Politica
Anche Caputo abbandona Mazzilli. Il sindaco: «Andrò avanti sino alle estreme conseguenze»
Dopo oltre 20 anni Franco Caputo annuncia il suo addio a Forza Italia
Corato - giovedì 30 novembre 2017
19.30
Non finiscono i colpi di scena legati alla crisi amministrativa. Come un edificio corroso, anche quella che un tempo era la maggioranza che sosteneva il sindaco Massimo Mazzilli perde pezzi giorno per giorno.
Nel corso del consiglio comunale, attualmente in atto, il consigliere Franco Caputo ha reso due importantissime dichiarazioni che compromettono ulteriormente la tenuta dell'amministrazione Mazzilli. La prima, clamorosa, è la sua rinuncia a rimanere nel partito di Forza Italia, dopo oltre 20 anni di militanza.
Caputo ha ricordato all'assise alcuni passaggi della sua attività politica legata al partito e a quanto strenuamente abbia difeso l'operato e la figura del sindaco Mazzilli, in virtù di sentimenti di stima politica, amministrativa e personale. Scelta che gli è costata l'espulsione, poi commutata in sospensione, dal suo partito.
Caputo, inoltre, ha dichiarato di non sostenere più l'amministrazione Mazzilli «fino a che non si sarà risolta la crisi politica e capirò chi fa parte della maggioranza».
Il chiaro riferimento, successivamente esplicitato, è a un presunto avvicinamento del consigliere Roselli all'amministrazione. Avvicinamento che sarebbe consistito nella convocazione da parte del sindaco dei vertici di Forza Italia. «Nello scorso consiglio Roselli rimase per mantenere il numero legale» la dichiarazione di Caputo, successivamente smentita dal consigliere Roselli che ha ribadito che Forza Italia rimane all'opposizione.
E ancora: «Viene pubblicato un comunicato di Forza Italia contro il sindaco e, quando l'argomento è saltato fuori in aula, dal sindaco c'è stato silenzio assoluto. Direzione Italia e Forza Italia saranno insieme alle prossime elezioni ed io non posso partecipare a questo progetto né politicamente né sostenendo l'amministrazione perché ho una dignità personale».
Augurando al sindaco di risolvere la crisi ha infine ribadito la revoca del suo sostegno.
Inevitabile la reazione del Primo Cittadino.
«Mi riservo di mettere in ordine i tasselli alla luce della crisi. Ho bisogno di approfondimenti. Cercherò di capire le motivazioni di Caputo e le dirò alla città» ha da subito affermato il sindaco ritenendo che le vicende che hanno determinato la crisi non abbiano pertinenza con quanto affermato dai consiglieri che si sono defilati, ma attribuendo la reale motivazione alla nascita di nuovi progetti politici.
«Una persona leale e corretta non tradisce la maggioranza che lo sostiene per entrare in progetti di cui tutti sono all'oscuro. Quando il presidente del Tribunale mi proclamò sindaco giurai sulla costituzione e davanti alla legge. Quando qualcuno mi ha tirato per la giacca proponendomi progetti non ho mai tradito il mio giuramento. Quando avrò messo in ordine tutti i tasselli comunicherò tutto» ha detto Mazzilli.
E concludendo: «Tutto ciò ha una sola vittima: la cittadinanza che ho sempre tutelato contro qualsiasi insidia e qualsiasi disegno personale. Si può chiedere ad un sindaco chiamato dagli elettori a governare sulla base di un programma e con una coalizione e contemporaneamente chiedere di lasciare la coalizione e aderisci a questo nuovo progetto? Mi è stato chiesto di dividere e un sindaco non divide. Andrò avanti sino alle estreme conseguenze».
Nel corso del consiglio comunale, attualmente in atto, il consigliere Franco Caputo ha reso due importantissime dichiarazioni che compromettono ulteriormente la tenuta dell'amministrazione Mazzilli. La prima, clamorosa, è la sua rinuncia a rimanere nel partito di Forza Italia, dopo oltre 20 anni di militanza.
Caputo ha ricordato all'assise alcuni passaggi della sua attività politica legata al partito e a quanto strenuamente abbia difeso l'operato e la figura del sindaco Mazzilli, in virtù di sentimenti di stima politica, amministrativa e personale. Scelta che gli è costata l'espulsione, poi commutata in sospensione, dal suo partito.
Caputo, inoltre, ha dichiarato di non sostenere più l'amministrazione Mazzilli «fino a che non si sarà risolta la crisi politica e capirò chi fa parte della maggioranza».
Il chiaro riferimento, successivamente esplicitato, è a un presunto avvicinamento del consigliere Roselli all'amministrazione. Avvicinamento che sarebbe consistito nella convocazione da parte del sindaco dei vertici di Forza Italia. «Nello scorso consiglio Roselli rimase per mantenere il numero legale» la dichiarazione di Caputo, successivamente smentita dal consigliere Roselli che ha ribadito che Forza Italia rimane all'opposizione.
E ancora: «Viene pubblicato un comunicato di Forza Italia contro il sindaco e, quando l'argomento è saltato fuori in aula, dal sindaco c'è stato silenzio assoluto. Direzione Italia e Forza Italia saranno insieme alle prossime elezioni ed io non posso partecipare a questo progetto né politicamente né sostenendo l'amministrazione perché ho una dignità personale».
Augurando al sindaco di risolvere la crisi ha infine ribadito la revoca del suo sostegno.
Inevitabile la reazione del Primo Cittadino.
«Mi riservo di mettere in ordine i tasselli alla luce della crisi. Ho bisogno di approfondimenti. Cercherò di capire le motivazioni di Caputo e le dirò alla città» ha da subito affermato il sindaco ritenendo che le vicende che hanno determinato la crisi non abbiano pertinenza con quanto affermato dai consiglieri che si sono defilati, ma attribuendo la reale motivazione alla nascita di nuovi progetti politici.
«Una persona leale e corretta non tradisce la maggioranza che lo sostiene per entrare in progetti di cui tutti sono all'oscuro. Quando il presidente del Tribunale mi proclamò sindaco giurai sulla costituzione e davanti alla legge. Quando qualcuno mi ha tirato per la giacca proponendomi progetti non ho mai tradito il mio giuramento. Quando avrò messo in ordine tutti i tasselli comunicherò tutto» ha detto Mazzilli.
E concludendo: «Tutto ciò ha una sola vittima: la cittadinanza che ho sempre tutelato contro qualsiasi insidia e qualsiasi disegno personale. Si può chiedere ad un sindaco chiamato dagli elettori a governare sulla base di un programma e con una coalizione e contemporaneamente chiedere di lasciare la coalizione e aderisci a questo nuovo progetto? Mi è stato chiesto di dividere e un sindaco non divide. Andrò avanti sino alle estreme conseguenze».