Politica
Blocca manifestazione per protestare sulla chiusura delle sale operatorie di Corato e Terlizzi
Silenzio dalle istituzioni coratine. Consiglieri di Ruvo e sindaco di Terlizzi protestano
Corato - domenica 5 marzo 2017
11.17
Mentre a Corato le istituzioni e i cittadini tacciono in merito alla decisione del direttore medico responsabile dell'«Umberto I» di Corato e del «Michele Sacone» di Terlizzi, di chiudere le sale operatorie dei due ospedale a causa della carenza di medici chirurghi e di anestesisti, sia a Ruvo che a Terlizzi la protesta è vivida e coinvolge anche i semplici cittadini.
Questa mattina a Terlizzi, mentre era si stava svolgendo la "Corsa all'anello", un cittadino si è arrampicato sull'impalcatura cui è legata la corda che mantiene l'anello e l'ha tirata giù, gridando la sua protesta contro il recente provvedimento di chiusura delle sale operatorie dell'ospedale di Terlizzi e Corato.
Nei giorni scorsi il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato ha affidato alle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno le sue parole di netta contrarietà al provvedimento.
«Non posso che palesare tutta la mia contrarietà alla disposizione di sospensione dei ricoveri di urgenza presso il nosocomio di Terlizzi. Si tratta dell'interruzione di un servizio essenziale con un provvedimento che appare immotivato: non vi è alcuna valida ragione che giustificherebbe, infatti, tale sospensione, peraltro in un bacino di utenza molto ampio quale è il Nord Barese. Rispetto alla situazione in essere e alle giuste esigenze dell'intero territorio avrebbe senso, invece la scelta di concentrare le risorse nella sua sede naturale: il reparto di chirurgia del 'Sarcone'» scrive Gemmato.
Questa mattina gli fa eco il consigliere comunale di opposizione di Ruvo Puglia Antonello Paparella con delle dichiarazioni rilasciate sempre a La Gazzetta del Mezzogiorno.
«Un'ulteriore restrizione dell'assistenza sanitaria, un progressiva eliminazione di tutto ciò che è rimasto sul territorio». è l'interpretazione di Antonello Paparella della notizia dello stop ai ricoveri di emergenza-urgenza negli ospedali di Terlizzi e Corato.
La chiusura delle sale operatorie per le emergenze, a partire dal primo marzo nelle due città limitrofi, sta preoccupando e non poco anche l'opinione pubblica ruvese. Anche gli interventi chirurgici programmati saranno dirottati su Molfetta per mancanza di medici chirurghi e anestesisti. Ruvo fu già penalizzato dal precedente piano di riordino ospedaliero varato dal centrosinistra di Nichi Vendola, restando con ospedale trasformato in poliambulatorio. Ora rischia di perdere altri punti di riferimento sanitari. Paparella conferma che è in programma, per le prossime settimane, una manifestazione di protesta, coordinata a livello regionale.
«E' importante- continua - far sentire anche la nostra voce. Non si tratta più della difesa dell'ospedale di una singola città ma di un intero territorio che rimane completamente sguarnito».
E intanto, sul fronte coratino, ancora non si registrano reazioni né da amministrazione, né da maggioranza, né da opposizione.
Questa mattina a Terlizzi, mentre era si stava svolgendo la "Corsa all'anello", un cittadino si è arrampicato sull'impalcatura cui è legata la corda che mantiene l'anello e l'ha tirata giù, gridando la sua protesta contro il recente provvedimento di chiusura delle sale operatorie dell'ospedale di Terlizzi e Corato.
Nei giorni scorsi il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato ha affidato alle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno le sue parole di netta contrarietà al provvedimento.
«Non posso che palesare tutta la mia contrarietà alla disposizione di sospensione dei ricoveri di urgenza presso il nosocomio di Terlizzi. Si tratta dell'interruzione di un servizio essenziale con un provvedimento che appare immotivato: non vi è alcuna valida ragione che giustificherebbe, infatti, tale sospensione, peraltro in un bacino di utenza molto ampio quale è il Nord Barese. Rispetto alla situazione in essere e alle giuste esigenze dell'intero territorio avrebbe senso, invece la scelta di concentrare le risorse nella sua sede naturale: il reparto di chirurgia del 'Sarcone'» scrive Gemmato.
Questa mattina gli fa eco il consigliere comunale di opposizione di Ruvo Puglia Antonello Paparella con delle dichiarazioni rilasciate sempre a La Gazzetta del Mezzogiorno.
«Un'ulteriore restrizione dell'assistenza sanitaria, un progressiva eliminazione di tutto ciò che è rimasto sul territorio». è l'interpretazione di Antonello Paparella della notizia dello stop ai ricoveri di emergenza-urgenza negli ospedali di Terlizzi e Corato.
La chiusura delle sale operatorie per le emergenze, a partire dal primo marzo nelle due città limitrofi, sta preoccupando e non poco anche l'opinione pubblica ruvese. Anche gli interventi chirurgici programmati saranno dirottati su Molfetta per mancanza di medici chirurghi e anestesisti. Ruvo fu già penalizzato dal precedente piano di riordino ospedaliero varato dal centrosinistra di Nichi Vendola, restando con ospedale trasformato in poliambulatorio. Ora rischia di perdere altri punti di riferimento sanitari. Paparella conferma che è in programma, per le prossime settimane, una manifestazione di protesta, coordinata a livello regionale.
«E' importante- continua - far sentire anche la nostra voce. Non si tratta più della difesa dell'ospedale di una singola città ma di un intero territorio che rimane completamente sguarnito».
E intanto, sul fronte coratino, ancora non si registrano reazioni né da amministrazione, né da maggioranza, né da opposizione.