Cronaca
Bombole di Gpl contraffatte, quattro arresti. Sigilli a un opificio di Corato
Nei guai otto persone
Corato - giovedì 17 dicembre 2020
11.40
Sarebbero responsabili di aver contraffatto e rimessi sul mercato delle bombole di gas senza che avessero i requisiti di garanzia e sicurezza. Per questo otto persone sono finite nei guai nell'ambito di una operazione eseguita nella mattinata di oggi dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi col coordinamento della locale Procura della Repubblica.
Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari e altre quattro sottoposte all'obbligo di dimora nelle province di Bari, BAT e Brindisi. Un opificio di Corato è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, frode nell'esercizio del commercio, appropriazione indebita, ricettazione e autoriciclaggio.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli otto, a vario titolo, si sarebbero appropriati indebitamente di bombole di gpl riconducibili a marchi noti a livello nazionale, le avrebbero ritinteggiate e avrebbero confezionato il gpl in violazione delle norme di settore. Inoltre le bombole sarebbero state commercializzate in evasione di imposta e «con l'intento di frodare il consumatore finale, traendolo in inganno su origine, qualità e quantità di prodotto stoccato all'interno di ogni singola bombola».
Durante le indagini erano già state sequestrate circa 1000 bombole contenenti oltre 12.000 chili di Gpl, 7.000 bombole vuote di varie marche illecitamente detenute, 800 sigilli di una società nazionale operante nel settore.
Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari e altre quattro sottoposte all'obbligo di dimora nelle province di Bari, BAT e Brindisi. Un opificio di Corato è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, frode nell'esercizio del commercio, appropriazione indebita, ricettazione e autoriciclaggio.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli otto, a vario titolo, si sarebbero appropriati indebitamente di bombole di gpl riconducibili a marchi noti a livello nazionale, le avrebbero ritinteggiate e avrebbero confezionato il gpl in violazione delle norme di settore. Inoltre le bombole sarebbero state commercializzate in evasione di imposta e «con l'intento di frodare il consumatore finale, traendolo in inganno su origine, qualità e quantità di prodotto stoccato all'interno di ogni singola bombola».
Durante le indagini erano già state sequestrate circa 1000 bombole contenenti oltre 12.000 chili di Gpl, 7.000 bombole vuote di varie marche illecitamente detenute, 800 sigilli di una società nazionale operante nel settore.