Troppi morti sulla Bisceglie - Corato, una lettrice: «Si prendano provvedimenti»
L'amara richiesta di chi percorre quella via quotidianamente
mercoledì 5 febbraio 2020
13.28
iReport
Quello che ha strappato la vita al 30enne di Bisceglie Francesco Di Molfetta è soltanto l'ultimo di una lunga serie di incidenti stradali verificatisi sulla strada provinciale 85 che collega Bisceglie a Corato. Una strada purtroppo balzata agli onori della cronaca per essere il luogo in cui hanno perso la vita tanti giovanissimi. Importante arteria di collegamento tra due importanti centri, come Corato e Bisceglie, soltanto di recente la strada è stata adeguata al consistente traffico veicolare che la caratterizza. Una nostra lettrice, Isabella De Bari, ha voluto condividere con i nostri lettori una amara considerazione e il ricordo di un tragico evento ancora impresso nella sua mente. La lettrice fa appello al senso di responsabilità di chi si mette alla guida di un veicolo e ai tanti giovani che percorrono questa pericolosa strada. In tanti casi chi perde la vita sull'asfalto è vittima di qualche manovra azzardata o del mancato rispetto delle regole del codice stradale. L'invito è dunque quello di non sottovalutare mai i pericoli quando ci si mette al volante. È sufficiente una minima distrazione o un piccolo atto di superficialità per determinare un tragico epilogo.
Questi sono solo alcuni articoli che da anni, puntualmente, compaiono sulle nostre testate in riferimento ad una tratta di strada, la Bisceglie-Corato, che ormai può essere definita ed inserita in quelle tratte stradali "mortali".
Chi non ricorda l'incidente che coinvolse i lavoranti dell'atelier "Graffiti? Chi non ricorda gli incidenti che in passato, quando la strada era ancora molto stretta all'altezza di Via S. Andrea, coinvolgeva quasi quotidianamente, soprattutto nel fine settimana, i ragazzi che si recavano in auto presso la celebre discoteca sita a Corato?
Io ricordo uno di questi incidenti: ero con la mia famiglia nella casa di campagna della mia nonna materna, in via san Andrea Era sera e stavamo chiacchierando sulla veranda. Ad un colpo abbiamo sentito un rumore fortissimo, uno schianto e dopo delle urla e la disperazione. Io ero piccola, ma ricordo che mio fratello ed altri più grandi si sono subito avvicinati ed hanno chiamato l'ambulanza. Dopo i ricordi diventano confusi: urla, qualcuno per terra, alcuni che cercavano di calmare i ragazzi in stato di agitazione. Ricordo però che erano ragazzi, si erano solo ragazzi che magari andavano fuori città per divertirsi o per accompagnare qualcuno.
Ho percorso quella strada, anche più volte al giorno, per quasi sette anni, e posso solo dire che è una strada della morte. Nonostante il limite di velocità, nessuno lo rispetta; manca un'illuminazione adeguata e mancano dei controlli, fissi o mobili, che facciano da deterrente a coloro che intendono andare velocemente o sorpassare.
Più volte mi sono trovata nell'assurda situazione in cui venivo sorpassata indiscriminatamente a destra o a sinistra. Spesso, soprattutto al week end, mi è capitato di vedere ragazzini al volante e posso assolutamente asserire che il più delle volte avessero appena iniziato o finito qualche "festeggiamento".
Quante altre persone devono ancora morire affinchè si prendano provvedimenti per far sì che le persone capiscano che bisogna usare buon senso e rispettare il codice della strada? Spostarsi deve essere una necessità o un piacere, non dovrebbe destare terrore per coloro che si mettono sulla strada. Spero che presto le amministrazioni di competenza prendano provvedimenti in merito.
Isabella Di Bari
- 5/02/2020 "Bisceglie: scontro su strada per Corato. Muore un trentenne carbonizzato"
- 8/07/2018: "Grave incidente sulla Bisceglie-Corato. Quattro feriti"
- 4/12/2008 "Incidente sulla Corato-Bisceglie: quattro vittime"
- 16/03/2014 "Incidente sulla Bisceglie-Corato. Muore sul colpo un ragazzo ruvese"
- 11/03/2018 "Bisceglie-Corato: furgone contro un muretto, muoiono due fratelli"
Questi sono solo alcuni articoli che da anni, puntualmente, compaiono sulle nostre testate in riferimento ad una tratta di strada, la Bisceglie-Corato, che ormai può essere definita ed inserita in quelle tratte stradali "mortali".
Chi non ricorda l'incidente che coinvolse i lavoranti dell'atelier "Graffiti? Chi non ricorda gli incidenti che in passato, quando la strada era ancora molto stretta all'altezza di Via S. Andrea, coinvolgeva quasi quotidianamente, soprattutto nel fine settimana, i ragazzi che si recavano in auto presso la celebre discoteca sita a Corato?
Io ricordo uno di questi incidenti: ero con la mia famiglia nella casa di campagna della mia nonna materna, in via san Andrea Era sera e stavamo chiacchierando sulla veranda. Ad un colpo abbiamo sentito un rumore fortissimo, uno schianto e dopo delle urla e la disperazione. Io ero piccola, ma ricordo che mio fratello ed altri più grandi si sono subito avvicinati ed hanno chiamato l'ambulanza. Dopo i ricordi diventano confusi: urla, qualcuno per terra, alcuni che cercavano di calmare i ragazzi in stato di agitazione. Ricordo però che erano ragazzi, si erano solo ragazzi che magari andavano fuori città per divertirsi o per accompagnare qualcuno.
Ho percorso quella strada, anche più volte al giorno, per quasi sette anni, e posso solo dire che è una strada della morte. Nonostante il limite di velocità, nessuno lo rispetta; manca un'illuminazione adeguata e mancano dei controlli, fissi o mobili, che facciano da deterrente a coloro che intendono andare velocemente o sorpassare.
Più volte mi sono trovata nell'assurda situazione in cui venivo sorpassata indiscriminatamente a destra o a sinistra. Spesso, soprattutto al week end, mi è capitato di vedere ragazzini al volante e posso assolutamente asserire che il più delle volte avessero appena iniziato o finito qualche "festeggiamento".
Quante altre persone devono ancora morire affinchè si prendano provvedimenti per far sì che le persone capiscano che bisogna usare buon senso e rispettare il codice della strada? Spostarsi deve essere una necessità o un piacere, non dovrebbe destare terrore per coloro che si mettono sulla strada. Spero che presto le amministrazioni di competenza prendano provvedimenti in merito.
Isabella Di Bari