Territorio
Addio a Dea, cane-eroe che prestò soccorso sui luoghi dei disastri
Aiutò i volontari in occasione del disastro ferroviario del 2016
Corato - lunedì 10 aprile 2023
12.19
Non ha mai fatto mancare il suo aiuto negli eventi più tragici, in modo generoso e volontario, senza chiedere nulla in cambio. Con diligenza ha dato il suo contributo in scenari drammatici, fianco a fianco con i più eroici soccorritori. La sua peculiarità era quella di avere quattro zampe.
Si chiamava Dea, un nome nobile per un meticcio nero che dietro la sua pelliccia celava uno spirito indomito: è venuta a mancare nei giorni scorsi, dopo quella che si potrebbe definire una brillante carriera come soccorritore.
È stata presente durante i momenti più tragici vissuti negli ultimi anni: uno dei suoi primi interventi – nel 2012 – fu in occasione delle ricerche di Giuseppe Ditroia a San Ferdinando di Puglia, al fianco dei Carabinieri; poi fu impegnata anche a Matera dopo il crollo di una palazzina nel 2014, in pieno centro storico; nel 2015 prestò aiuto a Barletta in occasione della violenta esplosione in via Milano, in cui perse la vita l'operaio Nicola Delvecchio, e nello stesso anno per la scomparsa del giovane Giuseppe Vassalli a Canosa di Puglia con la Polizia di Stato.
Nel 2016 diede il suo contributo ai soccorsi durante una delle più terribili tragedie degli ultimi anni, l'incidente ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato. Dea fu chiamata appositamente dalla Polfer e dei Vigili del Fuoco: il suo fiuto e la sua tenacia sarebbero state preziose alleate in quel dramma che costò la vita a 23 persone, nella desolata campagna pugliese in cui ancora oggi resta il crudele ricordo del disastro.
Ma forse l'intervento più memorabile fu in occasione del crollo di via Roma a Barletta: era il 3 ottobre 2011, Dea diede sin dai primi momenti tutta la sua energia per contribuire nella ricerca dei superstiti. Si aggirava con dovizia tra le impervie macerie, dove per gli uomini era difficoltoso e pericoloso muoversi. Con fedeltà e amore si inerpicava tra le pietre al fianco del suo padrone, Raffaele, barlettano: insieme, con slancio generoso, cercavano quel barlume di speranza, quel flebile respiro di vita tra i resti informi della palazzina, fino all'amarezza e al pianto, condiviso da Dea e Lello quando scoprirono che la donna che era stata recuperata dalle macerie anche grazie al loro aiuto era purtroppo volata via.
Tra polvere e sudore, rimase l'abbraccio di Raffaele e Dea a pochi metri dalla nube di pietre e rovine, in disparte, mentre si continuava a sperare.
«Dea per me non era solo un cane, era una compagna che ha condiviso con me gioie e dolori, insomma una vera compagna di vita, sempre presente, in ogni momento – scrive Raffaele - Se ne è andato un pezzo importante della mia vita ma ciò nonostante sono sereno perché la immagino correre e divertirsi lassù come lei amava fare. Ringrazio tutti di vero cuore per i messaggi di supporto e di affetto. Siete stati meravigliosi».
Oggi della coraggiosa Dea, oltre al ricordo, resta come prova delle sue azioni una onorificenza concessa dal sindaco di Barletta Cosimo Cannito nel 2021. Sulla pergamena si legge: "Dea, eroe a quattro zampe. Per il generoso istinto dimostrato nelle attività di soccorso a persone in difficoltà a causa di tragici eventi".
Si chiamava Dea, un nome nobile per un meticcio nero che dietro la sua pelliccia celava uno spirito indomito: è venuta a mancare nei giorni scorsi, dopo quella che si potrebbe definire una brillante carriera come soccorritore.
È stata presente durante i momenti più tragici vissuti negli ultimi anni: uno dei suoi primi interventi – nel 2012 – fu in occasione delle ricerche di Giuseppe Ditroia a San Ferdinando di Puglia, al fianco dei Carabinieri; poi fu impegnata anche a Matera dopo il crollo di una palazzina nel 2014, in pieno centro storico; nel 2015 prestò aiuto a Barletta in occasione della violenta esplosione in via Milano, in cui perse la vita l'operaio Nicola Delvecchio, e nello stesso anno per la scomparsa del giovane Giuseppe Vassalli a Canosa di Puglia con la Polizia di Stato.
Nel 2016 diede il suo contributo ai soccorsi durante una delle più terribili tragedie degli ultimi anni, l'incidente ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato. Dea fu chiamata appositamente dalla Polfer e dei Vigili del Fuoco: il suo fiuto e la sua tenacia sarebbero state preziose alleate in quel dramma che costò la vita a 23 persone, nella desolata campagna pugliese in cui ancora oggi resta il crudele ricordo del disastro.
Ma forse l'intervento più memorabile fu in occasione del crollo di via Roma a Barletta: era il 3 ottobre 2011, Dea diede sin dai primi momenti tutta la sua energia per contribuire nella ricerca dei superstiti. Si aggirava con dovizia tra le impervie macerie, dove per gli uomini era difficoltoso e pericoloso muoversi. Con fedeltà e amore si inerpicava tra le pietre al fianco del suo padrone, Raffaele, barlettano: insieme, con slancio generoso, cercavano quel barlume di speranza, quel flebile respiro di vita tra i resti informi della palazzina, fino all'amarezza e al pianto, condiviso da Dea e Lello quando scoprirono che la donna che era stata recuperata dalle macerie anche grazie al loro aiuto era purtroppo volata via.
Tra polvere e sudore, rimase l'abbraccio di Raffaele e Dea a pochi metri dalla nube di pietre e rovine, in disparte, mentre si continuava a sperare.
«Dea per me non era solo un cane, era una compagna che ha condiviso con me gioie e dolori, insomma una vera compagna di vita, sempre presente, in ogni momento – scrive Raffaele - Se ne è andato un pezzo importante della mia vita ma ciò nonostante sono sereno perché la immagino correre e divertirsi lassù come lei amava fare. Ringrazio tutti di vero cuore per i messaggi di supporto e di affetto. Siete stati meravigliosi».
Oggi della coraggiosa Dea, oltre al ricordo, resta come prova delle sue azioni una onorificenza concessa dal sindaco di Barletta Cosimo Cannito nel 2021. Sulla pergamena si legge: "Dea, eroe a quattro zampe. Per il generoso istinto dimostrato nelle attività di soccorso a persone in difficoltà a causa di tragici eventi".