Politica
Benedetto Grillo: «Abbiamo bisogno di rimettere la cultura al centro di ogni progetto, in maniera forte e decisa»
Intervista al candidato nel collegio Uninominale P04 - Molfetta
Corato - lunedì 12 settembre 2022
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Ha accettato con entusiasmo la candidatura alla Camera dei Deputati per Azione, Benedetto Grillo, 37 anni, di Molfetta, che sarà candidato nel collegio Uninominale P04 - Molfetta che comprende i comuni di: Molfetta, Adelfia, Bitonto, Binetto, Bitetto, Casamassima, Conversano, Corato, Giovinazzo, Monopoli, Palo del Colle, Polignano a Mare, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Sannicandro di Bari, Terlizzi e Turi.
Benedetto Grillo, Direttore di Orchestra e di Banda, laureato in Direzione per Banda ed in Giurisprudenza, nonché Presidente dell'ANBG Associazione Nazionale Bande da Giro, rappresenta una novità nel panorama politico contemporaneo, in vista delle prossime elezioni politiche. L'abbiamo intervistato.
Cosa rappresenta per te la candidatura alle prossime politiche?
"Per me questa sarà, innanzitutto, una nuova ed importante esperienza di vita. Sono consapevole che, in una competizione così delicata, mi misurerò con candidati più conosciuti e strutturati sul territorio. Ho, dalla mia, la passione e la motivazione giusta e l'orgoglio di essere parte di questa terra che giro spesso in lungo ed in largo.
In questi giorni, ho incontrato tante persone delle città del collegio, notando che viene lamentata una grande distanza tra la politica e il territorio, che causa sfiducia nei cittadini, i quali avvertono la mancanza di risposte ai problemi attuali come, ad esempio, la crisi energetica.
Inoltre, la gente nota che c'è penuria di rappresentanti adeguati, e ciò accade soprattutto per i giovani, che si affacciano ad esprimere per la prima volta il proprio voto per Camera e Senato.
Chi mi conosce sa che amo il confronto, perciò utilizzerò questa opportunità per ascoltare più gente possibile e cercare delle soluzioni, con la voglia di fare e la caparbietà con le quali da sempre svolgo il mio impegno al servizio della cultura e del mondo associazionistico."
Vieni da un mondo, quello delle bande, che è simbolo del patrimonio artistico e culturale della nostra regione e che trova la massima espressione nelle esibizioni delle feste patronali. Cosa ti senti di promettere a questo mondo da te conosciuto e frequentato?
"Dobbiamo essere sinceri: Azione non fa promesse! Dopo anni in cui siamo stati martellati di promesse al rialzo che, alla fine, non si sono mai tramutate in fatti concreti, dobbiamo guardare la realtà e dire quello che si può fare.
Per il mondo delle bande e delle feste patronali, posso solo dire che mi impegnerò a 360 gradi - come ho sempre fatto - per far sì che le stesse possano ricevere la giusta valorizzazione, nonché i doverosi riconoscimenti alle categorie che ruotano attorno al mondo delle feste. Non possiamo dimenticare che, dietro un momento di festa e di gioia, c'è gente che lavora onestamente e che intere categorie di lavoratori vengono spesso dimenticate. Penso, per esempio, alle aziende pirotecniche, ai maestri illuminatori, ai musicisti, ai giostrai e agli ambulanti, che negli ultimi anni hanno sofferto tantissimo la mancanza di lavoro regolare.
Dobbiamo perseguire l'obiettivo di fare rete e, per farlo, abbiamo bisogno delle sinergie di tutte le Istituzioni, da quelle regionali a quelle nazionali.
Bisognerà pedalare tanto e a testa bassa".
Una domanda che spesso ci poniamo è: come può la cultura conciliarsi con il lavoro?
"Il potenziamento della cultura e della formazione, per me, è la via maestra per consentire ai cittadini di maturare competenze che siano in linea con il mercato del lavoro, creando una pianificazione nazionale che possa agevolare l'incontro tra domanda e offerta di personale qualificato in tutti i settori ma soprattutto la cultura è l'argine maestra alle mafie di ogni ordine e grado.
