Anpi e Legambiente celebrano a scuola al Giornata della Memoria
Ieri la commemorazione nell'istituto Tattoli De Gasperi
giovedì 27 gennaio 2022
10.24
iReport
La Giornata della Memoria è stata ricordata lo scorso 26 gennaio nell'Istituto comprensivo Tattoli De Gasperi. L'ANPI sezione di Corato e il Circolo Legambiente Angelo Vassallo di Corato hanno messo a dimora tre piante nei plessi di Via Gravina e a Via Lago dei Viti. Sono state coinvolte tutte le classi della scuola primaria delle 3 -4-5 della scuola primaria. Il professor Giovanni Capurso, docente di storia e filosofia, presidente della sezione coratina dell'ANPI ha ascoltato e ha fatto riflettere gli alunni dell'Istituto in due momenti anche per salvaguardare le disposizioni anticovid. L'evento è servito per far aprire gli occhi del mondo sulla più grande tragedia dei nostri tempi. Una tragedia che ha portato il mondo a dire "Mai più". Un mondo che è ancora oggi è costretto a invocare il proprio "Mai più" come una speranza ed un'opportunità per prevenire ogni forma di discriminazione piccola e grande. La Shoah è però unica. E' diversa da ogni altro genocidio o strage abbia avuto luogo nella Storia. Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. I percorsi sono stati integrati nei percorsi formativi di Italiano, Educazione Civica e Storia.
Il 27 Gennaio del 1945 l'esercito sovietico varcava i cancelli di Auschwitz, il più grande dei campi di concentramento costruiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Aprendo gli occhi a un mondo che non aveva visto, costringendo alla realtà dei fatti tutti coloro che sapevano e avevano taciuto, portando i responsabili materiali del più grande omicidio di massa di sempre dinnanzi al tribunale degli uomini e della Storia. Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi" di ogni tipo. Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale del gruppo –classe, ma, in parte, anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama "della memoria": come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, unita e possibilmente solidale. "Gli alberi della Memoria" stanno trovando l'interesse di molti cittadini e molte sono le adesioni di chi vuole onorare la memoria di chi non c'è più a rafforzare il senso di appartenenza al proprio territorio.
Con l'albero si promuove la vita nella presenza naturale: la biodiversità. Per questo motivo l'intervento di Legambiente è stato utile per rafforzare una coscienza ambientale e sociale. A questo punto è necessario arrivare ad una nuova forma di ecologia integrale ed integrata. Se la degradazione dell'ambiente e della società sono causati dalla mancanza di una visione integrale, allora la terapia per uscire non può essere che il dialogo. Piuttosto, sviluppare un metodo per elaborarle insieme, tanto a livello di politica internazionale, in vista di una governance dei beni comuni globali; quanto a livello nazionale e locale, nei processi decisionali ad esempio in merito a nuove iniziative e progetti di sviluppo. Per produrre frutti duraturi questo dialogo deve essere onesto e trasparente, fondato sulla disponibilità a mettere sul tavolo tutte le informazioni disponibili, perché la trasparenza è il miglior antidoto contro la corruzione. Esso deve essere anche inclusivo, dando a tutte le parti in causa, specie ai più deboli, la possibilità di partecipare e di far sentire la propria voce. Infine deve integrare tutte le diverse prospettive: quelle scientifiche e tecniche, quelle economiche e sociali, ma anche quelle etiche e religiose.
Il 27 Gennaio del 1945 l'esercito sovietico varcava i cancelli di Auschwitz, il più grande dei campi di concentramento costruiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Aprendo gli occhi a un mondo che non aveva visto, costringendo alla realtà dei fatti tutti coloro che sapevano e avevano taciuto, portando i responsabili materiali del più grande omicidio di massa di sempre dinnanzi al tribunale degli uomini e della Storia. Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi" di ogni tipo. Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale del gruppo –classe, ma, in parte, anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama "della memoria": come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, unita e possibilmente solidale. "Gli alberi della Memoria" stanno trovando l'interesse di molti cittadini e molte sono le adesioni di chi vuole onorare la memoria di chi non c'è più a rafforzare il senso di appartenenza al proprio territorio.
Con l'albero si promuove la vita nella presenza naturale: la biodiversità. Per questo motivo l'intervento di Legambiente è stato utile per rafforzare una coscienza ambientale e sociale. A questo punto è necessario arrivare ad una nuova forma di ecologia integrale ed integrata. Se la degradazione dell'ambiente e della società sono causati dalla mancanza di una visione integrale, allora la terapia per uscire non può essere che il dialogo. Piuttosto, sviluppare un metodo per elaborarle insieme, tanto a livello di politica internazionale, in vista di una governance dei beni comuni globali; quanto a livello nazionale e locale, nei processi decisionali ad esempio in merito a nuove iniziative e progetti di sviluppo. Per produrre frutti duraturi questo dialogo deve essere onesto e trasparente, fondato sulla disponibilità a mettere sul tavolo tutte le informazioni disponibili, perché la trasparenza è il miglior antidoto contro la corruzione. Esso deve essere anche inclusivo, dando a tutte le parti in causa, specie ai più deboli, la possibilità di partecipare e di far sentire la propria voce. Infine deve integrare tutte le diverse prospettive: quelle scientifiche e tecniche, quelle economiche e sociali, ma anche quelle etiche e religiose.