Cronaca
«Anche io aggredito dal branco. Salvo perché sono riuscito a difendermi»
La testimonianza di un nostro lettore. «La situazione sta sfuggendo di mano»
Corato - mercoledì 22 gennaio 2020
«Anche io sono stato vittima di aggressione da parte di un gruppo di giovanissimi. Racconto la mia storia affinché si comprenda che il fenomeno violento sta sfuggendo di mano».
È la testimonianza dura e amara di un uomo di 33 anni che ha scelto di raccontare la sua disavventura, da aggiungere al lungo elenco di casi denunciati a commento delle notizie di stampa degli ultimi giorni. Notizie che mettono in risalto una escalation di violenza che vede protagonisti dei ragazzini. Episodi di inaudita brutalità spesso perpetrati a danni di persone deboli. Spesso ma non sempre. Il nostro lettore è un uomo in buona salute, fisicamente prestante. Nonostante ciò è stato puntato da un gruppo di giovanissimi che avevano il solo obiettivo di procurargli del male.
«È accaduto la sera del 10 gennaio. Percorrevo via Gigante in macchina quando, con una scusa mi hanno fermato e mi hanno fatto scendere dalla macchina. Mi hanno aggredito. Ho dovuto difendermi reagendo, procurandomi anche un trauma al polso e ho preso due botte al viso. Solo perché ho reagito si sono allontanati. Erano almeno in 3» ci racconta il nostro lettore.
«Sono troppi gli episodi di violenza che si stanno verificando in città. Vivo qui solo da pochi anni. Prima un anziano preso a sassate, poi la vecchina malmenata in casa, il giovane aggredito in centro, e tanti episodi ancora. È necessario porre un freno a queste azioni brutali, prima che possa accadere qualcosa di veramente brutto» commenta.
«Frequento la città, avverto un sentimento di paura e rabbia che potrebbe sfuggire di mano. La gente ha il timore anche di farsi una passeggiata in città».
La fotografia della sensazione di smarrimento che si registra in città a seguito degli episodi di violenza è reale. Lo certificano anche gli innumerevoli commenti apparsi sui vari social network, alcuni dei quali ben sopra le righe e dai quali è necessario prendere le distanze. Per debellare la violenza è impensabile ricorrere ad ulteriori atti violenti. Occorre la presenza delle istituzioni, occorre fare in modo che nessuno possa sentirsi libero di agire oltre la legalità, di limitare la libertà di percorrere serenamente le strade cittadine, di essere aggredito senza motivo e solo per puro bullismo. Occorre mettere immediatamente un freno a questi episodi prima che possano degenerare sino a conseguenze gravissime.
È la testimonianza dura e amara di un uomo di 33 anni che ha scelto di raccontare la sua disavventura, da aggiungere al lungo elenco di casi denunciati a commento delle notizie di stampa degli ultimi giorni. Notizie che mettono in risalto una escalation di violenza che vede protagonisti dei ragazzini. Episodi di inaudita brutalità spesso perpetrati a danni di persone deboli. Spesso ma non sempre. Il nostro lettore è un uomo in buona salute, fisicamente prestante. Nonostante ciò è stato puntato da un gruppo di giovanissimi che avevano il solo obiettivo di procurargli del male.
«È accaduto la sera del 10 gennaio. Percorrevo via Gigante in macchina quando, con una scusa mi hanno fermato e mi hanno fatto scendere dalla macchina. Mi hanno aggredito. Ho dovuto difendermi reagendo, procurandomi anche un trauma al polso e ho preso due botte al viso. Solo perché ho reagito si sono allontanati. Erano almeno in 3» ci racconta il nostro lettore.
«Sono troppi gli episodi di violenza che si stanno verificando in città. Vivo qui solo da pochi anni. Prima un anziano preso a sassate, poi la vecchina malmenata in casa, il giovane aggredito in centro, e tanti episodi ancora. È necessario porre un freno a queste azioni brutali, prima che possa accadere qualcosa di veramente brutto» commenta.
«Frequento la città, avverto un sentimento di paura e rabbia che potrebbe sfuggire di mano. La gente ha il timore anche di farsi una passeggiata in città».
La fotografia della sensazione di smarrimento che si registra in città a seguito degli episodi di violenza è reale. Lo certificano anche gli innumerevoli commenti apparsi sui vari social network, alcuni dei quali ben sopra le righe e dai quali è necessario prendere le distanze. Per debellare la violenza è impensabile ricorrere ad ulteriori atti violenti. Occorre la presenza delle istituzioni, occorre fare in modo che nessuno possa sentirsi libero di agire oltre la legalità, di limitare la libertà di percorrere serenamente le strade cittadine, di essere aggredito senza motivo e solo per puro bullismo. Occorre mettere immediatamente un freno a questi episodi prima che possano degenerare sino a conseguenze gravissime.