Faccio un esempio pratico: la nostra regione è piena di bellezze ma resta indietro nella diffusione della cultura: una famiglia pugliese spende circa 47 euro mensili in attività culturali, ricreative e spettacoli, mentre in Lombardia vengono spesi circa 133 euro mensili a famiglia. La Puglia è l'ultima regione in Italia per spesa mensile in questo settore. Chiaramente, la pandemia e, successivamente, la guerra, hanno il loro peso in tal senso, ma effettuare tagli in primis sulle attività culturali fa passare il messaggio che esse siano superflue.
L'impegno massiccio delle Istituzioni di ogni ordine e grado nel campo della cultura, inoltre, consente di prevenire situazioni di allarme sociale - che sono sempre più frequenti nelle nostre città, dove riguardano soprattutto i giovani e le categorie fragili - e di recuperare soggetti che, diversamente, diventerebbero dediti alla criminalità.
Abbiamo bisogno di rimettere la cultura al centro di ogni progetto, in modo forte e deciso".
Tre obiettivi su cui intende battersi una volta eletto.
"Come le dicevo prima, non farò promesse, ma cercherò di adoperarmi per tre iniziative: garantire a tutti una retribuzione dignitosa, con l'introduzione del salario minimo e conseguente decontribuzione per le imprese che assumono i lavoratori con salario a quello previsto per legge; riformare le politiche di sostegno al reddito, tra cui quella del reddito di cittadinanza che andrebbe seriamente rivista affinché non rimanga una misura assistenziale fine a se stessa; potenziare la cultura e la formazione, rimettendo al centro dell'agenda italiana l'asset socio-culturale di cui la nostra terra è in possesso".
Perché votare Benedetto Grillo ed Azione il 25 settembre?
"Il perché sta nelle premesse: siamo l'unica forza politica che non fa e non farà promesse in questa campagna elettorale. Abbiamo deciso di rimettere al centro le idee e i programmi, senza creare illusioni. Serve intervenire sull'energia, sulla sanità e sul lavoro, così come anche sul mezzogiorno, sul sostegno ai giovani, agli anziani e alle donne e per farlo servono idee concrete e facilmente realizzabili.
Vi invito a consultare il programma di Azione, per rendervi conto di quello che ho appena detto.
Il programma è consultabile a questo link: bit.ly/3q7WPJa".
Benedetto Grillo, Direttore di Orchestra e di Banda, laureato in Direzione per Banda ed in Giurisprudenza, nonché Presidente dell'ANBG Associazione Nazionale Bande da Giro, rappresenta una novità nel panorama politico contemporaneo, in vista delle prossime elezioni politiche. L'abbiamo intervistato.
Cosa rappresenta per te la candidatura alle prossime politiche?
"Per me questa sarà, innanzitutto, una nuova ed importante esperienza di vita. Sono consapevole che, in una competizione così delicata, mi misurerò con candidati più conosciuti e strutturati sul territorio. Ho, dalla mia, la passione e la motivazione giusta e l'orgoglio di essere parte di questa terra che giro spesso in lungo ed in largo.
In questi giorni, ho incontrato tante persone delle città del collegio, notando che viene lamentata una grande distanza tra la politica e il territorio, che causa sfiducia nei cittadini, i quali avvertono la mancanza di risposte ai problemi attuali come, ad esempio, la crisi energetica.
Inoltre, la gente nota che c'è penuria di rappresentanti adeguati, e ciò accade soprattutto per i giovani, che si affacciano ad esprimere per la prima volta il proprio voto per Camera e Senato.
Chi mi conosce sa che amo il confronto, perciò utilizzerò questa opportunità per ascoltare più gente possibile e cercare delle soluzioni, con la voglia di fare e la caparbietà con le quali da sempre svolgo il mio impegno al servizio della cultura e del mondo associazionistico."
Vieni da un mondo, quello delle bande, che è simbolo del patrimonio artistico e culturale della nostra regione e che trova la massima espressione nelle esibizioni delle feste patronali. Cosa ti senti di promettere a questo mondo da te conosciuto e frequentato?
