Un monumento ricorda chi è morto lavorando
Questa mattina svelato il simbolo nel cimitero comunale
giovedì 3 agosto 2017
12.55
Uno a Corato, otto in tutta Italia: sono monumenti dedicati alle vittime degli incidenti sul lavoro, del dovere e del volontariato. Simbolo, dicono dal comitato "12 giugno" e dalla Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d'Italia promotori di questa iniziativa, di una battaglia condotta dalle famiglie delle migliaia di morti bianche, così si chiamano, che attendono ancora giustizia, da tanto, troppo tempo.
«Chiediamo processi giusti e rapidi», spiega Cosimo Semeraro, presidente del Comitato "12 giugno", «in modo tale che le persone non muoiano due volte: la prima per il profitto la seconda per la prescrizione. Serve anche che lo Stato istituisca un fondo vittime per le morti sul lavoro perchè alcune ditte dichiarano fallimento e le famiglie non prendono un euro di risarcimento e serve anche che lo Stato dia un lavoro ad un componente della famiglia che ha subito la tragedia».
Per fare ciò, oltre ai monumenti, serve un cambio di rotta sulla cultura e per questo «incontriamo i ragazzi nelle scuole, parliamo loro di questi temi per prepararli ad affrontare il mondo del lavoro perchè saranno loro i futuri operai, i dirigenti ed i responsabili della sicurezza del domani», aggiunge Francesco Germano, console regionale Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d'Italia. «Trasferire questo tipo di cultura ai ragazzi significa trovarsi in luoghi di lavoro più sicuri in futuro», conclude.
Presenti allo svelamento del monumento, che è stato collocato presso il Cimitero di Corato, le maggiori cariche istituzionali cittadine e rappresentanti delle forze dell'ordine. Simbolica la presenza di operai con il caschetto e le tute da lavoro che richiamavano il tricolore.
Nel suo discorso il sindaco Massimo Mazzilli ha ricordato le vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016. Tanti di loro erano lavoratori in viaggio per raggiungere il posto di lavoro o la propria abitazione dopo aver lavorato. E poi anche coloro che erano in servizio su quei treni.
«Un monumento che è un simbolo installato in un luogo che richiama alla riflessione» ha aggiunto il sindaco Mazzilli.
Di seguito l'intervista rilasciata ai nostri microfoni.
«Chiediamo processi giusti e rapidi», spiega Cosimo Semeraro, presidente del Comitato "12 giugno", «in modo tale che le persone non muoiano due volte: la prima per il profitto la seconda per la prescrizione. Serve anche che lo Stato istituisca un fondo vittime per le morti sul lavoro perchè alcune ditte dichiarano fallimento e le famiglie non prendono un euro di risarcimento e serve anche che lo Stato dia un lavoro ad un componente della famiglia che ha subito la tragedia».
Per fare ciò, oltre ai monumenti, serve un cambio di rotta sulla cultura e per questo «incontriamo i ragazzi nelle scuole, parliamo loro di questi temi per prepararli ad affrontare il mondo del lavoro perchè saranno loro i futuri operai, i dirigenti ed i responsabili della sicurezza del domani», aggiunge Francesco Germano, console regionale Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d'Italia. «Trasferire questo tipo di cultura ai ragazzi significa trovarsi in luoghi di lavoro più sicuri in futuro», conclude.
Presenti allo svelamento del monumento, che è stato collocato presso il Cimitero di Corato, le maggiori cariche istituzionali cittadine e rappresentanti delle forze dell'ordine. Simbolica la presenza di operai con il caschetto e le tute da lavoro che richiamavano il tricolore.
Nel suo discorso il sindaco Massimo Mazzilli ha ricordato le vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016. Tanti di loro erano lavoratori in viaggio per raggiungere il posto di lavoro o la propria abitazione dopo aver lavorato. E poi anche coloro che erano in servizio su quei treni.
«Un monumento che è un simbolo installato in un luogo che richiama alla riflessione» ha aggiunto il sindaco Mazzilli.
Di seguito l'intervista rilasciata ai nostri microfoni.