“La poesia del Natale nei magici presepi di nonno Angelo”
Sguardo verso il futuro nel recupero e nella cura delle antiche tradizioni
giovedì 30 novembre 2017
iReport
Nei giorni scorsi, la scuola primaria "via Gravina" (I.C. "Tattoli- De Gasperi") ha avuto il piacere di organizzare una mostra di piccoli presepi che hanno raccontato antiche tradizioni tra magiche note musicali. Un annuncio dell'imminente Festa che "colora" di poesia la realtà (anche se solo per pochi giorni!) e che coinvolge da secoli grandi e piccini; non è, quindi, un caso che la mostra sia stata intitolata proprio: "La poesia del Natale nei magici presepi di nonno Angelo".
Entra ormai nelle sane abitudini della nostra scuola, quella del recupero delle preziose tradizioni; lo si è fatto anche lo scorso anno scolastico con l'allestimento di un'apprezzatissima mostra di oggetti, abiti, attrezzi appartenenti agli antichi mestieri locali, giochi, antichi proverbi, modi di dire, ecc…, che ha "colorato di storia" ampie e luminose aule del plesso della scuola primaria di v.le Arno per due fantastiche e affollatissime giornate . Già per quell'occasione, ci si era avvalsi della preziosa e insostituibile collaborazione di alcuni nonni e genitori che non hanno economizzato sul dispensare generosamente il proprio tempo libero, sul donarci affascinanti ricordi (dei quali sono rimasti, purtroppo, gli unici testimoni).
Dare la possibilità agli alunni di recuperare cultura e storiche tradizioni locali è una meta che la scuola deve costantemente prefiggersi, affinchè ogni bambino/ragazzo, possa consapevolmente costruire la propria identità, inevitabilmente legata al luogo in cui si vive e si è nati e possa rinforzare il senso di appartenenza e l'amore per il bene comune.
Nel tenere ferme tali convinzioni, il team-docenti della scuola sopracitata ha colto al volo una magnifica opportunità: quella di coinvolgere un paziente e creativo nonno (sig. Angelo Aruanno) nell'allestimento della mostra dei suoi piccoli presepi, pazientemente costruiti nel corso di svariati anni. Un minuzioso e faticoso lavoro effettuato non a scopi commerciali, ma per esprimere autentiche potenzialità artistico-creative che si basano, oltre che sul rispetto delle tradizioni, sullo studio delle differenti modalità di costruzione dei vari presepi. Gli alunni hanno ascoltato, incantati, le storie che hanno legato le sue "creature" ai differenti stadi della sua vita (siano essi tristi o gioiosi!).
La valenza educativa di tale momento è stata multipla: i visitatori hanno avuto modo di ammirare piccoli presepi creati su svariati oggetti: dalla cassetta di vini ricevuta in regalo, al piccolo "tenerissimo" vecchio televisore, ad un antico braciere (attrezzo sconosciuto ai bimbi di oggi!), ad un mappamondo diviso in due emisferi, ad un paralume, … fino ad antichi piatti di creta che una volta ,racconta nonno Angelo, "venivano posti al centro della tavola e costituivano il piatto unico dal quale attingeva cibo ogni membro della famiglia con la sua personale forchetta". Questa esperienza ha sicuramente arricchito la sfera cognitiva e la sfera affettivo-emotiva degli alunni senza trascurare l'importante concetto di "sostenibilità ambientale": si è potuta, infatti, rendere al meglio l'idea di "riutilizzo" che persino gli alunni di prima classe di scuola primaria, in tale contesto, hanno avuto la possibilità di concretizzare.
Concludendo, la nostra comunità scolastica crede da tempo nella collaborazione con le famiglie e ha fatto suo il vecchio proverbio africano che recita più o meno così: "per educare un bambino occorre un intero villaggio". Ovviamente, nel villaggio da noi concepito è ben presente l'anziano, colui che assicura la trasmissione della cultura e della tradizione; egli rappresenta l'immagine di un'umanità protesa verso il futuro, un'umanità che porta con sé le speranze e l'orgoglio del passato, nella convinzione che il nuovo non potrà nascere senza queste garanzie.
Entra ormai nelle sane abitudini della nostra scuola, quella del recupero delle preziose tradizioni; lo si è fatto anche lo scorso anno scolastico con l'allestimento di un'apprezzatissima mostra di oggetti, abiti, attrezzi appartenenti agli antichi mestieri locali, giochi, antichi proverbi, modi di dire, ecc…, che ha "colorato di storia" ampie e luminose aule del plesso della scuola primaria di v.le Arno per due fantastiche e affollatissime giornate . Già per quell'occasione, ci si era avvalsi della preziosa e insostituibile collaborazione di alcuni nonni e genitori che non hanno economizzato sul dispensare generosamente il proprio tempo libero, sul donarci affascinanti ricordi (dei quali sono rimasti, purtroppo, gli unici testimoni).
Dare la possibilità agli alunni di recuperare cultura e storiche tradizioni locali è una meta che la scuola deve costantemente prefiggersi, affinchè ogni bambino/ragazzo, possa consapevolmente costruire la propria identità, inevitabilmente legata al luogo in cui si vive e si è nati e possa rinforzare il senso di appartenenza e l'amore per il bene comune.
Nel tenere ferme tali convinzioni, il team-docenti della scuola sopracitata ha colto al volo una magnifica opportunità: quella di coinvolgere un paziente e creativo nonno (sig. Angelo Aruanno) nell'allestimento della mostra dei suoi piccoli presepi, pazientemente costruiti nel corso di svariati anni. Un minuzioso e faticoso lavoro effettuato non a scopi commerciali, ma per esprimere autentiche potenzialità artistico-creative che si basano, oltre che sul rispetto delle tradizioni, sullo studio delle differenti modalità di costruzione dei vari presepi. Gli alunni hanno ascoltato, incantati, le storie che hanno legato le sue "creature" ai differenti stadi della sua vita (siano essi tristi o gioiosi!).
La valenza educativa di tale momento è stata multipla: i visitatori hanno avuto modo di ammirare piccoli presepi creati su svariati oggetti: dalla cassetta di vini ricevuta in regalo, al piccolo "tenerissimo" vecchio televisore, ad un antico braciere (attrezzo sconosciuto ai bimbi di oggi!), ad un mappamondo diviso in due emisferi, ad un paralume, … fino ad antichi piatti di creta che una volta ,racconta nonno Angelo, "venivano posti al centro della tavola e costituivano il piatto unico dal quale attingeva cibo ogni membro della famiglia con la sua personale forchetta". Questa esperienza ha sicuramente arricchito la sfera cognitiva e la sfera affettivo-emotiva degli alunni senza trascurare l'importante concetto di "sostenibilità ambientale": si è potuta, infatti, rendere al meglio l'idea di "riutilizzo" che persino gli alunni di prima classe di scuola primaria, in tale contesto, hanno avuto la possibilità di concretizzare.
Concludendo, la nostra comunità scolastica crede da tempo nella collaborazione con le famiglie e ha fatto suo il vecchio proverbio africano che recita più o meno così: "per educare un bambino occorre un intero villaggio". Ovviamente, nel villaggio da noi concepito è ben presente l'anziano, colui che assicura la trasmissione della cultura e della tradizione; egli rappresenta l'immagine di un'umanità protesa verso il futuro, un'umanità che porta con sé le speranze e l'orgoglio del passato, nella convinzione che il nuovo non potrà nascere senza queste garanzie.