Politica
8 marzo, a Corato quali servizi per le donne? Interviene il PD
Una nota del circolo di Corato del Partito Democratico in occasione della Giornata Internazionale della Donna
Corato - venerdì 8 marzo 2024
9.33 Comunicato Stampa
«L'8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, si è soliti fare un bilancio sullo stato dei diritti o delle opportunità offerte alle donne. Ebbene in uno scenario internazionale caratterizzato dalla imperitura discriminazione delle donne, in specie nei paesi in cui tragicamente si combatte, quest'ultime vivono lontane dai loro cari in situazioni socialmente ed economicamente precarie ed, allo stato, prive di immediate speranze. Basti pensare alle donne ucraine e palestinesi che assistono impotenti alla disgregazione delle proprie famiglie e alla morte dei propri figli e mariti. In Italia il governo Meloni ha caratterizzato le sue politiche economiche a tutela dei diritti delle donne in feroci tagli alla spesa sociale. Tagli ai sostegni in materia di disabilità, meno un miliardo; tagli al sostegno degli affitti per coloro che hanno perso il lavoro, meno 400 milioni; cancellazione del reddito di cittadinanza, che ha privato di un reddito di dignità milioni di famiglie».
E a Corato cosa si fa per le donne? Ecco il punto di vista del circolo coratino del Partito Democratico.
«A Corato se ne contano circa un migliaio che tentano disperatamente di ottenere dai servizi sociali i sostegni che il governo ha vigliaccamente tagliato, lasciando l'Amministrazione Comunale da sola a fronteggiare queste tragedie umane a mani nude.
Ma il Comune di Corato in questo quadro di tagli brutali ha tentato di mettere in campo una serie di iniziative di carattere sociale che provano a dare delle risposte in termini di solidarietà ed umanità a questi gravi bisogni:
Ed a queste donne regaliamo idealmente una mimosa in occasione dell'8 marzo al fine di restituire una speranza di luce e serenità nella propria vita familiare e sociale».
E a Corato cosa si fa per le donne? Ecco il punto di vista del circolo coratino del Partito Democratico.
«A Corato se ne contano circa un migliaio che tentano disperatamente di ottenere dai servizi sociali i sostegni che il governo ha vigliaccamente tagliato, lasciando l'Amministrazione Comunale da sola a fronteggiare queste tragedie umane a mani nude.
Ma il Comune di Corato in questo quadro di tagli brutali ha tentato di mettere in campo una serie di iniziative di carattere sociale che provano a dare delle risposte in termini di solidarietà ed umanità a questi gravi bisogni:
- il potenziamento del Centro Servizi per le famiglie e dell'attuale Asilo Nido Comunale con la prossima costruzione di uno nuovo, da cento posti, che darà una risposta alle donne lavoratrici in cerca di un luogo sicuro ed affidabile cui condurre i propri figli;
- l'attivazione di centri socio-educativi gratuiti per minori a rischio di esclusione sociale per fornire ai propri figli non solo un aiuto nello svolgimento dei compiti, ma anche attività educative di sostegno alla crescita con personale specializzato; incremento delle risorse per l'assistenza specialistica agli alunni con disabilità, oltre alla promozione di numerose attività di animazione;
- apertura di centri di aggregazione per donne ed uomini anziani, molto frequentati ed apprezzati per condividere momenti di svago e socializzazione;
- il rafforzamento della rete antiviolenza e dei CAV a cui le donne possono rivolgersi h.24;
- interventi e servizi che, oltre a promuovere benessere nei destinatari, hanno favorito nuovi posti di lavoro che si aggiungono a quelli che l'Amministrazione Comunale sta incrementando all'interno dei propri uffici. Ciò garantisce a giovani, donne ed uomini, un lavoro dignitoso, che sottrae, soprattutto le donne del sud (risultato che ci rende orgogliosi!), al loro tragico destino di disoccupazione o occupazione precaria o falsi part time, a 300/500 euro al mese.
Ed a queste donne regaliamo idealmente una mimosa in occasione dell'8 marzo al fine di restituire una speranza di luce e serenità nella propria vita familiare e sociale».