Politica
Amministrazione in crisi. Cosa accade adesso?
L'analisi all'indomani dello scossone in consiglio comunale
Corato - martedì 28 novembre 2017
13.37
L'amministrazione Mazzilli sta vivendo il suo momento più difficile. Dopo la dichiarazione di uscita dalla maggioranza da parte dei due consiglieri del Movimento Schittulli, il sindaco ha preso atto che non ci sono più i numeri per governare e ha aperto ufficialmente una crisi amministrativa. Lo scenario politico è sensibilmente cambiato: la schiacciante maggioranza emersa dalle urne del 2014, nel corso degli anni, si è sempre più risicata, sino a mettere in difficoltà la tenuta dell'amministrazione. Da subito il sindaco Mazzilli è sembrato essere "ostaggio" della sua stessa maggioranza al punto di dover ricorrere più volte a rimpasti di giunta per «opportunità politiche». Opportunità politiche che sono cambiate ogni volta a seconda degli umori interni ai vari partiti che lo sostenevano. Non si può trascurare il fatto che, dei 15 consiglieri che all'inizio formavano la maggioranza cittadina, quasi tutti i gruppi consiliari hanno subito metamorfosi. Sono spariti i gruppi di Fratelli d'Italia (con i repentini cambi di casacca del consigliere Di Tria) e Nuovo Centrodestra (con Tedeschi che ha fondato il movimento "Forza della Libertà"); Forza Italia si è smembrata con un capogruppo (Caputo) in netta contrapposizione con la segreteria del partito che vede come riferimento in consiglio il consigliere Pino Roselli, attualmente nel gruppo misto, ed il passaggio di ben quattro consiglieri (Pomodoro, Salerno, Leonardo Bucci e Gabriele Diaferia) nel gruppo misto. Né si può trascurare che ad ogni "mal di pancia" dei partiti si siano avute ripercussioni a livello di assetto di organo di governo, con numerose sostituzioni e rimpasti di giunta. Sono ben 12 gli assessori che, in tre anni e mezzo, hanno governato la città. E, alla luce della crisi politica, sarà inevitabile un nuovo rimpasto. Settori strategici come i servizi sociali e l'istruzione, i lavori pubblici, oltre che cultura e Polizia Municipale, hanno visto avvicendarsi più assessori come guida politica. Questa, però, è soltanto la storia passata. Sulla storia futura, invece, incombe come una spada di Damocle, un enorme punto interrogativo.
LA CRISI
L'amministrazione Mazzilli non ha più i numeri. Di questo il sindaco, limpidamente ha preso atto dichiarando la crisi amministrativa. La gestione della crisi non è affatto semplice: si apre adesso la fase degli incontri. Il sindaco, se non l'ha già fatto, dovrà interpellare i singoli consiglieri o i gruppi consiliari e consultarsi con essi circa le iniziative politiche da intraprendere. Pare impossibile pensare che il Movimento Schittulli possa ritornare sui suoi passi e che alcun consigliere comunale, da sempre all'opposizione, possa scegliere di sostenere l'amministrazione comunale. Ciò che è certo è che, per mantenersi in vita, l'amministrazione comunale deve dotarsi di una "stampella". Un ruolo determinante, in tal senso, potrebbero giocarlo i consiglieri Di Tria e Roselli.
LE IPOTESI
Da Di Tria c'è da aspettarsi di tutto: dopo i vari cambi di casacca, dopo aver dichiarato di sostenere l'amministrazione, salvo poi defilarsi ed infine decidere di votare secondo coscienza e dopo la furibonda lite con il primo cittadino in occasione della mancata elezione del presidente del consiglio comunale con successiva tregua, Pippo Di Tria potrebbe essere l'ago della bilancia. Le sue continue (seppur giustificate) assenze in consiglio comunale, la sua scelta di non far parte di nessuna commissione consiliare ed il fatto di non essere riferimento di alcun partito, però, potrebbero essere comunque un limite relegandolo al mero ruolo di portatore d'ossigeno.
Quanto a Roselli, in ragione del recente comunicato stampa diffuso dal suo partito, Forza Italia, di netto attacco al sindaco e alla sua giunta, un suo sostegno all'amministrazione comunale sancirebbe l'irrimediabile defenestramento dalle fila azzurre, a meno di un accordo con la segreteria del partito ed un riconoscimento di "rappresentatività" (leggasi poltrona) in giunta. E non è, comunque, detto che tale ipotesi possa essere utile alla tenuta dell'amministrazione: un suo sostegno a Mazzilli potrebbe suscitare il malcontento del consigliere Franco Caputo, ormai suo acerrimo avversario, con conseguenze prevedibili.
L'ipotesi più saggia potrebbe rivelarsi l'azzeramento della giunta, con inserimento di assessori tecnici, e la definizione di alcuni punti programmatici indispensabili da espletarsi entro fine mandato. Tale mossa potrebbe risultare apprezzata da alcuni consiglieri che potrebbero garantire un appoggio all'amministrazione.
Una cosa è certa: l'amministrazione Mazzilli non cadrà con le dimissioni di massa dei consiglieri. Lo ha detto esplicitamente il consigliere (ed ex sindaco) Renato Bucci che ha visto la sua esperienza amministrativa tramontare proprio a causa delle dimissioni di massa. Non ci saranno le famigerate 13 firme a dire "basta" all'amministrazione Mazzilli.
