Cultura
Sacralità e storia nella mostra organizzata dall'associazione Il Tempio di Serapide
"Rivalutiamo la nostra storia e portiamola alla luce di tutti"
Corato - lunedì 16 dicembre 2019
20.43
L'arte è un viaggio nel passato che ci accompagna verso un futuro di scoperta e di rinascita e renderla accessibile a tutti, nessuno escluso è il nostro intento.
Con queste parole descrive la loro visione dell'arte e della cultura il'associazione culturale Il Tempio di Serapide, organizzatrice della mostra che si è tenuta dal 7 al 15 dicembre presso la Chiesa Matrice e Santa Maria Greca, "Tracce di luce e trame di oro: viaggio nella bellezza. Dalla Conservazione alla Condivisione, per recuperare, valorizzare, condividere arte e disabilità arte e integrazione".
Un percorso fra i colori e i fruscii di antichi tessuti, come avevano dichiarato prima della mostra, una settimana dedicata alla scoperta, o alla riscoperta, di un tesoro molto particolare e affascinante costituito da una ricca collezione di tessuti di seta di epoche e provenienze diverse; dai colori accesi o delicati e dalle fantasie eccentriche o naturalistiche.
La volontà di far conoscere ai cittadini la presenza di un patrimonio nascosto e di rendere l'arte accessibile a tutti ha segnato la particolarità di questo evento.
La maggior parte dell'arredo esposto risale al tardo 800 sino al primo decennio del 900. Mentre un dipinto presente esposto nella Chiesa Matrice risale al 1600 appartenente al pittore Antonio Palomino.
La volontà di rendere l'arte fruibile da tutti è evidente nella stretta collaborazione con l'unione ciechi e con l'Associazione Sordi sempre presenti negli eventi organizzati dal Tempio di Serapide. La delicatezza nel tocco dei tessuti, quasi per paura di sgualcirli, caratterizzava il modo di vedere dei ciechi, di apprezzare l'arte e comprendere la bellezza di quei tessuti.
"La speranza è quella di far conoscere, un unicum spirituale e materiale che è parte della nostra memoria storica, delle nostre radici. Conservare e Trasmettere al futuro un'eredità materiale, un Hic et Nunc che le generazioni precedenti ci hanno affidato".
Con queste parole descrive la loro visione dell'arte e della cultura il'associazione culturale Il Tempio di Serapide, organizzatrice della mostra che si è tenuta dal 7 al 15 dicembre presso la Chiesa Matrice e Santa Maria Greca, "Tracce di luce e trame di oro: viaggio nella bellezza. Dalla Conservazione alla Condivisione, per recuperare, valorizzare, condividere arte e disabilità arte e integrazione".
Un percorso fra i colori e i fruscii di antichi tessuti, come avevano dichiarato prima della mostra, una settimana dedicata alla scoperta, o alla riscoperta, di un tesoro molto particolare e affascinante costituito da una ricca collezione di tessuti di seta di epoche e provenienze diverse; dai colori accesi o delicati e dalle fantasie eccentriche o naturalistiche.
La volontà di far conoscere ai cittadini la presenza di un patrimonio nascosto e di rendere l'arte accessibile a tutti ha segnato la particolarità di questo evento.
La maggior parte dell'arredo esposto risale al tardo 800 sino al primo decennio del 900. Mentre un dipinto presente esposto nella Chiesa Matrice risale al 1600 appartenente al pittore Antonio Palomino.
La volontà di rendere l'arte fruibile da tutti è evidente nella stretta collaborazione con l'unione ciechi e con l'Associazione Sordi sempre presenti negli eventi organizzati dal Tempio di Serapide. La delicatezza nel tocco dei tessuti, quasi per paura di sgualcirli, caratterizzava il modo di vedere dei ciechi, di apprezzare l'arte e comprendere la bellezza di quei tessuti.
"La speranza è quella di far conoscere, un unicum spirituale e materiale che è parte della nostra memoria storica, delle nostre radici. Conservare e Trasmettere al futuro un'eredità materiale, un Hic et Nunc che le generazioni precedenti ci hanno affidato".