Cultura
Acqua, bene comune dell'umanità nei corti "Cape di ferro"
Sensibile e intenso lavoro per "Sognitudo 2030" con la direzione artistica di Francesco Martinelli e la regia di Michele Pinto
Corato - martedì 7 dicembre 2021
0.32
Perchè la società moderna possa porsi un obiettivo comune e portarlo al raggiungimento, bisogna partire dal basso, dalla comunità, dalla famiglia, dalla quotidianità di ogni individuo che ne fa parte.
È il messaggio più diretto, schietto e autentico che Francesco Martinelli, direttore artistico del festival "Sognitudo 2030", si è posto di trasmettere, ed è quello che ha raggiunto gli spettatori dei quattro cortometraggi sulle "Cape di ferro" realizzati in collaborazione con il regista Michele Pinto. Un lavoro intenso ma di squadra, di sinergia e di collaborazione fra le sensibilità artistiche di Martinelli e Pinto che hanno abituato, negli anni, gli spettatori a lavori di profonda cura ed attenzione per il territorio e le tematiche dell'attualità.
Con la proiezione di ieri sera all'interno della gremita sala del Cinema Alfieri, si è concluso il percorso laboratoriale di comunicazione espressiva svoltosi nel contesto della seconda edizione di "Sognitudo 2030", una serata che ha visto anche gli interventi di Cardenia Casillo, del sindaco Corrato De Benedittis, degli assessori Beniamino Marcone e Antonella Varesano e della presidente del consiglio comunale Valeria Mazzone.
Il festival dello Sviluppo Sostenibile a Corato è promosso dalla Fondazione Vincenzo Casillo e aderente alle iniziative di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che si pone l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, istituzioni e associazioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e incentivare un cambiamento culturale che permetta all'Italia di attuare gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU.
Con la guida di Martinelli e la regia di Pinto, le parrocchie cittadine Santa Maria Greca, San Domenico, Madonna Delle Grazie, Sacra Famiglia, sono state attivamente coinvolte nella realizzazione dei cortometraggi "Cape di ferro" aventi come fil rouge il punto 6 dell'Agenda 2030: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
Gruppi giovani e famiglie delle quattro parrocchie si sono messi in gioco per un obiettivo comune, credendo fermamente nel messaggio da trasmettere, dando prova di competenze attoriali ed espressive alimentate dalla determinazione e dall'essere e sentirsi comunità.
Sullo schermo, sensibilità, riflessione, informazione ed invito a prestare attenzione ad ogni singolo gesto nel nostro quotidiano possa essere utile a preservare l'ambiente e la più preziosa risorsa di cui disponiamo: l'acqua. Il tutto, con una poetica ed una dialettica cinematografica dirompenti e coinvolgenti, fra lo sconcerto e l'amaro sorriso, passando per un pizzico di surreale onirismo.
Migliorare la qualità dell'acqua; affrontare la carenza idrica e garantire accesso all'acqua potabile a tutti; partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione dell'acqua, eliminando lo spreco, intervenendo sulle infrastrutture, consentendone la rigenerazione; ridurre l'impatto ambientale eliminando le discariche, riducendo l'inquinamento e il rilascio di prodotti e scorie chimiche. Questi i temi illustrati dall'Agenda 2030 e rappresentati in chiave artistica dal lavoro delle "Cape di ferro", con le fontane dell'Acquedotto Pugliese come protagoniste di un monito che non può lasciare indifferenti.
Entro il 2050 si stima che almeno una persona su quattro sia colpita da carenza duratura o ricorrente di acqua potabile. La storia ci ha insegnato ad evolverci, il tempo ci ha donato l'utilizzo dell'acqua, il futuro ci chiede, anzi ci urla e ci implora di avere a cuore questo oro blu, questa fonte di vita ancestrale, basilare e prioritaria, bene comune dell'umanità, la cui salubrità e disponibilità non possono essere compromesse da interessi economici, disattenzione e cattiva gestione.
Ed ecco allora l'essenza di Sognitudo: un sogno, come un'utopia, ma fatto di energia e spinta verso la realizzazione del cambiamento possibile, però, solo insieme, vivendo la quotidianità come pezzi insostituibili di una comunità.