VERSO IL PROSSIMO CONSIGLIO
Rimane in sospesa l'approvazione dei debiti fuori bilancio, punti all'ordine del giorno iscritti al consiglio comunale che si terrà in seconda convocazione giovedì. La richiesta del consigliere Caputo, avallata dal Consiglio, di anticipare alcuni punti all'ordine del giorno per trattare poi, in seconda convocazione, dei debiti fuori bilancio la dice lunga su quanto per tali approvazioni sia richiesta una maggioranza politica e non soltanto numerica.
LA GIUNTA
Le ripercussioni della crisi politica sulla giunta saranno inevitabili. Come atto consequenziale, benché ancora non sia accaduto, il Movimento Schittulli dovrebbe ritirare il suo assessore Luigi Musci. Eppure qualcosa di strano ieri si è verificato. Per la prima volta il Movimento Schittulli ha votato contro un provvedimento dell'amministrazione, lo stesso provvedimento votato favorevolmente in giunta dal suo assessore. Ciò, tuttavia, non dovrebbe influire sul cambiamento del detentore della delega ai lavori pubblici. È ipotizzabile, come precedentemente detto, una rivisitazione completa dell'organo di governo alla luce degli incontri che il sindaco avrà con i gruppi consiliari.
LA CRISI
L'amministrazione Mazzilli non ha più i numeri. Di questo il sindaco, limpidamente ha preso atto dichiarando la crisi amministrativa. La gestione della crisi non è affatto semplice: si apre adesso la fase degli incontri. Il sindaco, se non l'ha già fatto, dovrà interpellare i singoli consiglieri o i gruppi consiliari e consultarsi con essi circa le iniziative politiche da intraprendere. Pare impossibile pensare che il Movimento Schittulli possa ritornare sui suoi passi e che alcun consigliere comunale, da sempre all'opposizione, possa scegliere di sostenere l'amministrazione comunale. Ciò che è certo è che, per mantenersi in vita, l'amministrazione comunale deve dotarsi di una "stampella". Un ruolo determinante, in tal senso, potrebbero giocarlo i consiglieri Di Tria e Roselli.
LE IPOTESI
Da Di Tria c'è da aspettarsi di tutto: dopo i vari cambi di casacca, dopo aver dichiarato di sostenere l'amministrazione, salvo poi defilarsi ed infine decidere di votare secondo coscienza e dopo la furibonda lite con il primo cittadino in occasione della mancata elezione del presidente del consiglio comunale con successiva tregua, Pippo Di Tria potrebbe essere l'ago della bilancia. Le sue continue (seppur giustificate) assenze in consiglio comunale, la sua scelta di non far parte di nessuna commissione consiliare ed il fatto di non essere riferimento di alcun partito, però, potrebbero essere comunque un limite relegandolo al mero ruolo di portatore d'ossigeno.
Quanto a Roselli, in ragione del recente comunicato stampa diffuso dal suo partito, Forza Italia, di netto attacco al sindaco e alla sua giunta, un suo sostegno all'amministrazione comunale sancirebbe l'irrimediabile defenestramento dalle fila azzurre, a meno di un accordo con la segreteria del partito ed un riconoscimento di "rappresentatività" (leggasi poltrona) in giunta. E non è, comunque, detto che tale ipotesi possa essere utile alla tenuta dell'amministrazione: un suo sostegno a Mazzilli potrebbe suscitare il malcontento del consigliere Franco Caputo, ormai suo acerrimo avversario, con conseguenze prevedibili.
L'ipotesi più saggia potrebbe rivelarsi l'azzeramento della giunta, con inserimento di assessori tecnici, e la definizione di alcuni punti programmatici indispensabili da espletarsi entro fine mandato. Tale mossa potrebbe risultare apprezzata da alcuni consiglieri che potrebbero garantire un appoggio all'amministrazione.
Una cosa è certa: l'amministrazione Mazzilli non cadrà con le dimissioni di massa dei consiglieri. Lo ha detto esplicitamente il consigliere (ed ex sindaco) Renato Bucci che ha visto la sua esperienza amministrativa tramontare proprio a causa delle dimissioni di massa. Non ci saranno le famigerate 13 firme a dire "basta" all'amministrazione Mazzilli.
VERSO IL PROSSIMO CONSIGLIO
Rimane in sospesa l'approvazione dei debiti fuori bilancio, punti all'ordine del giorno iscritti al consiglio comunale che si terrà in seconda convocazione giovedì. La richiesta del consigliere Caputo, avallata dal Consiglio, di anticipare alcuni punti all'ordine del giorno per trattare poi, in seconda convocazione, dei debiti fuori bilancio la dice lunga su quanto per tali approvazioni sia richiesta una maggioranza politica e non soltanto numerica.
LA GIUNTA
Le ripercussioni della crisi politica sulla giunta saranno inevitabili. Come atto consequenziale, benché ancora non sia accaduto, il Movimento Schittulli dovrebbe ritirare il suo assessore Luigi Musci. Eppure qualcosa di strano ieri si è verificato. Per la prima volta il Movimento Schittulli ha votato contro un provvedimento dell'amministrazione, lo stesso provvedimento votato favorevolmente in giunta dal suo assessore. Ciò, tuttavia, non dovrebbe influire sul cambiamento del detentore della delega ai lavori pubblici. È ipotizzabile, come precedentemente detto, una rivisitazione completa dell'organo di governo alla luce degli incontri che il sindaco avrà con i gruppi consiliari.