Omicidio in piazza: «Fermarsi, riflettere, agire»
L'invito di Corrado De Benedittis
venerdì 3 agosto 2018
10.41
iReport
La morte violenta di un giovane concittadino di soli 23 anni per mano armata di altrettanti giovani concittadini impone a tutta la città di Corato di fermarsi, riflettere e reagire.
FERMARSI:
- Sospendere il clima di infinite e sterili polemiche che sta rendendo miope la vita collettiva, incapace di capire che urge guardarsi negli occhi tra persone, tra generazioni, tra forze sociali e politiche.
- Rendere pubblico il lutto per una così grave perdita, avvenuta in modo efferato e assurdo.
RIFLETTERE:
- Quali modelli di giustizia, di affettività e di socialità offriamo al mondo giovanile che invece appare sempre più destinato a una solitudine generazionale, deprivato com'è di prospettive e visioni?
- Ragazzi che sparano a un ragazzo! Sembra il suicidio della speranza e del futuro.
- L'importante rigenerazione urbana delle piazze adesso deve fare spazio a una grande e profonda rigenerazione sociale, culturale, economica della Città.
REAGIRE:
- In modo forte, deciso, su tutti i piani: più sicurezza e controlli e soprattutto più prossimità, sensibilità e attenzione alle nuove generazioni, ai più deboli, a chi da solo non ce la fa.
- Reagire con un grande e collettivo NO alla violenza e alla criminalità rimettendo al centro il diritto a una città sicura, libera dalla paura, capace di riaffermare il rispetto e l'inviolabilità della vita in ogni singola persona.
FERMARSI:
- Sospendere il clima di infinite e sterili polemiche che sta rendendo miope la vita collettiva, incapace di capire che urge guardarsi negli occhi tra persone, tra generazioni, tra forze sociali e politiche.
- Rendere pubblico il lutto per una così grave perdita, avvenuta in modo efferato e assurdo.
RIFLETTERE:
- Quali modelli di giustizia, di affettività e di socialità offriamo al mondo giovanile che invece appare sempre più destinato a una solitudine generazionale, deprivato com'è di prospettive e visioni?
- Ragazzi che sparano a un ragazzo! Sembra il suicidio della speranza e del futuro.
- L'importante rigenerazione urbana delle piazze adesso deve fare spazio a una grande e profonda rigenerazione sociale, culturale, economica della Città.
REAGIRE:
- In modo forte, deciso, su tutti i piani: più sicurezza e controlli e soprattutto più prossimità, sensibilità e attenzione alle nuove generazioni, ai più deboli, a chi da solo non ce la fa.
- Reagire con un grande e collettivo NO alla violenza e alla criminalità rimettendo al centro il diritto a una città sicura, libera dalla paura, capace di riaffermare il rispetto e l'inviolabilità della vita in ogni singola persona.