Un'azienda coratina tra le imprese che concorrono alla tutela dell'ambiente

L'azienda Corgom citata tra i Green Jobs pugliesi

giovedì 4 ottobre 2018 11.31
GGAG - Go Green Apulia, GO!, progetto promosso da Legambiente Puglia e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ha concluso il suo percorso durato due anni.

Un network innovativo tra scuole, università, imprese, enti del Terzo Settore e Pubblica Amministrazione ha dato impulso al settore della green economy in Puglia, promuovendo l'economia circolare e le nuove imprenditorialità in campo ambientale, sensibilizzando i giovani tra i 19 e i 35 anni sulle molteplici opportunità occupazionali offerte dai green jobs.

Nella Sala consiliare della Regione Puglia, è stata presentata La Puglia dei Green Jobs, pubblicazione che raccoglie i risultati di GGAG - Go Green Apulia, GO!. A discuterne Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, Mario Loizzo, presidente del Consiglio Regionale Puglia, Antonio Nunziante, vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Sebastiano Leo, assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia, Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia.

«Con GGAG - Go Green Apulia, GO! - spiega il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini - abbiamo raccontato la Puglia della green society, disponibile a muoversi, produrre, spostarsi, consumare in maniera più equa, sostenibile e giusta. È la Puglia di chi fa impresa puntando su ricerca, innovazione, qualità e bellezza e percepisce la tutela dell'ambiente non come un limite, ma come un valore e un'opportunità di sviluppo. Proponiamo l'istituzione di un Osservatorio regionale permanente sulla green economy, che coinvolga la Regione Puglia, Confindustria, Unioncamere e le Università, necessario per continuare a monitorare, mettere in rete e promuovere le imprese green».

La Puglia dei Green Jobs racconta un progetto corale, caratterizzato da attività varie. In primis uno scambio di pratiche innovative tra giovani, imprese e istituzioni ha favorito l'emergere di idee e messo in luce le potenzialità di un settore - la green ecomomy - oggi in forte espansione. Basti pensare che dal 2011 al 2016, 354.580 imprese in Italia hanno investito risorse in prodotti e tecnologie green, pari al 27,1% dell'imprenditoria extra-agricola, più di una su quattro. Nella nostra regione le imprese investitrici sono più di 22mila e tra le prime venti provincie a maggior numero spicca Bari con 11mila. (dati forniti dal Rapporto GreenItaly 2017).

Tra le attività che il progetto ha messo in campo, la campagna itinerante Tutti su per la Terra, cui hanno partecipato 200 giovani, 15 organizzazioni profit e non profit, 11 enti territoriali. Workshop e tavole rotonde hanno animato Gallipoli (Le), Manduria (Ta), Cisternino (Br), Cassano delle Murge (Ba), Trani (Bt) e Manfredonia (Fg), favorendo uno confronto attivo tra giovani, istituzioni e imprese green pugliesi, che hanno aderito all'iniziativa illustrando la propria realtà aziendale e le potenzialità delle professioni verdi.

Ulteriore e fondamentale attività è stata La campagna di formazione nelle scuole. GGAG - Go Green Apulia, GO! è entrato nel mondo accademico coinvolgendo gli istituti tecnico-professionali di Taranto, Gallipoli, Modugno (Ba), Trani, Manfredonia, Cisternino, Bari, Cassano delle Murge e la LUM - Libera Università Mediterranea. In uno spazio di coworking aziende, ricercatori e docenti hanno spiegato agli studenti i principi dell'economia circolare, prevedendo prospettive e competenze green in via di sviluppo.

Campagne e workshop sono presenti di volta in volta nel sito www.gogreenapulia.org: il Green Jobs Network. È una piattaforma nata per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nel mercato dei green jobs, contrastando la diffusa tendenza tra i giovani a cercare occupazione altrove. Una sezione del sito offre alle aziende pugliesi la possibilità di pubblicare annunci di lavoro. Gli utenti, previa registrazione, possono inviare la propria candidatura.

La Puglia dei Green Jobs mostra come la green economy rappresenti un settore fertile per la nascita di nuove professioni che influenzano il mercato del lavoro. Sono strategici i comparti del manifatturiero, dell'industria agroalimentare, del riciclo, delle energie rinnovabili, dei servizi, della mobilità sostenibile, dell'edilizia e della ricerca e sviluppo, con un impatto che varia da regione a regione. Meccatronici, idrogeologi, ingegneri e architetti per l'ambiente, esperti di progettazione agricolo-forestale, progettisti dell'edilizia sostenibile e tecnici della qualità bio sono nell'elenco dei 125 green jobs più qualificati, che richiedono oggi competenze specifiche e trasversali (dati forniti dalla Guida ai Green Jobs. Come l'ambiente sta cambiando il mondo del lavoro).

I green jobs sono una leva per lo sviluppo e per il cambiamento come testimoniano le numerose realtà virtuose presenti in Puglia, messe in rete grazie a una costante ricerca e illustrate in La Puglia dei Green Jobs. Sono imprese, start up e cooperative che investono su ricerca, sostenibilità e bellezza, tra cui numerose applicano il modello circolare basato sul principio delle 3 R: riduco, riuso, riciclo, con innovazioni di prodotto e di processo.

Tra queste l'azienda Trip di Trani, che trasforma gli scarti lapidei da sottoprodotti inutilizzabili a materie prime, realizzando prodotti edilizi eco-compatibili. Qui i fanghi residui, generati dalla lavorazione della pietra naturale, sono recuperati e riutilizzati per creare i più diversi manufatti, da un mattone, a una sedia, a una panchina, con un processo di stampa 3D. EggPlant, start up di Polignano a Mare (Ba), rigenera le acque reflue per produrre bioplastica (PHA - poliidrossialcanoati), con un processo a rifiuti zero che mira a risolvere lo smaltimento delle acque di scarico e l'inquinamento da plastica. L'Oleificio Sociale di Cassano delle Murge, cooperativa di circa 240 olivicoltori locali, produce pregiato olio extravergine favorendo la filiera del recupero: gli scarti della produzione sono utilizzati per alimentare gli impianti e il riscaldamento dello stabilimento.