candidati? O dobbiamo continuare a pensare che basta continuare a mettere un po' di polvere sotto il tappeto e possiamo andare avanti così"?
L'invito di Bucci
Da qui l'invito alla classe imprenditoriale: "Interrogatevi su quello che è successo in questo decennio, sui meccanismi perversi che hanno portato vittime e carnefici a inscenare una vera e propria corruzione totale del nostro tessuto, che ha attinto tutti i gangli vitali delle istituzioni: dal Comune fino alla magistratura e al commissariato di polizia. Davanti a questo possiamo nasconderci dietro il fatto che la magistratura deve fare il suo lavoro? Dovremo aspettare 10 anni che una sentenza passi in giudicato per poter dire qualcosa?".
Nel lungo intervento, la vicenda di due impiegati del Comune. "Sono vittime accertate di quanto accertato, perché accusate attraverso dichiarazioni e testimonianze false di aver falsificato atti di loro competenza. Con due impiegati messi in una macchina infernale fatta di interessi economici, di polizia deviata, testimoni comprati e magistrati accusati di corruzione, noi – ha concluso Bucci – possiamo ancora immaginare che persone anche lontanamente legate a quelle vicende possano continuare a fare le registe di candidature, intere coalizioni, liste e persino di programmi? È pazzesco".
L'Europa e Pizzarotti
Prima di Tutto d'un fiato, l'evento di piazza Sedile,è stato il destino dell'Europa a tenere banco sabato 18 maggio, con il sindaco di Parma e presidente di Italia in Comune, Federico Pizzarotti, al suo debutto a Corato. "Siamo per un'Europa più forte, più equa, che sappia ascoltare e venga percepita dai cittadini, ma che sappia tutelarci come nazioni", ha detto. Poi la strategia del suo partito messo su nell'aprile 2018 e che alle elezioni per il rinnovo del parlamento di Strasburgo si presenta in una lista unica con +Europa: "Abbiamo portato la nostra connotazione, ma senza spogliarci della nostra identità, partendo dai territori, dalle nostre competenze e – ha aggiunto Pizzarotti – senza urlare slogan, perché di slogan ne abbiamo abbastanza".
Le proposte di Michele Abbaticchio
Sulla stessa linea il candidato alle europee e sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, vicecoordinatore nazionale del partito. "Ripartiamo dai Comuni per riportare in Europa la tutela dei nostri prodotti tipici, che in questo momento sono trattati come dei liofilizzati, invece sono l'unica cosa che nessuno può clonare in nessuna altra parte del mondo".
Nella sua agenda hanno trovato spazio i temi dell'antimafia sociale – "a Bruxelles sono convinti che la mafia sia un problema solo nostro" – con il piglio del primo cittadino legato alla realtà. "Perché noi sindaci non possiamo nasconderci dietro un hashtag: se facciamo una promessa non mantenuta, diamo conto ai nostri cittadini".
L'appello di Alessio Pascucci
È tornare agli Stati Uniti d'Europa "che aveva sognato Altiero Spinelli sull'isola di Ventotene". Quindi l'appello del coordinatore nazionale di Italia in Comune e sindaco di Cerveteri agli elettori, perché vadano a votare. "Perché – sono le sue parole – quelle che non vanno a votare sono le brave persone: ecco perché l'astensione è un problema". L'analisi: "Chi ha avuto promesse di un posto di lavoro per il figlio, di abusi edilizi da sanare o terreni da rendere edificabili, ci va a votare, e quelli sono i nemici della democrazia". Allora l'appello, condiviso con i sindaci di Italia in Comune presenti – quello di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e il primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci – è stato uno: "Cambiamo questo sistema"