"Verso Sud", gli organizzatori: «Bilancio molto positivo per l'edizione 2023»
Prossimi appuntamenti 25 e 26 novembre a Bitonto con Ozgur Baba e Roots Revival. Il 15 dicembre ad Andria omaggio a Paolo Maria Cristalli
martedì 14 novembre 2023
07.00
Bilancio molto positivo per l'edizione 2023 di Verso Sud, il festival di sperimentazioni culturali, arte pubblica e arti performative curato dall'APS Lavorare stanca.
Un programma estremamente fitto ha prodotto, da settembre a ottobre, ad Andria e a Corato, quasi quaranta appuntamenti tra laboratori, incontri pubblici, dibattiti, mostre, istallazioni, proiezioni di film e documentari, performance, reading, spettacoli di teatrodanza e concerti, raccogliendo sempre un'importante partecipazione di pubblico.
Non solo eventi, ma veri e propri percorsi di sensibilizzazione alla cultura, di scoperta della "fatica" che accompagna una produzione artistica, di consapevolezza verso temi come la sostenibilità ambientale e il contrasto allo spreco alimentare; un modo di seminare il territorio e costruire e consolidare attorno al festival una comunità attiva, critica, in grado di partecipare, discutere e proporre nuove idee e nuovi progetti per il futuro.
La Festa Agricola dello scorso 22 ottobre negli spazi della cantina sociale Terra Maiorum ha rappresentato probabilmente il momento più significativo della edizione di quest'anno, con un pranzo organizzato per 200 persone e realizzato con alimenti sottratti al macero, un concerto che ha visto insieme sul palco dodici grandi artisti (tra questi, ospite d'onore, la cantora colombiana Martina Camargo) e un pubblico di più di mille presenze per la festa finale.
«La Festa Agricola – ha commentato il coordinatore artistico del festival Giuliano Maroccini - è stato il mare in cui sono confluiti i tanti momenti che abbiamo realizzato in tutte queste settimane.
Per noi – spiega - è importante ribadire come i tanti eventi che compongono il programma di Verso Sud siano in realtà nodi di un'unica rete e che il processo con il cui vengono progettati e realizzati tutti gli appuntamenti è importante altrettanto quanto la restituzione pubblica finale, anzi è proprio il divenire la caratteristica essenziale del nostro lavoro, quella che secondo noi lascia i segni più importanti sul territorio: un lavoro di medio periodo che ha il compito di fecondare i luoghi e far crescere nuove gemme».
«Quest'anno – sottolinea il presidente dell'APS Lavorare Stanca Luigi Piccarreta – i risultati del nostro lavoro sono andati di gran lunga oltre le nostre aspettative, abbiamo sperimentato con successo la trasformazione in contenitori culturali di luoghi solitamente "occupati" dalla vita quotidiana e la partecipazione di un pubblico attento e attivo è stata davvero gratificante.
Uno sforzo importante che non sarebbe stato possibile senza uno staff di appassionati professionisti, tutti coinvolti nella missione di Lavorare Stanca e che hanno coperto tutti gli ambiti dell'organizzazione, dalla progettazione alla produzione, dalla comunicazione all'amministrazione con dedizione e ingegno e che voglio ringraziare di vero cuore.
Il nostro esperimento sociale e culturale, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e la fiducia degli enti locali, degli amministratori che abbiamo incontrato e con cui ci siamo confrontati.
Non era facile, non era scontato. Abbiamo avuto la fortuna di trovarci di fronte a persone in grado di comprendere l'importanza di un lavoro di programmazione e di costruzione, mentre oggi spesso la politica cerca la visibilità immediata, l'evidenza, eventi spettacolari, e pazienza se si tratta di importazioni forzate, di prodotti che non hanno nulla a che vedere con il genio del luogo, che parlano spesso i linguaggi dell'omologazione: astronavi costose che atterrano e decollano dopo poche ore senza lasciare niente di duraturo al territorio che li ha accolti.
Prestare piuttosto attenzione ai processi è invece qualcosa di più difficile, di più faticoso, ed è sempre raro trovare interlocutori istituzionali disponibili con questa sensibilità. Verso Sud 2023 è stato possibile ed è stato possibile in questo modo anche grazie a questi incontri e a queste collaborazioni.
E non abbiamo ancora finito: 25 e 26 novembre a Bitonto ospiteremo i concerti di Ozgur Baba e Roots Revival, mentre per il 15 dicembre ad Andria stiamo organizzando un evento di teknopoesia, un omaggio a Paolo Maria Cristalli».
«Un elemento importante per il futuro della nostra manifestazione – conclude Maroccini - è la creazione di un piccolo "pantheon" di personalità artistiche e di pensiero, conosciute e riconosciute molto meno di quanto meritassero e che tuttavia hanno contribuito a comporre e a definire la nostra poetica, la nostra filosofia, le nostre pratiche. Un pantheon che comprende il poeta Paolo Maria Cristalli e il regista Nico Cirasola, entrambi figli adottivi di Corato, due autentici giacimenti di cultura e di pensieri innovativi a cui sicuramente dedicheremo cura e attenzione anche nelle prossime edizioni del nostro festival».
