Storie che parlano di diversità
Gli studenti dell'Oriani riflettono sul tema della disabilità
martedì 10 dicembre 2019
9.12
iReport
''Prima che studenti, Campioni di Diversità. Perché la Diversità è una risorsa da cui attingere per costruire un mondo migliore''.
Queste le parole di uno studente del Liceo Classico ''A. Oriani'' al termine della rappresentazione teatrale Storie che Parlano di diversità, a cura di Carmen De Pinto e Francesco Sguera, tenutasi presso l'auditorium della Parrocchia San Gerardo di Corato in data 6 dicembre 2019.
Come ogni anno, l'evento si inserisce in un programma di attività d'inclusione realizzate in occasione della settimana dedicata ai diritti delle persone con disabilità. La comunità dell'Oriani non perde l'occasione per celebrare l'insegna del proprio istituto ''Homo sum, humani nihil a me alienum puto'' (Publio Terenzio Afro), prendendo parte ad un dibattito costruttivo sui valori della diversità con i protagonisti: ''Lo spettacolo trae spunto dalle storie di pazienti con disturbi psichiatrici'' – spiega il regista – ''e intende ribadire il ruolo del teatro come veicolo d'espressione di disagi interiori''. Sulle note di canti e ballate popolari, si intrecciano le storie di donne e uomini provenienti da tutta Italia che narrano, senza troppi filtri emotivi, il loro modo di percepire la realtà in una condizione di estraneità dalla consuetudine. ''Mettere in scena i vissuti di queste persone'' – aggiungono gli attori – ''ci è sembrato il modo più efficace per accorciare le distanze che intercorrono tra i nostri mondi''.
A rendere attiva la partecipazione dei giovani spettatori, l'intervento musicale di Samuele, uno studente ''speciale'' dell'I.P.C. ''Tandoi'', che accompagnato dai suoi compagni di classe, invade la scena e invita il pubblico a cantare con lui: ''La normalità siamo noi, la disabilità siamo sempre noi. Ogni normodotato può essere disabile in qualcosa! ''. Un vero e proprio trionfo dei principi di Umanità e Solidarietà nella forma diretta ed immediata che è tipica dei ragazzi. Per la formazione di generazioni pensanti, per una società giusta e coesa, per un futuro che si erga su valori positivi ed universali.
Queste le parole di uno studente del Liceo Classico ''A. Oriani'' al termine della rappresentazione teatrale Storie che Parlano di diversità, a cura di Carmen De Pinto e Francesco Sguera, tenutasi presso l'auditorium della Parrocchia San Gerardo di Corato in data 6 dicembre 2019.
Come ogni anno, l'evento si inserisce in un programma di attività d'inclusione realizzate in occasione della settimana dedicata ai diritti delle persone con disabilità. La comunità dell'Oriani non perde l'occasione per celebrare l'insegna del proprio istituto ''Homo sum, humani nihil a me alienum puto'' (Publio Terenzio Afro), prendendo parte ad un dibattito costruttivo sui valori della diversità con i protagonisti: ''Lo spettacolo trae spunto dalle storie di pazienti con disturbi psichiatrici'' – spiega il regista – ''e intende ribadire il ruolo del teatro come veicolo d'espressione di disagi interiori''. Sulle note di canti e ballate popolari, si intrecciano le storie di donne e uomini provenienti da tutta Italia che narrano, senza troppi filtri emotivi, il loro modo di percepire la realtà in una condizione di estraneità dalla consuetudine. ''Mettere in scena i vissuti di queste persone'' – aggiungono gli attori – ''ci è sembrato il modo più efficace per accorciare le distanze che intercorrono tra i nostri mondi''.
A rendere attiva la partecipazione dei giovani spettatori, l'intervento musicale di Samuele, uno studente ''speciale'' dell'I.P.C. ''Tandoi'', che accompagnato dai suoi compagni di classe, invade la scena e invita il pubblico a cantare con lui: ''La normalità siamo noi, la disabilità siamo sempre noi. Ogni normodotato può essere disabile in qualcosa! ''. Un vero e proprio trionfo dei principi di Umanità e Solidarietà nella forma diretta ed immediata che è tipica dei ragazzi. Per la formazione di generazioni pensanti, per una società giusta e coesa, per un futuro che si erga su valori positivi ed universali.