Politica
Amministrazione paralizzata, insorgono i cittadini
Prevista manifestazione di protesta nel giorno del consiglio comunale in Piazza Sedile
Corato - sabato 24 agosto 2019
10.20
La crisi amministrativa che sta paralizzando l'attività del Comune di Corato non è un regolamento di conti tra forze politiche, in particolare tra sindaco e Direzione Italia. L'amministrazione di un comune, lo ricordiamo, non è un fatto privato e le contese non possono essere risolte senza tener conto dei danni che tale paralisi amministrativa sta arrecando al paese.
I cittadini sono stanchi e covano sempre maggiore malumore rispetto ad una insolita ed incresciosa situazione che stenta a vedere una soluzione.
Le assenze strategiche, le giustificazioni ridicole, l'impossibilità di vedere l'aula consiliare come il luogo dell'attività politica ed anche dello stesso scontro hanno indotto alcuni cittadini ad attivarsi per manifestare il proprio dissenso. Lunedì, mezz'ora prima dello svolgimento del consiglio comunale in seconda convocazione, in Piazza Sedile ci sarà una manifestazione di protesta per chiedere di "liberare la città" da questo stallo.
L'idea di una maggioranza alternativa a quella uscita dalle urne non è percorribile: oltre a non piacere a pezzi dell'opposizione non sarebbe neanche gradita a chi sinora ha sostenuto il sindaco. O si ristabilisce l'equilibrio che ha portato all'elezione di Pasquale D'Introno o si deve prendere atto che continuare il braccio di ferro non solo è inutile ma è persino dannoso.
Direzione Italia non sembra intenzionata a fare passi indietro. Alcuni consiglieri hanno già mandato giustifica per la seconda convocazione. Attendere l'arrivo della diffida del prefetto a votare l'assestamento di bilancio per poi bocciare il provvedimento in consiglio facendo cadere l'amministrazione paralizzerebbe ulteriormente l'attività comunale.
Spetta a Direzione Italia decidere le sorti dell'amministrazione e prendere iniziative: o ricucire il dialogo o farsi promotrice di una mozione di sfiducia al primo cittadino o ancora di dimissioni di massa. Sono tanti i consiglieri di opposizione che, come anche dichiarato in aula, staccherebbero la spina per andare al voto il prima possibile.
Lunedì i cittadini chiederanno una svolta e il mondo politico non potrà far finta di niente.
I cittadini sono stanchi e covano sempre maggiore malumore rispetto ad una insolita ed incresciosa situazione che stenta a vedere una soluzione.
Le assenze strategiche, le giustificazioni ridicole, l'impossibilità di vedere l'aula consiliare come il luogo dell'attività politica ed anche dello stesso scontro hanno indotto alcuni cittadini ad attivarsi per manifestare il proprio dissenso. Lunedì, mezz'ora prima dello svolgimento del consiglio comunale in seconda convocazione, in Piazza Sedile ci sarà una manifestazione di protesta per chiedere di "liberare la città" da questo stallo.
L'idea di una maggioranza alternativa a quella uscita dalle urne non è percorribile: oltre a non piacere a pezzi dell'opposizione non sarebbe neanche gradita a chi sinora ha sostenuto il sindaco. O si ristabilisce l'equilibrio che ha portato all'elezione di Pasquale D'Introno o si deve prendere atto che continuare il braccio di ferro non solo è inutile ma è persino dannoso.
Direzione Italia non sembra intenzionata a fare passi indietro. Alcuni consiglieri hanno già mandato giustifica per la seconda convocazione. Attendere l'arrivo della diffida del prefetto a votare l'assestamento di bilancio per poi bocciare il provvedimento in consiglio facendo cadere l'amministrazione paralizzerebbe ulteriormente l'attività comunale.
Spetta a Direzione Italia decidere le sorti dell'amministrazione e prendere iniziative: o ricucire il dialogo o farsi promotrice di una mozione di sfiducia al primo cittadino o ancora di dimissioni di massa. Sono tanti i consiglieri di opposizione che, come anche dichiarato in aula, staccherebbero la spina per andare al voto il prima possibile.
Lunedì i cittadini chiederanno una svolta e il mondo politico non potrà far finta di niente.