Una Corato senza futuro il grido di Direzione Corato
Critiche espresse, con un comunicato stampa, su risorse destinate alla cultura e sviluppo economico
venerdì 17 gennaio 2025
6.32
Niente di nuovo sotto il sole! Questa amministrazione si è riempita la bocca di parole come "partecipazione" e "condivisione" in campagna elettorale, ma poi, quando è andata al governo, è diventata grande accentratrice di potere, totalmente incoerente"
Parliamo in particolare sulle risorse destinate alla Cultura, che è un pilastro fondamentale per lo sviluppo di una comunità. L'amministrazione spende in modo disorganico, privilegiando eventi e spettacoli che non esitiamo a definire "strumenti per creare consenso elettorale". Quando era il Centrodestra al governo della città e si realizzavano eventi per l'estate o il Natale, l'opposizione di allora, oggi al governo della città, sparava a zero accusandoci per il presunto 'spreco di risorse'. Oggi organizzano gli stessi eventi, spendendo dieci volte di più, e li spacciano per "investimenti in Cultura".
Il Teatro Comunale di Corato diventa il simbolo delle opportunità perdute.
Inaugurato nel 2013 sotto la guida dell'amministrazione Perrone, grazie all'impegno straordinario dell'ingegnere comunale Giuseppe Amorese, il progetto mirava a inserire Corato nella rete italiana dei teatri stabili. Un obiettivo ambizioso e lungimirante, che avrebbe potuto trasformare il Teatro in un volano per la cultura e il turismo, ma che ad oggi rimane inevaso. Oggi il Teatro rischia di rimanere ai margini, con una gestione che si limita a proporre eventi senza una strategia chiara.
Così come rammarica che non si sia pensato di proseguire nel solco della valorizzazione dei cunicoli sotterranei della città, per il quale l'amministrazione di centrodestra aveva impegnato sostanziose risorse e che avrebbe consentito ai cittadini e agli ospiti di apprezzare la città da un inedito punto di vista.
Investire in Cultura vorrebbe dire, a nostro avviso, avere delle idee e fare interventi, per esempio, sulle Tombe di San Magno, sul Dolmen, nella riqualificazione del Teatro, sul turismo religioso, sulla valorizzazione dei cunicoli sotterranei. Il ruolo dell'amministratore è quello di creare processi virtuosi per inserire le infrastrutture e il patrimonio culturale cittadino in percorsi di ampio ed elevato respiro, non limitarsi ad organizzare sagre, spettacoli ed eventi.
Ma le nostre critiche non si fermano alla cultura. Constatiamo amaramente che non c'è nessuna seria iniziativa per agevolare le attività produttive e il commercio, con sempre più attività che chiudono; nessun intervento serio sulla zona industriale, abbandonata a se stessa in questi anni; hanno addirittura revocato l'istituzione della zona PIP, e diverse aziende se ne vanno in altre località.
È uno scenario allarmante, la nostra città si sta spegnendo sotto il peso di politiche miopi; la nostra città sta morendo.
La cultura dovrebbe essere il motore di una rinascita economica e sociale, ma per farlo serve una visione, non semplici slogan o manovre di corto respiro.
Corato merita di più.
Parliamo in particolare sulle risorse destinate alla Cultura, che è un pilastro fondamentale per lo sviluppo di una comunità. L'amministrazione spende in modo disorganico, privilegiando eventi e spettacoli che non esitiamo a definire "strumenti per creare consenso elettorale". Quando era il Centrodestra al governo della città e si realizzavano eventi per l'estate o il Natale, l'opposizione di allora, oggi al governo della città, sparava a zero accusandoci per il presunto 'spreco di risorse'. Oggi organizzano gli stessi eventi, spendendo dieci volte di più, e li spacciano per "investimenti in Cultura".
Il Teatro Comunale di Corato diventa il simbolo delle opportunità perdute.
Inaugurato nel 2013 sotto la guida dell'amministrazione Perrone, grazie all'impegno straordinario dell'ingegnere comunale Giuseppe Amorese, il progetto mirava a inserire Corato nella rete italiana dei teatri stabili. Un obiettivo ambizioso e lungimirante, che avrebbe potuto trasformare il Teatro in un volano per la cultura e il turismo, ma che ad oggi rimane inevaso. Oggi il Teatro rischia di rimanere ai margini, con una gestione che si limita a proporre eventi senza una strategia chiara.
Così come rammarica che non si sia pensato di proseguire nel solco della valorizzazione dei cunicoli sotterranei della città, per il quale l'amministrazione di centrodestra aveva impegnato sostanziose risorse e che avrebbe consentito ai cittadini e agli ospiti di apprezzare la città da un inedito punto di vista.
Investire in Cultura vorrebbe dire, a nostro avviso, avere delle idee e fare interventi, per esempio, sulle Tombe di San Magno, sul Dolmen, nella riqualificazione del Teatro, sul turismo religioso, sulla valorizzazione dei cunicoli sotterranei. Il ruolo dell'amministratore è quello di creare processi virtuosi per inserire le infrastrutture e il patrimonio culturale cittadino in percorsi di ampio ed elevato respiro, non limitarsi ad organizzare sagre, spettacoli ed eventi.
Ma le nostre critiche non si fermano alla cultura. Constatiamo amaramente che non c'è nessuna seria iniziativa per agevolare le attività produttive e il commercio, con sempre più attività che chiudono; nessun intervento serio sulla zona industriale, abbandonata a se stessa in questi anni; hanno addirittura revocato l'istituzione della zona PIP, e diverse aziende se ne vanno in altre località.
È uno scenario allarmante, la nostra città si sta spegnendo sotto il peso di politiche miopi; la nostra città sta morendo.
La cultura dovrebbe essere il motore di una rinascita economica e sociale, ma per farlo serve una visione, non semplici slogan o manovre di corto respiro.
Corato merita di più.