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Botti di Capodanno, pratica dannosa: resta alta l'attenzione

Si prevedono i consueti scoppi alla mezzanotte, pericolosi per l'uomo e gli animali (oltre che per l'ambiente)

Petardi e fuochi pirotecnici restano un chiodo fisso per la notte di San Silvestro. Nonostante l'insistente opera di sensibilizzazione contro una pratica dannosa per l'ambiente e per gli animali, ma pericolosa anche per gli uomini che la mettono in pratica, ormai gli appelli si sprecano e le associazioni ambientaliste spesso desistono di fronte alla mancanza di una vera opposizione al fenomeno dei botti di Capodanno.

Non molti giorni fa, a livello nazionale, l'ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali si è rivolta al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, per sollecitare i sindaci ad emanare ordinanze che vietino l'utilizzo e la vendita di articoli pirotecnici rumorosi per Capodanno, sottolineando inoltre la necessità di controlli veri per fare rispettare concretamente le ordinanze.

«Emanare ordinanze con le quali si vieta l'uso dei botti a Capodanno significa tutelare persone, animali e ambiente - ha dichiarato la presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi - Esistono ormai tantissime alternative valide ai fuochi d'artificio, più rispettose nei confronti di tutti gli animali, quali fontane luminose e droni adornati da led multicolori che, manovrati da terra con appositi software, compiono elaborate evoluzioni e formano figure colorate. Scoppiare i botti – ha concluso Rocchi – è una pratica anacronistica che negli ultimi anni ha visto per fortuna una sensibilità crescente da parte di quei bravi sindaci che hanno emanato ordinanze di divieto. Ma non c'è ordinanza che possa rivelarsi davvero efficace in mancanza della consapevolezza e della responsabilità delle persone. Per questo Enpa invita tutti a rinunciare ai botti di Capodanno: ci sono molti modi di festeggiare l'inizio del nuovo anno, bisogna scegliere quelli sicuri e rispettosi della vita».

A subirne le conseguenze dirette sono molto spesso gli animali. Stress, ansia e terrore sono i sintomi più comuni che la maggior parte degli animali domestici e selvatici manifestano il 31 dicembre. A spiegarne le conseguenze per gli animali sono i referenti della LAV - Lega anti vivisezione: «il rumore dei botti provoca loro una naturale reazione di spavento e li porta a perdere l'orientamento, esponendoli così al rischio di smarrirsi o di essere investiti. In casi ancor più gravi, una esplosione più ravvicinata può causare conseguenze ancora più drammatiche come il ferimento o la morte. Morte che può essere provocata anche in maniera deliberata da chi utilizza i fuochi in modo ancor più violento e crudele, torturando e uccidendo animali volontariamente».

Ogni anno i botti si rivelano un'abitudine pericolosa per gli animali, incauta per le persone e nociva per l'ambiente. Ci si prepara a un risveglio fatto di strade colme di residui di esplosioni, con l'invito a prestare massima attenzione ed evitare di maneggiare i resti dei botti inesplosi.
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