Una mozione di sfiducia sotto l'albero del sindaco Mazzilli
Regalo (inaspettato?) di Natale per il primo cittadino
venerdì 22 dicembre 2017
9.34
Come ogni regalo natalizio che si rispetti, anche quello preparato dai consiglieri di opposizione (non tutti, in realtà) per il sindaco Massimo Mazzilli è stato ponderato, frutto di molta riflessione, di confronti e di riunioni. Alla fine, comunque, si è concretizzato ed ha preso le forme di una mozione di sfiducia che presto sarà consegnata agli uffici, assumendo i crismi dell'ufficialità.
Come ampiamente anticipato, l'eventuale fine dell'avventura amministrativa di Massimo Mazzilli e della sua giunta, non avverrà nell'ufficio protocollo del Comune né tanto meno nelle stanze di un notaio, ma direttamente in Consiglio Comunale lì dove, tanto per citare il consigliere decano Pasquale Pomodoro, i numeri contano.
Tutti i consiglieri della storica opposizione (Partito Democratico, Io e Renato, APE e Un cantiere in comune) e i due consiglieri della new entry in opposizione Massimo Torelli e Flora Maldera del Movimento Schittulli hanno firmato la mozione. Undici firme, tante quanto bastano a che il punto venga iscritto al prossimo consiglio comunale o comunque entro trenta giorni dalla presentazione della mozione. Ciò tuttavia non esclude che a votarla potrebbero essere anche i consiglieri Roselli (Gruppo Misto/Forza Italia) o Caputo e DiTria, a seconda della sua coscienza. Quest'ultimo infatti ha riferito in consiglio comunale di voler continuare a votare secondo coscienza, provando a smentire ciò che dalle nostre colonne avevamo scritto, affidandogli il gravoso compito di essere ago della bilancia. Un timido segnale della sua posizione l'aveva tuttavia inviato non votando in linea con la maggioranza. Di questo va dato atto.
Non si può non rilevare che non è stato semplice mettere insieme le volontà della "nuova" opposizione: tanti gruppi, alcuni anche confusi sul da farsi, si sono dovuti incontrare più volte con la difficoltà di riuscire a far coesistere nella stessa adunanza esponenti politici in attrito personale tra loro. E qui il riferimento è chiaro: Forza Italia e Franco Caputo hanno difficoltà a sedersi allo stesso tavolo.
D'altra parte dal primo cittadino ci si aspettavano delle mosse che non sono arrivate: la "promessa" di «raccontare i fatti alla città» relativi alla crisi amministrative ed, evidentemente alla posizione del Movimento Schittulli, non è stata mantenuta. D'altra parte il Movimento Schittulli, in una intervista rilasciata in esclusiva al nostro giornale e che sarà pubblicata a breve, ha provato a dire la sua verità. Così come il passo più elementare per provare a ricucire la crisi, ossia l'azzeramento della giunta, non è stato compiuto.
La mozione arriverà in consiglio comunale e non è detto che possa essere determinante per scrivere la parola "fine" all'esperienza amministrativa del sindaco Mazzilli. Una mozione di sfiducia non equivale alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Rimane tuttavia un atto politico del quale non si può far finta di nulla e che suggella in maniera netta, decisa e ufficiale come non ci siano più i numeri per governare.
Come ampiamente anticipato, l'eventuale fine dell'avventura amministrativa di Massimo Mazzilli e della sua giunta, non avverrà nell'ufficio protocollo del Comune né tanto meno nelle stanze di un notaio, ma direttamente in Consiglio Comunale lì dove, tanto per citare il consigliere decano Pasquale Pomodoro, i numeri contano.
Tutti i consiglieri della storica opposizione (Partito Democratico, Io e Renato, APE e Un cantiere in comune) e i due consiglieri della new entry in opposizione Massimo Torelli e Flora Maldera del Movimento Schittulli hanno firmato la mozione. Undici firme, tante quanto bastano a che il punto venga iscritto al prossimo consiglio comunale o comunque entro trenta giorni dalla presentazione della mozione. Ciò tuttavia non esclude che a votarla potrebbero essere anche i consiglieri Roselli (Gruppo Misto/Forza Italia) o Caputo e DiTria, a seconda della sua coscienza. Quest'ultimo infatti ha riferito in consiglio comunale di voler continuare a votare secondo coscienza, provando a smentire ciò che dalle nostre colonne avevamo scritto, affidandogli il gravoso compito di essere ago della bilancia. Un timido segnale della sua posizione l'aveva tuttavia inviato non votando in linea con la maggioranza. Di questo va dato atto.
Non si può non rilevare che non è stato semplice mettere insieme le volontà della "nuova" opposizione: tanti gruppi, alcuni anche confusi sul da farsi, si sono dovuti incontrare più volte con la difficoltà di riuscire a far coesistere nella stessa adunanza esponenti politici in attrito personale tra loro. E qui il riferimento è chiaro: Forza Italia e Franco Caputo hanno difficoltà a sedersi allo stesso tavolo.
D'altra parte dal primo cittadino ci si aspettavano delle mosse che non sono arrivate: la "promessa" di «raccontare i fatti alla città» relativi alla crisi amministrative ed, evidentemente alla posizione del Movimento Schittulli, non è stata mantenuta. D'altra parte il Movimento Schittulli, in una intervista rilasciata in esclusiva al nostro giornale e che sarà pubblicata a breve, ha provato a dire la sua verità. Così come il passo più elementare per provare a ricucire la crisi, ossia l'azzeramento della giunta, non è stato compiuto.
La mozione arriverà in consiglio comunale e non è detto che possa essere determinante per scrivere la parola "fine" all'esperienza amministrativa del sindaco Mazzilli. Una mozione di sfiducia non equivale alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Rimane tuttavia un atto politico del quale non si può far finta di nulla e che suggella in maniera netta, decisa e ufficiale come non ci siano più i numeri per governare.