Politica
«Abbiamo salvato il centro per diversamente abili "Dopo di noi"»
De Benedittis: «Scongiurata la messa a repentaglio di 25 posti di lavoro ed evitato lo sfratto di 10 persone con disabilità gravi»
Corato - mercoledì 2 novembre 2022
8.37
«La comunità alloggio per disabili gravi e il centro diurno socio-riabilitativo, che si trovano nell'edificio di proprietà comunale, sito in via Santa Maria, resteranno aperti». È quanto specificato in una nota diffusa da Palazzo di Città.
«Il rischio chiusura era imminente, in quanto, sin dal lontano 2015, il Comune di Corato non aveva indetto una nuova gara di appalto per aggiudicare il servizio. Pertanto, suo malgrado, nonostante i suoi ripetuti solleciti, la cooperativa Solidarietà ha, per anni, dovuto continuare a operare "sine titulo".
La prospettiva di fronte a tale situazione di palese irregolarità era la sospensione del servizio e quindi la chiusura delle due realtà socio assistenziali.
L'amministrazione De Benedittis, invece, con una forte assunzione di responsabilità, ha approvato in consiglio comunale un debito fuori bilancio per riconoscere alla cooperativa Solidarietà le somme spettanti per il servizio reso e contestualmente ha deliberato per la continuità del servizio, nelle more della immediata indizione di una nuova gara di appalto» hanno sottolineato dall'amministrazione.
Soddisfatto il Sindaco Corrado De Benedittis: «Abbiamo salvato 25 posti di lavoro e abbiamo evitato lo sfratto di ben 10 persone con disabilità gravi, ospiti del Centro residenziale e di altre 20 persone diversabili che frequentano il centro diurno. La chiusura avrebbe avuto conseguenze irreversibili in quanto il Comune avrebbe perso l'autorizzazione regionale al funzionamento. Ringrazio i consiglieri e le consigliere della mia maggioranza che con assunzione di importanti responsabilità hanno votato per garantire i pagamenti di lavoratrici e lavoratori e il salvataggio di tale importante realtà. Sappiamo, peraltro, quanto la materia dei debiti fuori bilancio sia controversa».
Il primo cittadino ha rivolto gratitudine «ai dirigenti Giuseppe Sciscioli e Marianna Aloisio per l'eccellente lavoro svolto, insieme agli uffici, alla dottoressa Annamaria Cimadomo e d'intesa con la Regione».
De Benedittis ha puntualizzato: «Il Comune, in caso di chiusura, avrebbe dovuto restituire alla Regione l'importo dei buoni servizio non liquidabili a causa dell'assenza del contratto e si sarebbe esposto al rischio di contenzioso da parte della cooperativa sociale che ha condotto il centro.
Importante, infatti, è stato il lavoro di squadra che si è fatto con la Regione grazie allo spirito di collaborazione massima della direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano e del presidente della Commissione sanità Lucia Parchitelli».
Una situazione definitiva senza esitazioni «esplosiva» anche dall'assessore alle politiche sociali Felice Addario: «Insieme al Sindaco Corrado De Benedittis abbiamo lavorato "pancia a terra" per individuare una possibile soluzione che tenesse insieme l'esigenza di ripristinare la legalità con l'esigenza di assicurare alla comunità cittadina un servizio indispensabile per le fasce più deboli della popolazione».
«Il rischio chiusura era imminente, in quanto, sin dal lontano 2015, il Comune di Corato non aveva indetto una nuova gara di appalto per aggiudicare il servizio. Pertanto, suo malgrado, nonostante i suoi ripetuti solleciti, la cooperativa Solidarietà ha, per anni, dovuto continuare a operare "sine titulo".
La prospettiva di fronte a tale situazione di palese irregolarità era la sospensione del servizio e quindi la chiusura delle due realtà socio assistenziali.
L'amministrazione De Benedittis, invece, con una forte assunzione di responsabilità, ha approvato in consiglio comunale un debito fuori bilancio per riconoscere alla cooperativa Solidarietà le somme spettanti per il servizio reso e contestualmente ha deliberato per la continuità del servizio, nelle more della immediata indizione di una nuova gara di appalto» hanno sottolineato dall'amministrazione.
Soddisfatto il Sindaco Corrado De Benedittis: «Abbiamo salvato 25 posti di lavoro e abbiamo evitato lo sfratto di ben 10 persone con disabilità gravi, ospiti del Centro residenziale e di altre 20 persone diversabili che frequentano il centro diurno. La chiusura avrebbe avuto conseguenze irreversibili in quanto il Comune avrebbe perso l'autorizzazione regionale al funzionamento. Ringrazio i consiglieri e le consigliere della mia maggioranza che con assunzione di importanti responsabilità hanno votato per garantire i pagamenti di lavoratrici e lavoratori e il salvataggio di tale importante realtà. Sappiamo, peraltro, quanto la materia dei debiti fuori bilancio sia controversa».
Il primo cittadino ha rivolto gratitudine «ai dirigenti Giuseppe Sciscioli e Marianna Aloisio per l'eccellente lavoro svolto, insieme agli uffici, alla dottoressa Annamaria Cimadomo e d'intesa con la Regione».
De Benedittis ha puntualizzato: «Il Comune, in caso di chiusura, avrebbe dovuto restituire alla Regione l'importo dei buoni servizio non liquidabili a causa dell'assenza del contratto e si sarebbe esposto al rischio di contenzioso da parte della cooperativa sociale che ha condotto il centro.
Importante, infatti, è stato il lavoro di squadra che si è fatto con la Regione grazie allo spirito di collaborazione massima della direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano e del presidente della Commissione sanità Lucia Parchitelli».
Una situazione definitiva senza esitazioni «esplosiva» anche dall'assessore alle politiche sociali Felice Addario: «Insieme al Sindaco Corrado De Benedittis abbiamo lavorato "pancia a terra" per individuare una possibile soluzione che tenesse insieme l'esigenza di ripristinare la legalità con l'esigenza di assicurare alla comunità cittadina un servizio indispensabile per le fasce più deboli della popolazione».