Savio Cusanno, il coratino da top ten nella Spartan Race
Il giovane sportivo è riuscito a conquistare il quarto posto di categoria nel campionato nazionale OCR, classificandosi per i mondiali ad Abu Dabh e gli Europei ad Andorra
giovedì 24 agosto 2023
22.14
Ci vuole una forte passione per dedicarsi allo sport; ci vogliono dedizione, cura, costanza e sacrifici per diventare campioni. Ed è questo l'obiettivo del coratino Savino Cusanno, classe 2001, attualmente posizionato nella top ten della categoria 18-24 del campionato italiano Spartan Race, corsa ad ostacoli più conosciuta al mondo. Un quarto posto, quello del giovane sportivo, che ha sapore di determinazione e voglia di riscatto. Ma che, soprattutto, risuona come un appello e un richiamo a tutti coloro che ancora non sono avvezzi a questa tipologia sportiva.
Da circa 3 anni Savino, per gli amici Savio, pratica l'OCR, meglio conosciuto come Obstacle Course Race, sport che prevede gare di corsa effettuate prevalentemente su circuiti sterrati, dove vige l'obbligo di superamento di ostacoli artificiali disseminati durante il tragitto. Le gare sono diverse tra loro, sia per tipologia di percorso che per lunghezza ed ostacoli. Si necessita quindi di un allenamento costante e impegnativo, diverso a seconda del percorso che si dovrà affrontare.
Per raggiungere la sua posizione in classifica, Savio ha dovuto affrontare diverse tipologie di gare, disseminate tra mare e terra, che gli hanno permesso di conquistare non solo il quarto posto al campionato italiano, ma anche la classificazione ai Mondiali ad Abu Dhabi e agli Europei ad Andorra.
Un amore a prima vista il suo, che ha scoperto la cultura dello sport OCR tramite dei video su YouTube. "Mi sono sempre appassionato a tutto ciò che potesse darmi adrenalina" - ci racconta- "per questo motivo sin da subito mi sono innamorato di questo sport. Ho visto il primo video su YouTube e ne sono rimasto così appassionato che la prima cosa che ho fatto è stata cercare chi a Corato praticasse OCR. Devo ringraziare quindi Nicola Zinetti, ora mio amico, che mi ha portato alla prima gara a Poggiorsini dove ho conquistato il terzo posto. Di lì ho conosciuto Emilio Pagnotta, mio attuale allenatore a cui devo tutto, e il team Invictus di cui ora faccio parte. Durante la premiazione a Poggiorsini ho capito che questa sarebbe stata la mia strada".
Una strada però fatta di sacrifici e rinunce, dove non c'è spazio per coltivare altri hobby e dove il tempo da dedicare allo svago diventa minimo. "Non può esserci un giorno senza allenamento, altrimenti il corpo perde. Ma i sacrifici", come ci spiega Savio, "diventano nulla quando sei in gara e hai davanti a te degli ostacoli impervi da superare. A quel punto, dimentichi tutto ciò a cui hai detto no e riesci solo ad essere orgoglioso di quello che sei riuscito a conquistare. È importante allenare non solo il proprio corpo, ma anche e soprattutto la propria testa: non si riesce ad arrivare ad obiettivi grandi se non hai il massimo della concentrazione e della caparbietà e soprattutto se non hai abbastanza coraggio. Molti degli ostacoli, infatti, possono risultare pericolosi anche a causa dell'altezza a cui si trovano. Senza il giusto carattere, è impossibile riuscire ad andare avanti. Mi viene spontaneo ringraziare i miei amici, i quali, nonostante tutto, mi restano sempre accanto".
Lo scopo di Savio, tuttavia, è quello di riuscire a contribuire attivamente al miglioramento di questa disciplina. "C'è bisogno di cambiare la mentalità, soprattutto quella italiana. Questo sport ad oggi è visto come di nicchia ed è poco conosciuto in quanto considerato pericoloso. Insieme a me, ad esempio, ci sono altri coratini: Gianluca Pinto e Alessio Ferrara. E come noi, ci sono tanti altri atleti nella Regione e ce ne potranno essere molti altri ancora se solo si conoscesse a fondo e senza preconcetti questo sport. Le cose stanno iniziando a cambiare, ma c'è ancora bisogno di molta strada da fare. Quanto sarebbe bello che le cose iniziassero a fiorire già nella nostra città? Se si riuscisse a costruire una serie di ostacoli dove chiunque può allenarsi senza dover cercare percorsi comunque distanti da noi? Lo sforzo è sicuramente dispendioso, ma davvero potrebbe apportare molti cambiamenti nella cultura sportiva di Corato".