"Sognitudo 2030" è patrocinata dal Comune di Corato, in collaborazione con Teatro delle Molliche, Associazione Culturale FOS, Secop Lab, Arcadia Kinema, Associazione Musicale Fausto Zadra, Circolo Laudato Sì di Corato, Associazione Mobius Circle e Buoncampo.
È il messaggio più diretto, schietto e autentico che Francesco Martinelli, direttore artistico del festival "Sognitudo 2030", si è posto di trasmettere, ed è quello che ha raggiunto gli spettatori dei quattro cortometraggi sulle "Cape di ferro" realizzati in collaborazione con il regista Michele Pinto. Un lavoro intenso ma di squadra, di sinergia e di collaborazione fra le sensibilità artistiche di Martinelli e Pinto che hanno abituato, negli anni, gli spettatori a lavori di profonda cura ed attenzione per il territorio e le tematiche dell'attualità.
Con la proiezione di ieri sera all'interno della gremita sala del Cinema Alfieri, si è concluso il percorso laboratoriale di comunicazione espressiva svoltosi nel contesto della seconda edizione di "Sognitudo 2030", una serata che ha visto anche gli interventi di Cardenia Casillo, del sindaco Corrato De Benedittis, degli assessori Beniamino Marcone e Antonella Varesano e della presidente del consiglio comunale Valeria Mazzone.
Il festival dello Sviluppo Sostenibile a Corato è promosso dalla Fondazione Vincenzo Casillo e aderente alle iniziative di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che si pone l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, istituzioni e associazioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e incentivare un cambiamento culturale che permetta all'Italia di attuare gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU.
Con la guida di Martinelli e la regia di Pinto, le parrocchie cittadine Santa Maria Greca, San Domenico, Madonna Delle Grazie, Sacra Famiglia, sono state attivamente coinvolte nella realizzazione dei cortometraggi "Cape di ferro" aventi come fil rouge il punto 6 dell'Agenda 2030: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
Gruppi giovani e famiglie delle quattro parrocchie si sono messi in gioco per un obiettivo comune, credendo fermamente nel messaggio da trasmettere, dando prova di competenze attoriali ed espressive alimentate dalla determinazione e dall'essere e sentirsi comunità.
Sullo schermo, sensibilità, riflessione, informazione ed invito a prestare attenzione ad ogni singolo gesto nel nostro quotidiano possa essere utile a preservare l'ambiente e la più preziosa risorsa di cui disponiamo: l'acqua. Il tutto, con una poetica ed una dialettica cinematografica dirompenti e coinvolgenti, fra lo sconcerto e l'amaro sorriso, passando per un pizzico di surreale onirismo.
Migliorare la qualità dell'acqua; affrontare la carenza idrica e garantire accesso all'acqua potabile a tutti; partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione dell'acqua, eliminando lo spreco, intervenendo sulle infrastrutture, consentendone la rigenerazione; ridurre l'impatto ambientale eliminando le discariche, riducendo l'inquinamento e il rilascio di prodotti e scorie chimiche. Questi i temi illustrati dall'Agenda 2030 e rappresentati in chiave artistica dal lavoro delle "Cape di ferro", con le fontane dell'Acquedotto Pugliese come protagoniste di un monito che non può lasciare indifferenti.
Entro il 2050 si stima che almeno una persona su quattro sia colpita da carenza duratura o ricorrente di acqua potabile. La storia ci ha insegnato ad evolverci, il tempo ci ha donato l'utilizzo dell'acqua, il futuro ci chiede, anzi ci urla e ci implora di avere a cuore questo oro blu, questa fonte di vita ancestrale, basilare e prioritaria, bene comune dell'umanità, la cui salubrità e disponibilità non possono essere compromesse da interessi economici, disattenzione e cattiva gestione.
Ed ecco allora l'essenza di Sognitudo: un sogno, come un'utopia, ma fatto di energia e spinta verso la realizzazione del cambiamento possibile, però, solo insieme, vivendo la quotidianità come pezzi insostituibili di una comunità.
"Sognitudo 2030" è patrocinata dal Comune di Corato, in collaborazione con Teatro delle Molliche, Associazione Culturale FOS, Secop Lab, Arcadia Kinema, Associazione Musicale Fausto Zadra, Circolo Laudato Sì di Corato, Associazione Mobius Circle e Buoncampo.