Un programma estremamente fitto ha prodotto, da settembre a ottobre, ad Andria e a Corato, quasi quaranta appuntamenti tra laboratori, incontri pubblici, dibattiti, mostre, istallazioni, proiezioni di film e documentari, performance, reading, spettacoli di teatrodanza e concerti, raccogliendo sempre un'importante partecipazione di pubblico.
Non solo eventi, ma veri e propri percorsi di sensibilizzazione alla cultura, di scoperta della "fatica" che accompagna una produzione artistica, di consapevolezza verso temi come la sostenibilità ambientale e il contrasto allo spreco alimentare; un modo di seminare il territorio e costruire e consolidare attorno al festival una comunità attiva, critica, in grado di partecipare, discutere e proporre nuove idee e nuovi progetti per il futuro.
La Festa Agricola dello scorso 22 ottobre negli spazi della cantina sociale Terra Maiorum ha rappresentato probabilmente il momento più significativo della edizione di quest'anno, con un pranzo organizzato per 200 persone e realizzato con alimenti sottratti al macero, un concerto che ha visto insieme sul palco dodici grandi artisti (tra questi, ospite d'onore, la cantora colombiana Martina Camargo) e un pubblico di più di mille presenze per la festa finale.
«La Festa Agricola – ha commentato il coordinatore artistico del festival Giuliano Maroccini - è stato il mare in cui sono confluiti i tanti momenti che abbiamo realizzato in tutte queste settimane.
Per noi – spiega - è importante ribadire come i tanti eventi che compongono il programma di Verso Sud siano in realtà nodi di un'unica rete e che il processo con il cui vengono progettati e realizzati tutti gli appuntamenti è importante altrettanto quanto la restituzione pubblica finale, anzi è proprio il divenire la caratteristica essenziale del nostro lavoro, quella che secondo noi lascia i segni più importanti sul territorio: un lavoro di medio periodo che ha il compito di fecondare i luoghi e far crescere nuove gemme».
«Quest'anno – sottolinea il presidente dell'APS Lavorare Stanca Luigi Piccarreta – i risultati del nostro lavoro sono andati di gran lunga oltre le nostre aspettative, abbiamo sperimentato con successo la trasformazione in contenitori culturali di luoghi solitamente "occupati" dalla vita quotidiana e la partecipazione di un pubblico attento e attivo è stata davvero gratificante.
Uno sforzo importante che non sarebbe stato possibile senza uno staff di appassionati professionisti, tutti coinvolti nella missione di Lavorare Stanca e che hanno coperto tutti gli ambiti dell'organizzazione, dalla progettazione alla produzione, dalla comunicazione all'amministrazione con dedizione e ingegno e che voglio ringraziare di vero cuore.
Il nostro esperimento sociale e culturale, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e la fiducia degli enti locali, degli amministratori che abbiamo incontrato e con cui ci siamo confrontati.
Non era facile, non era scontato. Abbiamo avuto la fortuna di trovarci di fronte a persone in grado di comprendere l'importanza di un lavoro di programmazione e di costruzione, mentre oggi spesso la politica cerca la visibilità immediata, l'evidenza, eventi spettacolari, e pazienza se si tratta di importazioni forzate, di prodotti che non hanno nulla a che vedere con il genio del luogo, che parlano spesso i linguaggi dell'omologazione: astronavi costose che atterrano e decollano dopo poche ore senza lasciare niente di duraturo al territorio che li ha accolti.
Prestare piuttosto attenzione ai processi è invece qualcosa di più difficile, di più faticoso, ed è sempre raro trovare interlocutori istituzionali disponibili con questa sensibilità. Verso Sud 2023 è stato possibile ed è stato possibile in questo modo anche grazie a questi incontri e a queste collaborazioni.
E non abbiamo ancora finito: 25 e 26 novembre a Bitonto ospiteremo i concerti di Ozgur Baba e Roots Revival, mentre per il 15 dicembre ad Andria stiamo organizzando un evento di teknopoesia, un omaggio a Paolo Maria Cristalli».
«Un elemento importante per il futuro della nostra manifestazione – conclude Maroccini - è la creazione di un piccolo "pantheon" di personalità artistiche e di pensiero, conosciute e riconosciute molto meno di quanto meritassero e che tuttavia hanno contribuito a comporre e a definire la nostra poetica, la nostra filosofia, le nostre pratiche. Un pantheon che comprende il poeta Paolo Maria Cristalli e il regista Nico Cirasola, entrambi figli adottivi di Corato, due autentici giacimenti di cultura e di pensieri innovativi a cui sicuramente dedicheremo cura e attenzione anche nelle prossime edizioni del nostro festival».