Attualità
“A scuola senza zaino”: parte l’esperienza all’Istituto Comprensivo “Battisti-Giovanni XXIII”
Inaugurazione ufficiale delle aule delle classi “senza zaino” presso il plesso Battisti
Corato - mercoledì 11 ottobre 2017
Alla presenza del sindaco e di alcuni sostenitori del progetto sono state inaugurate le aule di "senza zaino". Si tratta di un modello didattico innovativo.
L'esperienza delle scuole "Senza zaino" nasce nel 2002 a Lucca per poi diffondersi in Toscana e nelle varie regioni d'Italia.
Si tratta dell'unica iniziativa italiana che collega in una rete di istituti e scuole che realizzano un modello pedagogico diverso da quello tradizionale impostato prevalentemente sull'insegnamento trasmissivo, standardizzato, unidimensionale, dove le aule sono strutturate in file di banchi posti di fronte a una cattedra.
Togliere lo zaino è un gesto reale, infatti gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l'ospitalità.
Molti sono i punti di forza del modello: dall'arrivo in classe caratterizzato dalla presenza dell'agorà, un grande tappeto in aula dove i bambini sostano prima di iniziare le lezioni. E' lo spazio dove esprimono le emozioni.
L'organizzazione dello spazio di lavoro: non più banchi singoli ma isole di lavoro dove sperimentare sin da subito i principi della condivisione e della collaborazione. Infatti, penne, matite, righelli, vengono usati in condivisione, acquistati collettivamente.
E, in primis, il metodo didattico: si tende a far sì che ogni bambino dia il massimo, che impari ad agire in autonomia, senza competizioni esasperate e puntando sull'autostima e la collaborazione.
I contenuti didattici sono quelli ministeriali. Quello che cambia è il metodo di lavoro. C'è l'isola della matematica, dell'italiano, delle scienze, dell'informatica. E' possibile fare più cose contemporaneamente.
La dirigente, Grazia Maldera, ha ringraziato l'amministrazione comunale, nella persona del sindaco Massimo Mazzilli, per aver sostenuto l'iniziativa, e l'imprenditore Vito Scaringella dell'azienda Corgom s.r.l. di Corato (BA), che ha contribuito agli acquisti degli arredi necessari per l'allestimento delle aule.
L'esperienza delle scuole "Senza zaino" nasce nel 2002 a Lucca per poi diffondersi in Toscana e nelle varie regioni d'Italia.
Si tratta dell'unica iniziativa italiana che collega in una rete di istituti e scuole che realizzano un modello pedagogico diverso da quello tradizionale impostato prevalentemente sull'insegnamento trasmissivo, standardizzato, unidimensionale, dove le aule sono strutturate in file di banchi posti di fronte a una cattedra.
Togliere lo zaino è un gesto reale, infatti gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l'ospitalità.
Molti sono i punti di forza del modello: dall'arrivo in classe caratterizzato dalla presenza dell'agorà, un grande tappeto in aula dove i bambini sostano prima di iniziare le lezioni. E' lo spazio dove esprimono le emozioni.
L'organizzazione dello spazio di lavoro: non più banchi singoli ma isole di lavoro dove sperimentare sin da subito i principi della condivisione e della collaborazione. Infatti, penne, matite, righelli, vengono usati in condivisione, acquistati collettivamente.
E, in primis, il metodo didattico: si tende a far sì che ogni bambino dia il massimo, che impari ad agire in autonomia, senza competizioni esasperate e puntando sull'autostima e la collaborazione.
I contenuti didattici sono quelli ministeriali. Quello che cambia è il metodo di lavoro. C'è l'isola della matematica, dell'italiano, delle scienze, dell'informatica. E' possibile fare più cose contemporaneamente.
La dirigente, Grazia Maldera, ha ringraziato l'amministrazione comunale, nella persona del sindaco Massimo Mazzilli, per aver sostenuto l'iniziativa, e l'imprenditore Vito Scaringella dell'azienda Corgom s.r.l. di Corato (BA), che ha contribuito agli acquisti degli arredi necessari per l'allestimento delle aule.