Giro d'Italia Ciclocross, maglia rosa juniores per Vittorio Carrer
Ottimo risultato anche per Luigi Carrer. Start affidato all'ingegno del coratino Pasquale Abbattista
lunedì 19 ottobre 2020
13.34
Nonostante tutto, nonostante la grande pressione e il carico di responsabilità. La festa è riuscita, il Giro d'Italia Ciclocross ha affrontato l'appuntamento di Ladispoli senza lasciare nulla al caso, sia sotto l'aspetto sportivo, come di consueto, ma anche e soprattutto sotto quello della gestione del complesso protocollo anti contagio.
Una bella sfida per il Team Bike Terenzi e l'Asd Romano Scotti nella gara valida anche come tappa del Lazio Cross, Trofeo Romano Scotti Gruppo Forte.
Dal punto di vista agonistico tanti i valori tecnici emersi dal percorso ricavato nel Bosco Quarto di Palo, reso impegnativo e col fondo viscido dopo le abbondanti piogge delle scorse notti. Se ne è reso conto anche il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, che ha onorato il Giro d'Italia Ciclocross della sua presenza: «Una gara con così tante partenze e tanto entusiasmo crea un trasporto emotivo per questi grandi eventi – ha dichiarato mentre le gare erano in corso – Grazie al team della famiglia Scotti abbiamo una solida organizzazione che spinge sempre più in alto il ciclocross italiano. Noi tutti dal canto nostro, cerchiamo di restare in sicurezza e con la massima attenzione al protocollo sanitario».
Continua sulla scia dello spettacolo puro la gara dedicata ai nati negli anni 2003 e 2004, ovvero gli Juniores. Ricca di colpi di scena e di diverse chiavi di lettura, ha visto un lungo forcing a cinque (Olivo, Solenne, Carrer, Cancedda e Barazzuol, più Loconsolo nella prima fase) che prima è riuscito a mettere in difficoltà la maglia rosa e poi ha portato il terzetto a giocarsi il tutto per tutto allo sprint.
Ha vinto Bryan Olivo, portacolori della DP 66 su Eros Cancedda, ma è il terzo posto di Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi) a segnare il cambio di titolare di maglia: il pugliese, al terzo bronzo di fila su tre percorsi diversissimi, veste il simbolo del primato e lo riporta nella regione a due anni di distanza dall'ultimo successo del conterraneo Loconsolo.
«Inseguita a lungo, tre podi, tre terzi posti. Ora vestire la maglia rosa è un'emozione unica, è la prima volta che la indosso ed è sempre bello mostrare qualcosa in più quando si gioca "in casa" – spiega il pugliese di Corato Vittorio Carrer, tesserato proprio per il Team Bike Terenzi – Io puntavo alla vittoria, ma per un problema tecnico ho perso quei cinque secondi che mi hanno compromesso il successo di tappa. Nel tratto di bosco bisognava stare attenti perché un minimo errore poteva essere fatale, io preferivo tenere la ruota per stare più tranquillo. Me la cavo un po' s tutti i percorsi, anche se prediligo la corsa a piedi. Questa prima maglia rosa va a mio nonno Vittorio, a mio padre e tutti quelli che mi hanno sostenuto fino ad adesso».
Altro traguardo conquistato da un Carrer, quello di Luigi (Team Eurobike) classificatosi secondo sul podio dei master di seconda fascia.
Gara nel segno dell'innovazione con lo start con due semafori al posto del consueto fischio, testato a Corridonia e perfezionato e riproposto a Ladispoli, grazie all'ingegno creativo di un altro coratino, Pasquale Abbattista, che ha progettato e realizzato ogni componente dei pezzi (dall'elettronica alla stampa 3d).
Una bella sfida per il Team Bike Terenzi e l'Asd Romano Scotti nella gara valida anche come tappa del Lazio Cross, Trofeo Romano Scotti Gruppo Forte.
Dal punto di vista agonistico tanti i valori tecnici emersi dal percorso ricavato nel Bosco Quarto di Palo, reso impegnativo e col fondo viscido dopo le abbondanti piogge delle scorse notti. Se ne è reso conto anche il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, che ha onorato il Giro d'Italia Ciclocross della sua presenza: «Una gara con così tante partenze e tanto entusiasmo crea un trasporto emotivo per questi grandi eventi – ha dichiarato mentre le gare erano in corso – Grazie al team della famiglia Scotti abbiamo una solida organizzazione che spinge sempre più in alto il ciclocross italiano. Noi tutti dal canto nostro, cerchiamo di restare in sicurezza e con la massima attenzione al protocollo sanitario».
Continua sulla scia dello spettacolo puro la gara dedicata ai nati negli anni 2003 e 2004, ovvero gli Juniores. Ricca di colpi di scena e di diverse chiavi di lettura, ha visto un lungo forcing a cinque (Olivo, Solenne, Carrer, Cancedda e Barazzuol, più Loconsolo nella prima fase) che prima è riuscito a mettere in difficoltà la maglia rosa e poi ha portato il terzetto a giocarsi il tutto per tutto allo sprint.
Ha vinto Bryan Olivo, portacolori della DP 66 su Eros Cancedda, ma è il terzo posto di Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi) a segnare il cambio di titolare di maglia: il pugliese, al terzo bronzo di fila su tre percorsi diversissimi, veste il simbolo del primato e lo riporta nella regione a due anni di distanza dall'ultimo successo del conterraneo Loconsolo.
«Inseguita a lungo, tre podi, tre terzi posti. Ora vestire la maglia rosa è un'emozione unica, è la prima volta che la indosso ed è sempre bello mostrare qualcosa in più quando si gioca "in casa" – spiega il pugliese di Corato Vittorio Carrer, tesserato proprio per il Team Bike Terenzi – Io puntavo alla vittoria, ma per un problema tecnico ho perso quei cinque secondi che mi hanno compromesso il successo di tappa. Nel tratto di bosco bisognava stare attenti perché un minimo errore poteva essere fatale, io preferivo tenere la ruota per stare più tranquillo. Me la cavo un po' s tutti i percorsi, anche se prediligo la corsa a piedi. Questa prima maglia rosa va a mio nonno Vittorio, a mio padre e tutti quelli che mi hanno sostenuto fino ad adesso».
Altro traguardo conquistato da un Carrer, quello di Luigi (Team Eurobike) classificatosi secondo sul podio dei master di seconda fascia.
Gara nel segno dell'innovazione con lo start con due semafori al posto del consueto fischio, testato a Corridonia e perfezionato e riproposto a Ladispoli, grazie all'ingegno creativo di un altro coratino, Pasquale Abbattista, che ha progettato e realizzato ogni componente dei pezzi (dall'elettronica alla stampa 3d).