«Zingara adesca bambini», bene l'attenzione ma attenti alla psicosi

Preoccupa la presenza di una donna alla villa comunale con i suoi bambini

martedì 3 luglio 2018 13.24
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Mi piacerebbe poter intervistare la donna, presunta zingara, che stazionerebbe alla villa comunale con i suoi bambini e che cercherebbe di adescare altri bambini per chissà quale motivo offrendo loro caramelle e una «bevanda di color rosa» che conterrebbe «sonnifero».

Mi piacerebbe perché, sinora, è l'unica che ancora non ha parlato nonostante su di lei ci sia la pesante accusa di voler adescare dei bambini. Un'accusa gravissima che, se verificata, comporterebbe gravi conseguenze ai danni della donna.

Questa mattina la stampa locale ha riportato la testimonianza del padre e della madre di una bambina che, domenica sera, sarebbe stata avvicinata dalla donna. Abbiamo avuto modo di ascoltare l'allarme lanciato da una parente della bambina in un audio whatsapp che, in un baleno, è diventato virale, arrivando più e più volte anche sul mio cellulare.

Fatte le verifiche del caso, è risultato che alle forze dell'ordine è arrivata soltanto una segnalazione del presunto caso di adescamento, ma nulla che potesse far pensare ad un reato.

L'atteggiamento "gentile" della donna, che avrebbe offerto caramelle ed un succo di frutta rosa ad un'altra bambina, ha destato sospetto e preoccupazione. Leggo, in una intervista rilasciata dalla mamma della bambina a Lo Stradone testuali parole: «Mio marito ha portato subito via da lì nostra figlia e, oltre ad allertare le Forze dell'Ordine, nei giorni seguenti è tornato alla villa comunale per vedere se la donna in questione ci fosse ancora o se si fosse trattato di un caso isolato. Purtroppo, l'ha ritrovata sempre lì, seduta su una panchina e con i suoi tre figli nei dintorni a "giocare" con gli altri bambini».

Quali fossero le reali intenzioni della donna non lo sappiamo. Proveremo a sentirla, a sentire "l'altra campana" e - forse - ad informarla di essere causa e motivo di preoccupazione per tanti genitori.

Bene essere attenti ma attenzione alle psicosi. Da quanto apprendiamo la donna, come qualsiasi altro genitore, porta alla villa comunale i suoi bambini per giocare con le giostrine. La sua presenza lì, però, spaventa. Forse per la sua carnagione scura? Forse per i suoi tratti orientali? Forse per l'insolita gentilezza dimostrata verso una bambina? O forse perché veramente intenzionata a far del male a qualcuno?

È vero, al giorno d'oggi non ci si può fidare di nessuno. È altrettanto vero però che la diffidenza aumenta quando si ha di fronte qualcuno che non riconosciamo come "appartenente a noi", che ha qualcosa di diverso anche soltanto nei tratti somatici.

Ben venga l'attenzione ma attenti alla psicosi. Lasciamo che le forze dell'ordine svolgano le loro indagini e appurino se quella "zingara" è realmente un pericolo o è soltanto una mamma che provava gioia nel veder giocare i propri figli con un'altra bambina.