Editoriale
Anziana aggredita da giovanissimi. In città è escalation di violenza
Ennesimo episodio di brutalità. È il momento di reagire
Corato - sabato 18 gennaio 2020
11.36
Le pagine di cronaca nera cittadina si arricchiscono di un nuovo, brutale, episodio di violenza che vedrebbe coinvolti alcuni giovanissimi, protagonisti di una violenta aggressione ai danni di una anziana signora. Ragazzini, nel pomeriggio di ieri, sarebbero entrati in casa dell'anziana donna e l'avrebbero malmenata procurandole la frattura di un femore.
Volevano rubare qualcosa? Volevano dimostrare il loro essere al di sopra di ogni elementare regola?
Soltanto le indagini delle forze dell'ordine potranno fare chiarezza sull'accaduto che è un chiaro sintomo di una escalation di violenza che degenera giorno dopo giorno e che potrebbe avere esiti funesti per le persone e devastanti per la società.
Solo alcuni giorni fa le pagine di uno dei giornali online cittadini riportavano la testimonianza di un giovane, aggredito a sua volta da un gruppo di ragazzini per il solo piacere di manifestare la propria prepotenza verso chi consideravano più debole. Anche in questo caso la pubblica denuncia di chi ha subito le angherie non è servita in alcun modo a scoraggiare l'atteggiamento stile Gomorra di giovani criminali emergenti, evidentemente compiaciuti delle loro malefatte.
È ormai chiaro che non è più sufficiente imbattersi in auto di servizio delle forze dell'ordine che girano per le vie della città con i lampeggianti accesi per porre un rimedio a questa escalation di violenza che rischia di diventare incontrollabile. Non è la percezione di sicurezza che deve crescere nella nostra città ma la sicurezza nel senso stretto del termine.
E sono tanti gli attori che devono contribuire a sedare questo fenomeno al quale la nostra cittadinanza non era abituata. Scuola, istituzioni, famiglie, associazioni, forze dell'ordine e anche mezzi di informazione hanno, in questo momento storico, un ruolo fondamentale per prevenire e reprimere il dilagare di episodi di violenza.
Alcune settimane fa, nella scuola De Gasperi di Corato, si è tenuto un interessante incontro con i ragazzi sul tema del bullismo. Un incontro molto diverso dalle solite conferenze che sciorinano nozioni e definizioni che lasciano il tempo che trovano. Nell'incontro sono stati gli stessi ragazzi a raccontare di essere vittime di episodi di sopraffazione. Un numero impressionante di ragazzi ha avuto la possibilità di sfogare la propria paura, il proprio terrore per situazione di violenza fisica e psicologica subita da parte di propri coetanei o comunque giovanissimi. Le lacrime di alcuni di loro, segno di un disagio interiore molto profondo, ci hanno comunicato che c'è ancora tanto lavoro da fare per rimarginare una piaga sociale che, purtroppo, va incancrenendosi.
Informazione, innanzitutto, affinché chi si rende protagonista di simili brutalità si senta scoraggiato dal vuoto che potrà trovare intorno a sé. Non saranno i lampeggianti accesi delle auto delle forze dell'ordine a dare sicurezza alla città e a salvare le vite dei giovanissimi delinquenti.
Volevano rubare qualcosa? Volevano dimostrare il loro essere al di sopra di ogni elementare regola?
Soltanto le indagini delle forze dell'ordine potranno fare chiarezza sull'accaduto che è un chiaro sintomo di una escalation di violenza che degenera giorno dopo giorno e che potrebbe avere esiti funesti per le persone e devastanti per la società.
Solo alcuni giorni fa le pagine di uno dei giornali online cittadini riportavano la testimonianza di un giovane, aggredito a sua volta da un gruppo di ragazzini per il solo piacere di manifestare la propria prepotenza verso chi consideravano più debole. Anche in questo caso la pubblica denuncia di chi ha subito le angherie non è servita in alcun modo a scoraggiare l'atteggiamento stile Gomorra di giovani criminali emergenti, evidentemente compiaciuti delle loro malefatte.
È ormai chiaro che non è più sufficiente imbattersi in auto di servizio delle forze dell'ordine che girano per le vie della città con i lampeggianti accesi per porre un rimedio a questa escalation di violenza che rischia di diventare incontrollabile. Non è la percezione di sicurezza che deve crescere nella nostra città ma la sicurezza nel senso stretto del termine.
E sono tanti gli attori che devono contribuire a sedare questo fenomeno al quale la nostra cittadinanza non era abituata. Scuola, istituzioni, famiglie, associazioni, forze dell'ordine e anche mezzi di informazione hanno, in questo momento storico, un ruolo fondamentale per prevenire e reprimere il dilagare di episodi di violenza.
Alcune settimane fa, nella scuola De Gasperi di Corato, si è tenuto un interessante incontro con i ragazzi sul tema del bullismo. Un incontro molto diverso dalle solite conferenze che sciorinano nozioni e definizioni che lasciano il tempo che trovano. Nell'incontro sono stati gli stessi ragazzi a raccontare di essere vittime di episodi di sopraffazione. Un numero impressionante di ragazzi ha avuto la possibilità di sfogare la propria paura, il proprio terrore per situazione di violenza fisica e psicologica subita da parte di propri coetanei o comunque giovanissimi. Le lacrime di alcuni di loro, segno di un disagio interiore molto profondo, ci hanno comunicato che c'è ancora tanto lavoro da fare per rimarginare una piaga sociale che, purtroppo, va incancrenendosi.
Informazione, innanzitutto, affinché chi si rende protagonista di simili brutalità si senta scoraggiato dal vuoto che potrà trovare intorno a sé. Non saranno i lampeggianti accesi delle auto delle forze dell'ordine a dare sicurezza alla città e a salvare le vite dei giovanissimi delinquenti.