Le prossime gare da affrontare saranno a Misano e Cerveteri, dove rispettivamente Savio effettuerà un percorso da 21 km e 30 ostacoli e da 10 km e 25 ostacoli. Non ci resta che augurargli un grande in bocca al lupo.
Da circa 3 anni Savino, per gli amici Savio, pratica l'OCR, meglio conosciuto come Obstacle Course Race, sport che prevede gare di corsa effettuate prevalentemente su circuiti sterrati, dove vige l'obbligo di superamento di ostacoli artificiali disseminati durante il tragitto. Le gare sono diverse tra loro, sia per tipologia di percorso che per lunghezza ed ostacoli. Si necessita quindi di un allenamento costante e impegnativo, diverso a seconda del percorso che si dovrà affrontare.
Per raggiungere la sua posizione in classifica, Savio ha dovuto affrontare diverse tipologie di gare, disseminate tra mare e terra, che gli hanno permesso di conquistare non solo il quarto posto al campionato italiano, ma anche la classificazione ai Mondiali ad Abu Dhabi e agli Europei ad Andorra.
Un amore a prima vista il suo, che ha scoperto la cultura dello sport OCR tramite dei video su YouTube. "Mi sono sempre appassionato a tutto ciò che potesse darmi adrenalina" - ci racconta- "per questo motivo sin da subito mi sono innamorato di questo sport. Ho visto il primo video su YouTube e ne sono rimasto così appassionato che la prima cosa che ho fatto è stata cercare chi a Corato praticasse OCR. Devo ringraziare quindi Nicola Zinetti, ora mio amico, che mi ha portato alla prima gara a Poggiorsini dove ho conquistato il terzo posto. Di lì ho conosciuto Emilio Pagnotta, mio attuale allenatore a cui devo tutto, e il team Invictus di cui ora faccio parte. Durante la premiazione a Poggiorsini ho capito che questa sarebbe stata la mia strada".
Una strada però fatta di sacrifici e rinunce, dove non c'è spazio per coltivare altri hobby e dove il tempo da dedicare allo svago diventa minimo. "Non può esserci un giorno senza allenamento, altrimenti il corpo perde. Ma i sacrifici", come ci spiega Savio, "diventano nulla quando sei in gara e hai davanti a te degli ostacoli impervi da superare. A quel punto, dimentichi tutto ciò a cui hai detto no e riesci solo ad essere orgoglioso di quello che sei riuscito a conquistare. È importante allenare non solo il proprio corpo, ma anche e soprattutto la propria testa: non si riesce ad arrivare ad obiettivi grandi se non hai il massimo della concentrazione e della caparbietà e soprattutto se non hai abbastanza coraggio. Molti degli ostacoli, infatti, possono risultare pericolosi anche a causa dell'altezza a cui si trovano. Senza il giusto carattere, è impossibile riuscire ad andare avanti. Mi viene spontaneo ringraziare i miei amici, i quali, nonostante tutto, mi restano sempre accanto".
Lo scopo di Savio, tuttavia, è quello di riuscire a contribuire attivamente al miglioramento di questa disciplina. "C'è bisogno di cambiare la mentalità, soprattutto quella italiana. Questo sport ad oggi è visto come di nicchia ed è poco conosciuto in quanto considerato pericoloso. Insieme a me, ad esempio, ci sono altri coratini: Gianluca Pinto e Alessio Ferrara. E come noi, ci sono tanti altri atleti nella Regione e ce ne potranno essere molti altri ancora se solo si conoscesse a fondo e senza preconcetti questo sport. Le cose stanno iniziando a cambiare, ma c'è ancora bisogno di molta strada da fare. Quanto sarebbe bello che le cose iniziassero a fiorire già nella nostra città? Se si riuscisse a costruire una serie di ostacoli dove chiunque può allenarsi senza dover cercare percorsi comunque distanti da noi? Lo sforzo è sicuramente dispendioso, ma davvero potrebbe apportare molti cambiamenti nella cultura sportiva di Corato".
Le prossime gare da affrontare saranno a Misano e Cerveteri, dove rispettivamente Savio effettuerà un percorso da 21 km e 30 ostacoli e da 10 km e 25 ostacoli. Non ci resta che augurargli un grande in bocca al lupo.