Notte prima degli esami e la voglia di diventare "maturi"
Ansie, speranze ed emozioni degli esami di maturità con gli occhi della studentessa Alessia Carola Altieri
mercoledì 17 giugno 2020
16.58
iReport
La notte prima degli esami di maturità è quella che fa sciogliere le emozioni in lacrime, non solo per gli studenti che si apprestano a sostenere una delle prove importanti della loro vita, ma anche per tutti coloro che maturandi lo sono stati e che portano il ricordo di quella notte sempre vivo nel cuore. Un rito ormai, le note della canzone di Antonello Venditti, l'ultimo ripasso, lo scambio di percezioni, pensieri e paure con i compagni di classe e quella speranza condivisa che fa sentire tutti indissolubilmente vicini. I vestiti pronti sulla sedia, l'ultimo controllo che la penna scriva, il dizionario e quello sentirsi coraggiosi, forti, pronti e orgogliosi per essere riusciti a studiare tutto per giorni e notti insonni, fra libri e appunti presi in prestito. Una notte sicuramente insonne, ma che vale la pena di essere vissuta anche così... Nel 2020 la Maturità ha una nuova veste, ma la notte prima degli esami resta sempre un momento unico, con quella sensazione di essere ad un passo dal traguardo che non si potrà mai dimenticare.
Com'è vissuta dai maturandi del 2020?
La luna sembra meno distante del solito e le stelle riflettono la luce dei nostri volti accesi dall'emozione: siamo tutti più innamorati, questa notte. Tutti più felici, forse un po' folli: ribelli. Un vento di nostalgia ci scompiglia i capelli, ma poco importa. Le lacrime si dissolvono nell'aria come pulviscoli luminosi. Dai balconi, alcune sagome palesano un timido interesse per il nostro vociare caotico.
Non esiste distanza che ci impedisca di ritrovarci stretti in un abbraccio per cantare attorno a quel lembo rassicurante di terra, che è il nostro Liceo. Ci sembra di essere invincibili, presi dalla smania di dominare il mondo: pronti a sfidare in duello Verga, Pascoli, D'Annunzio; Leopardi, Ovidio, Cicerone.
Il tempo fugge e noi lo rincorriamo, amiamo illuderci che questa notte durerà in eterno. Navighiamo verso la nostra isola felice per l'ultima volta, consapevoli che sarà diverso. Diverso da come l'abbiamo sempre immaginato, ma speciale. "Speciale" perché è dai momenti difficili che si traggono le lezioni più importanti per la vita.
E quando un giorno racconteremo ai nostri figli del nostro esame di maturità, con orgoglio potremo dire di aver lottato assieme ai nostri professori e alla nostra Preside per difenderlo, per difendere quella mistica aura di spensieratezza che avvolge la notte prima degli esami. Che nonostante i nostri sorrisi apparissero filtrati dalle mascherine, gli occhi trasudavano irripetibili emozioni.
E c'era la voglia di condividere l'ansia e le incertezze, di correggere gli errori del passato: c'era la voglia di crescere, di diventare finalmente "maturi".
Alessia Carola Altieri, studentessa del Liceo "Oriani".
Com'è vissuta dai maturandi del 2020?
La luna sembra meno distante del solito e le stelle riflettono la luce dei nostri volti accesi dall'emozione: siamo tutti più innamorati, questa notte. Tutti più felici, forse un po' folli: ribelli. Un vento di nostalgia ci scompiglia i capelli, ma poco importa. Le lacrime si dissolvono nell'aria come pulviscoli luminosi. Dai balconi, alcune sagome palesano un timido interesse per il nostro vociare caotico.
Non esiste distanza che ci impedisca di ritrovarci stretti in un abbraccio per cantare attorno a quel lembo rassicurante di terra, che è il nostro Liceo. Ci sembra di essere invincibili, presi dalla smania di dominare il mondo: pronti a sfidare in duello Verga, Pascoli, D'Annunzio; Leopardi, Ovidio, Cicerone.
Il tempo fugge e noi lo rincorriamo, amiamo illuderci che questa notte durerà in eterno. Navighiamo verso la nostra isola felice per l'ultima volta, consapevoli che sarà diverso. Diverso da come l'abbiamo sempre immaginato, ma speciale. "Speciale" perché è dai momenti difficili che si traggono le lezioni più importanti per la vita.
E quando un giorno racconteremo ai nostri figli del nostro esame di maturità, con orgoglio potremo dire di aver lottato assieme ai nostri professori e alla nostra Preside per difenderlo, per difendere quella mistica aura di spensieratezza che avvolge la notte prima degli esami. Che nonostante i nostri sorrisi apparissero filtrati dalle mascherine, gli occhi trasudavano irripetibili emozioni.
E c'era la voglia di condividere l'ansia e le incertezze, di correggere gli errori del passato: c'era la voglia di crescere, di diventare finalmente "maturi".
Alessia Carola Altieri, studentessa del Liceo "Oriani".