"Dobbiamo essere sinceri: Azione non fa promesse! Dopo anni in cui siamo stati martellati di promesse al rialzo che, alla fine, non si sono mai tramutate in fatti concreti, dobbiamo guardare la realtà e dire quello che si può fare.
Per il mondo delle bande e delle feste patronali, posso solo dire che mi impegnerò a 360 gradi - come ho sempre fatto - per far sì che le stesse possano ricevere la giusta valorizzazione, nonché i doverosi riconoscimenti alle categorie che ruotano attorno al mondo delle feste. Non possiamo dimenticare che, dietro un momento di festa e di gioia, c'è gente che lavora onestamente e che intere categorie di lavoratori vengono spesso dimenticate. Penso, per esempio, alle aziende pirotecniche, ai maestri illuminatori, ai musicisti, ai giostrai e agli ambulanti, che negli ultimi anni hanno sofferto tantissimo la mancanza di lavoro regolare.
Dobbiamo perseguire l'obiettivo di fare rete e, per farlo, abbiamo bisogno delle sinergie di tutte le Istituzioni, da quelle regionali a quelle nazionali.
Bisognerà pedalare tanto e a testa bassa".
Una domanda che spesso ci poniamo è: come può la cultura conciliarsi con il lavoro?
"Il potenziamento della cultura e della formazione, per me, è la via maestra per consentire ai cittadini di maturare competenze che siano in linea con il mercato del lavoro, creando una pianificazione nazionale che possa agevolare l'incontro tra domanda e offerta di personale qualificato in tutti i settori ma soprattutto la cultura è l'argine maestra alle mafie di ogni ordine e grado.
Faccio un esempio pratico: la nostra regione è piena di bellezze ma resta indietro nella diffusione della cultura: una famiglia pugliese spende circa 47 euro mensili in attività culturali, ricreative e spettacoli, mentre in Lombardia vengono spesi circa 133 euro mensili a famiglia. La Puglia è l'ultima regione in Italia per spesa mensile in questo settore. Chiaramente, la pandemia e, successivamente, la guerra, hanno il loro peso in tal senso, ma effettuare tagli in primis sulle attività culturali fa passare il messaggio che esse siano superflue.
L'impegno massiccio delle Istituzioni di ogni ordine e grado nel campo della cultura, inoltre, consente di prevenire situazioni di allarme sociale - che sono sempre più frequenti nelle nostre città, dove riguardano soprattutto i giovani e le categorie fragili - e di recuperare soggetti che, diversamente, diventerebbero dediti alla criminalità.
Abbiamo bisogno di rimettere la cultura al centro di ogni progetto, in modo forte e deciso".
Tre obiettivi su cui intende battersi una volta eletto.
"Come le dicevo prima, non farò promesse, ma cercherò di adoperarmi per tre iniziative: garantire a tutti una retribuzione dignitosa, con l'introduzione del salario minimo e conseguente decontribuzione per le imprese che assumono i lavoratori con salario a quello previsto per legge; riformare le politiche di sostegno al reddito, tra cui quella del reddito di cittadinanza che andrebbe seriamente rivista affinché non rimanga una misura assistenziale fine a se stessa; potenziare la cultura e la formazione, rimettendo al centro dell'agenda italiana l'asset socio-culturale di cui la nostra terra è in possesso".
Perché votare Benedetto Grillo ed Azione il 25 settembre?
"Il perché sta nelle premesse: siamo l'unica forza politica che non fa e non farà promesse in questa campagna elettorale. Abbiamo deciso di rimettere al centro le idee e i programmi, senza creare illusioni. Serve intervenire sull'energia, sulla sanità e sul lavoro, così come anche sul mezzogiorno, sul sostegno ai giovani, agli anziani e alle donne e per farlo servono idee concrete e facilmente realizzabili.
Vi invito a consultare il programma di Azione, per rendervi conto di quello che ho appena detto.
Il programma è consultabile a questo link: bit.ly/3q7WPJa".