Editoriale
Basket Corato, la cura-mercato porta i primi dividendi: Avellino battuta nettamente
La prestazione migliore della stagione coincide con gli innesti di Boev e Trudic, che hanno portato energie e qualità nel gruppo neroverde
Corato - lunedì 23 gennaio 2023
17.29
Contro Ruvo il buio più totale, un timido segnale di ripresa in Campania contro Sala Consilina, la luce ieri, contro una Avellino annichilita sotto ogni punto di vista. La prima vittoria del 2023 arriva al culmine di una prestazione convincente, intensa, certamente resa di alto livello grazie al tanto lavoro dei singoli, ma di questi tempi poco importa. Serviva vincere e i due punti sono arrivati, con il pubblico del PalaLosito finalmente entusiasta e festante come non lo si vedeva da un po'.
Cosa ha inciso sulla vittoria di ieri? In campo finalmente si sono viste espressioni facciali diverse, con i giocatori pronti a reagire all'errore con positività, anche quando Avellino, fino a metà terzo quarto, contendeva il match punto a punto. Accettare la pressione dunque, rischiando la giocata senza paura è stata la chiave di volta.
Dal punto di vista del basket giocato invece, tanti i punti positivi: Mauro Stella versione big match, ma ancora troppo spremuto per reale mancanza di alternative (33 minuti sono oggettivamente troppi per un atleta fantastico, ma all'alba dei 39) è stato il trascinatore emotivo di un PalaLosito finalmente canterino.
La lotta ai rimbalzi poi, vinta in maniera schiacciante (43-33) con Infante e Boev non velocissimi, ma presenti nel pitturato e anche discretamente efficaci dall'altra parte.
Borsino in salita anche per i vari Artioli e Battaglia, di lotta e di governo hanno contribuito alla causa. Menzione speciale per Gambarota, giocatore umile, utile, duttile.
Infine, dulcis in fundo, non possiamo non citare l'impatto devastante di Lazar Trunic, che in un colpo solo conquista palma di top scorer (19 punti) e tifosi. Tiratore seriale (dieci tentativi, cinque a segno, nella sua prima partita in neroverde), ha subito ricevuto la fiducia di coach Putignano, con 28 minuti a referto, segno che a questa squadra un giocatore con il suo estro ed imprevedibilità mancasse come l'aria.
Menzione speciale per i tifosi, che dopo tante delusioni tornano a casa con il sorriso sulle labbra, con la speranza di rivedere quanto prima il PalaLosito sold-out. Un plauso anche agli atleti del Bask-In, che hanno seguito la squadra fino al secondo quarto, poi hanno espugnato il Palazzo di Andria nel primo impegno del campionato di categoria.
Attenzione però: la vittoria non deve essere foriera di facili entusiasmi e successive possibili delusioni, sebbene il cuore dei tifosi è da sempre un'altalena di sentenze, che quando espresse, sono la Bibbia (oggi sei un Dio, domani sei scarso). I due punti certamente riportano uno spiraglio di serenità in un ambiente ultimamente pressato all'inverosimile, senza però che si nasconda la polvere sotto il tappeto: questo organico ha ancora dei limiti, colmabili o con il mercato o, come ieri, con l'entusiasmo, con la cattiveria, con l'orgoglio, la voglia e il sudore, con la spudorata felicità di chi sa quanto valga quella canotta neroverde.
Quanto il mercato sia stato l'artefice di questo acuto solo il tempo potrà dirlo. Adesso non c'è tempo per le previsioni, domenica un derbyssimo aspetta la squadra del patron Marulli, in casa di un Bisceglie che corre. La cabala dice cinque sconfitte negli ultimi cinque incontri disputati. E il match perso un girone fa grida ancora vendetta. Quella sportiva s'intende.
Una rondine certamente non farà primavera, ma la prima rondine dopo un gelido inverno è sicuramente sempre un bel vedere.
Cosa ha inciso sulla vittoria di ieri? In campo finalmente si sono viste espressioni facciali diverse, con i giocatori pronti a reagire all'errore con positività, anche quando Avellino, fino a metà terzo quarto, contendeva il match punto a punto. Accettare la pressione dunque, rischiando la giocata senza paura è stata la chiave di volta.
Dal punto di vista del basket giocato invece, tanti i punti positivi: Mauro Stella versione big match, ma ancora troppo spremuto per reale mancanza di alternative (33 minuti sono oggettivamente troppi per un atleta fantastico, ma all'alba dei 39) è stato il trascinatore emotivo di un PalaLosito finalmente canterino.
La lotta ai rimbalzi poi, vinta in maniera schiacciante (43-33) con Infante e Boev non velocissimi, ma presenti nel pitturato e anche discretamente efficaci dall'altra parte.
Borsino in salita anche per i vari Artioli e Battaglia, di lotta e di governo hanno contribuito alla causa. Menzione speciale per Gambarota, giocatore umile, utile, duttile.
Infine, dulcis in fundo, non possiamo non citare l'impatto devastante di Lazar Trunic, che in un colpo solo conquista palma di top scorer (19 punti) e tifosi. Tiratore seriale (dieci tentativi, cinque a segno, nella sua prima partita in neroverde), ha subito ricevuto la fiducia di coach Putignano, con 28 minuti a referto, segno che a questa squadra un giocatore con il suo estro ed imprevedibilità mancasse come l'aria.
Menzione speciale per i tifosi, che dopo tante delusioni tornano a casa con il sorriso sulle labbra, con la speranza di rivedere quanto prima il PalaLosito sold-out. Un plauso anche agli atleti del Bask-In, che hanno seguito la squadra fino al secondo quarto, poi hanno espugnato il Palazzo di Andria nel primo impegno del campionato di categoria.
Attenzione però: la vittoria non deve essere foriera di facili entusiasmi e successive possibili delusioni, sebbene il cuore dei tifosi è da sempre un'altalena di sentenze, che quando espresse, sono la Bibbia (oggi sei un Dio, domani sei scarso). I due punti certamente riportano uno spiraglio di serenità in un ambiente ultimamente pressato all'inverosimile, senza però che si nasconda la polvere sotto il tappeto: questo organico ha ancora dei limiti, colmabili o con il mercato o, come ieri, con l'entusiasmo, con la cattiveria, con l'orgoglio, la voglia e il sudore, con la spudorata felicità di chi sa quanto valga quella canotta neroverde.
Quanto il mercato sia stato l'artefice di questo acuto solo il tempo potrà dirlo. Adesso non c'è tempo per le previsioni, domenica un derbyssimo aspetta la squadra del patron Marulli, in casa di un Bisceglie che corre. La cabala dice cinque sconfitte negli ultimi cinque incontri disputati. E il match perso un girone fa grida ancora vendetta. Quella sportiva s'intende.
Una rondine certamente non farà primavera, ma la prima rondine dopo un gelido inverno è sicuramente sempre un bel vedere.