Politica
A Corato un nuovo impianto di affinamento delle acque reflue
«Sarà finanziato in autunno» ha riferito l'assessore regionale Giannini
Corato - sabato 1 luglio 2017
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Sono stati sottoscritti dall'assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, dodici disciplinari per la costruzione di altrettanti impianti per il riuso e l'affinamento delle acque reflue.
I comuni e le aree coinvolte riguardano Carovigno, San Pancrazio Salentino, Acquaviva, Cassano Murge, Fasano, Sammichele, Gioia, Barletta, Castellaneta, Castellana, Santa Cesarea e Trani, con una spesa complessiva di 29 milioni e 61mila euro.
«Non facciamo solo proclami, come qualcuno pretende di dichiarare – ha detto l'assessore Giannini - ma facciamo interventi preziosi in una fase di crisi idrica e ambientale per gli incendi che imperversano dai monti Dauni a Lama Balice. Provvediamo a dare alla popolazione e alle forze produttive e agricole strumenti per migliorare il proprio ambiente di vita e di lavoro, risparmiando risorsa idrica quando il pericolo siccità è dietro l'angolo».
I progetti prevedono il riutilizzo dei reflui affinati in tabella DM 185/2003 per usi agricoli e industriali e anche antincendio (come per Santa Cesarea): erano arrivate 74 manifestazioni di interesse da parte di comuni ed enti: 52 sono state ammesse con riserva, 12 sono stati finanziati e oggi si sono firmati i disciplinari che permettono l'avvio di lavori e attività in impianti che a volte sono già in parte funzionanti.
"Altri 21 milioni di euro (per Bisceglie, Pulsano, Faggiano, Conversano, Corato, Tricase, Zapponeta e Corsano) saranno sbloccati – spiega Giannini - con le firme dei disciplinari entro l'autunno. E ce ne sono altri 28 a disposizione quando saranno resi disponibili altri progetti cantierizzabili".
I fondi sono del PO Fesr 2014-2020 e permetteranno agli agricoltori di non stressare pozzi, canali da bacini idropotabili e eviteranno lo spandimento in mare di acqua che invece sarà utile per il rinascimento delle falde freatiche a rischio salinizzazione.
I comuni e le aree coinvolte riguardano Carovigno, San Pancrazio Salentino, Acquaviva, Cassano Murge, Fasano, Sammichele, Gioia, Barletta, Castellaneta, Castellana, Santa Cesarea e Trani, con una spesa complessiva di 29 milioni e 61mila euro.
«Non facciamo solo proclami, come qualcuno pretende di dichiarare – ha detto l'assessore Giannini - ma facciamo interventi preziosi in una fase di crisi idrica e ambientale per gli incendi che imperversano dai monti Dauni a Lama Balice. Provvediamo a dare alla popolazione e alle forze produttive e agricole strumenti per migliorare il proprio ambiente di vita e di lavoro, risparmiando risorsa idrica quando il pericolo siccità è dietro l'angolo».
I progetti prevedono il riutilizzo dei reflui affinati in tabella DM 185/2003 per usi agricoli e industriali e anche antincendio (come per Santa Cesarea): erano arrivate 74 manifestazioni di interesse da parte di comuni ed enti: 52 sono state ammesse con riserva, 12 sono stati finanziati e oggi si sono firmati i disciplinari che permettono l'avvio di lavori e attività in impianti che a volte sono già in parte funzionanti.
"Altri 21 milioni di euro (per Bisceglie, Pulsano, Faggiano, Conversano, Corato, Tricase, Zapponeta e Corsano) saranno sbloccati – spiega Giannini - con le firme dei disciplinari entro l'autunno. E ce ne sono altri 28 a disposizione quando saranno resi disponibili altri progetti cantierizzabili".
I fondi sono del PO Fesr 2014-2020 e permetteranno agli agricoltori di non stressare pozzi, canali da bacini idropotabili e eviteranno lo spandimento in mare di acqua che invece sarà utile per il rinascimento delle falde freatiche a rischio salinizzazione.