Zanzara
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Ambiente

Aspettando la primavera per una lotta biologica integrata contro mosche e zanzare

Dopo un periodo preprimaverile tra neve e pioggia, con l’alzarsi delle temperature si prospetta una dura campagna preventiva per la lotta a mosche e zanzare.

Una nota del circolo cittadino di Legambiente

Sappiamo tutti che la disinfestazione combatte la trasmissione delle malattie infettive mediata da vettori o da particolari serbatoi (animali) d'infezioni.

La disinfestazione mira dunque alla distruzione di insetti, vettori di germi patogeni o anche solo molesti. La disinfestazione è molto importante per limitare malattie mediate da vettori attivi, è, tuttavia, importante anche l'eliminazione dei vettori passivi, come le mosche che possono essere serbatoi d'infezione. Pertanto, è necessario mettere in opera di prevenzione perché gli insetti sono vettori di molte malattie infettive.

La lotta contro gli insetti prevede due tipi di intervento: un intervento sull'ambiente, per renderlo meno idoneo alla sopravvivenza degli insetti, non lasciando acque stagnanti; l'uso di dispositivi di lotta biologica contro le larve degli insetti adulti. La lotta contro le mosche prevede, quali misure ambientali, il razionale smaltimento dei rifiuti e la protezione degli alimenti dalle mosche. Nella lotta contro le zanzare è molto importante la bonifica dell'ambiente infestato, di provvedere alla chiusura degli stessi, delle griglie di scarico e dei pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità e libera da foglie e detriti, per favorire il regolare deflusso delle acque; di effettuare i trattamenti contro le zanzare adulte nelle aree verdi di pertinenza, solo in presenza di manifeste condizioni d'infestazione e comunque solo dopo aver effettuato idonei trattamenti preventivi, utilizzando prodotti specificatamente autorizzati per la lotta alle zanzare e registrati allo scopo presso il Ministero della Salute, privi di solventi derivati dal petrolio (base acqua o formulati con solventi di origine vegetale).

Vietare l'impiego in aree esterne di attrezzature (atomizzatori e nebulizzatori) che possono generare una deriva aerea dei prodotti utilizzati; di non utilizzare prodotti che presentano nella composizione coformulanti classificati con le seguenti frasi di rischio: da R20 a R28, da R36 a R38, da R40 a R43, R48, da R60 a R64, R68 o con le indicazioni di pericolo di cui al CLP, Regolamento della Comunità Europea n.1272/2008. Il Bti, per esempio, è un batterio aerobio a forma di bastoncino, produce una tossina in grado di paralizzare le funzioni intestinali delle larve di zanzara che la ingeriscono; colpisce esclusivamente le larve ed è innocuo per l'uomo e per l'ecosistema tanto da essere considerato uno dei larvicidi biologici più selettivi attualmente disponibili. Poiché esistono 4 tipologie differenti di tossina, i ricercatori escludono la possibilità che si selezionino ceppi larvali contemporaneamente resistenti ad esse.

L'azione del B.t.i. si esplica nelle prime 24 ore dall'impiego e persiste per circa 5 giorni. L'efficacia delle formulazioni è costante per circa 1 anno a temperatura ambiente, ma una volta preparato, in seguito a diluizione in acqua, deve essere impiegato entro 24 ore. E' particolarmente indicato per il trattamento di fossi, canali, stagni, tombini.

Pertanto, Legambiente chiede che si facciano dei trattamenti preventivi, specifici, biologici, che rispettino l'ambiente e le persone, specie donne, bambini e anziani. Il clima instabile può favorire lo sviluppo di larve, nonché la presenza di nuovi insetti provenienti da altre parti del mondo. Pertanto, è necessario mirare gli interventi, rendendoli preventivi per puntare alla massima efficacia. Noi stiamo sul pezzo e speriamo che si intervenga prima possibile
  • Legambiente
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