Politica
Attilio Di Girolamo nuovo segretario del Partito Democratico di Corato
Succede al dimissionario Natalino Petrone
Corato - lunedì 11 novembre 2019
17.01
Il Partito Democratico di Corato ha un nuovo segretario. Nell'assemblea celebratasi nel pomeriggio di ieri il giovane medico Attilio Di Girolamo ha raccolto il testimone del dimissionario Natalino Petrone, di cui è stato vice negli ultimi anni, ponendosi alla guida del circolo coratino in un momento non certamente semplice per il partito di Corato.
Reduce da una pesante sconfitta elettorale alle ultime amministrative, che non hanno consentito l'elezione di alcun consigliere comunale dem, il Partito Democratico locale ha avviato una fase di riflessione. Le vicende nazionali, la scissione con i seguaci di Matteo Renzi che del Partito Democratico fu segretario, ha portato anche il partito di Corato a rinnovarsi e ad aprire un importante dialogo interno che ha individuato Attilio Di Girolamo come sintesi delle diverse posizioni interne al partito.
«Si dice in comunicazione che se il messaggio non arriva al "target" la colpa sia 100% del comunicatore. Non si può negare che il PD in questi anni abbia avuto, assieme a tutto il centrosinistra, una serie di responsabilità, a vari livelli e ciò è evidente anche alla luce dei recenti risultati elettorali. A mio avviso abbiamo la necessità di ripartire da dove siamo nati, ossia dalla gente, dobbiamo uscire dalle nostre quattro mura, scendere in piazza e capire i problemi delle persone e della città» ha riferito il neo segretario.
«Oggi viviamo in un'epoca buia per la politica e mentre noi discutiamo sulle 50 sfumature di rosso che possiamo o avremmo potuto incarnare, fuori c'è un buio pesto, più nero della pece che avanza pericolosamente. C'è un quadro di Goya dal titolo " il sonno della ragione genera mostri" e in questo momento credo che l'Italia si trovi in una condizione di dormiveglia. Corato non fa eccezione. Dobbiamo svegliarci» esorta Di Girolamo
E pensa al futuro: «E' necessario iniziare a parlare di politica e di metodo con cui avviare determinati percorsi a livello comunale. Spesso mi si chiede "Ma voi con chi state?"
La mia risposta è "noi stiamo con i cittadini". Chi sta con chi e chi sta con cosa è un discorso troppo riduttivo per una città come Corato che ad oggi langue, in cui più di 40 aziende sono destinate alla chiusura ( stima probabilmente al ribasso). Le nostre priorità devono essere i giovani e il lavoro. Corato vive una preoccupante emorragia ed è quella dei miei coetanei che prendono le valige e trovano lavoro fuori. Lavorare fuori dalla propria città deve essere un'opportunità, non l'unica alternativa alla disoccupazione. E' paradossale che la Regione più bella secondo il New York Times e National Geographic si debba spopolare. E' necessario riscoprire la nostra ricchezza, le nostre idee e le nostre radici. Abbiamo tutte le potenzialità per rendere Corato un'eccellenza nel campo dell'agricoltura, nel campo dell'imprenditoria e nel welfare».
E in conclusione: «Sicuramente tali opportunità non possono essere colte in una città rimasta immobile da 20 anni. La crisi amministrativa a cui abbiamo assistito ultimamente è uno scempio senza precedenti, dettato da un misto fra l'incapacità governativa e la ricerca di interessi particolaristici. Pertanto invito gli amici che ci sono oggi, chi fa parte e chi si sente parte del centrosinistra, nonché tutta la cittadinanza , a partecipare attivamente e in maniera unita alla costruzione di un futuro, che a Corato sia realmente alternativo rispetto a tutto ciò che è accaduto finora».
Reduce da una pesante sconfitta elettorale alle ultime amministrative, che non hanno consentito l'elezione di alcun consigliere comunale dem, il Partito Democratico locale ha avviato una fase di riflessione. Le vicende nazionali, la scissione con i seguaci di Matteo Renzi che del Partito Democratico fu segretario, ha portato anche il partito di Corato a rinnovarsi e ad aprire un importante dialogo interno che ha individuato Attilio Di Girolamo come sintesi delle diverse posizioni interne al partito.
«Si dice in comunicazione che se il messaggio non arriva al "target" la colpa sia 100% del comunicatore. Non si può negare che il PD in questi anni abbia avuto, assieme a tutto il centrosinistra, una serie di responsabilità, a vari livelli e ciò è evidente anche alla luce dei recenti risultati elettorali. A mio avviso abbiamo la necessità di ripartire da dove siamo nati, ossia dalla gente, dobbiamo uscire dalle nostre quattro mura, scendere in piazza e capire i problemi delle persone e della città» ha riferito il neo segretario.
«Oggi viviamo in un'epoca buia per la politica e mentre noi discutiamo sulle 50 sfumature di rosso che possiamo o avremmo potuto incarnare, fuori c'è un buio pesto, più nero della pece che avanza pericolosamente. C'è un quadro di Goya dal titolo " il sonno della ragione genera mostri" e in questo momento credo che l'Italia si trovi in una condizione di dormiveglia. Corato non fa eccezione. Dobbiamo svegliarci» esorta Di Girolamo
E pensa al futuro: «E' necessario iniziare a parlare di politica e di metodo con cui avviare determinati percorsi a livello comunale. Spesso mi si chiede "Ma voi con chi state?"
La mia risposta è "noi stiamo con i cittadini". Chi sta con chi e chi sta con cosa è un discorso troppo riduttivo per una città come Corato che ad oggi langue, in cui più di 40 aziende sono destinate alla chiusura ( stima probabilmente al ribasso). Le nostre priorità devono essere i giovani e il lavoro. Corato vive una preoccupante emorragia ed è quella dei miei coetanei che prendono le valige e trovano lavoro fuori. Lavorare fuori dalla propria città deve essere un'opportunità, non l'unica alternativa alla disoccupazione. E' paradossale che la Regione più bella secondo il New York Times e National Geographic si debba spopolare. E' necessario riscoprire la nostra ricchezza, le nostre idee e le nostre radici. Abbiamo tutte le potenzialità per rendere Corato un'eccellenza nel campo dell'agricoltura, nel campo dell'imprenditoria e nel welfare».
E in conclusione: «Sicuramente tali opportunità non possono essere colte in una città rimasta immobile da 20 anni. La crisi amministrativa a cui abbiamo assistito ultimamente è uno scempio senza precedenti, dettato da un misto fra l'incapacità governativa e la ricerca di interessi particolaristici. Pertanto invito gli amici che ci sono oggi, chi fa parte e chi si sente parte del centrosinistra, nonché tutta la cittadinanza , a partecipare attivamente e in maniera unita alla costruzione di un futuro, che a Corato sia realmente alternativo rispetto a tutto ciò che è accaduto finora».