Tristano Martinelli fra i vincitori del Concorso scolastico "Antonella Diacono"

Lo studente coratino vince il primo premio per la sezione riservata alle Scuole secondarie di Secondo Grado

giovedì 4 novembre 2021
A cura di Tiziana Di Gravina
Si è tenuta lo scorso 25 ottobre la cerimonia di premiazione degli studenti partecipanti al Concorso Scolastico Regionale "Antonella Diacono" 2020/2021, un progetto organizzato dall'Associazione Anto Paninabella OdV per promuovere e valorizzare la cultura del dialogo, dell'inclusione e dell'empatia, e a prevenire l'emarginazione e il bullismo in ogni sua forma.

Fra i premiati, selezionati fra i circa 190 lavori provenienti da tutta la regione, per la sezione dedicata alle produzioni multimediali, anche uno studente coratino: Tristano Martinelli, alunno del Liceo Linguistico e Scientifico "O. Tedone" di Ruvo di Puglia, si è aggiudicato il Primo premio riservato alle Scuole Secondarie di Secondo Grado, con la canzone "The cellar door" da lui scritta ed eseguita.

L'associazione Anto Paninabella OdV è stata voluta dai genitori di Antonella Diacono, adolescente che a 13 anni si è sentita così disperatamente sola da pensare che l'unica soluzione possibile al suo dolore fosse togliersi la vita. Perché si è sentita così sola? Perché nessuno si è accorto di nulla? Perché non ha chiesto aiuto? Sono queste le domande a cui l'associazione cerca di dare risposta prendendosi cura della salute emotiva e mentale dei ragazzi dagli 11 ai 16 anni, con percorso di educazione alle emozioni.

Altrettanto importante è il ruolo degli adulti che incontrano, che devono saper valorizzare i sentimenti dei ragazzi, ed intervenire prontamente se e quando necessario. Perché nessuno, mai più, si senta disperatamente solo come Antonella. Con questa mission, nasce poi il Concorso letterario regionale rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado e dei primi tre anni delle Scuole Secondarie di Secondo Grado statali e parificate della Regione Puglia.

Il Premio, aperto a produzioni letterarie e produzioni artistiche e multimediali, ha avuto come traccia "La solitudine uccide. Ma quando sei circondato da amici quasi non credi come e quanto possa essere devastante." con un esplicito invito a riflettere sulla solitudine in ogni sua forma: causata dall'isolamento dovuto alla pandemia di COVID, o dalla esclusione da parte di un gruppo, o al bullismo/cyberbullismo, o al proprio sentirsi "diversi". Impariamo a conoscerla! Valorizzandola, quando è un momento di pausa e riflessione alla scoperta di se stessi, o chiedendo aiuto, quando diventa opprimente e frustrante, e d'altra parte aiutando e non lasciando mai indietro chi ci chiede, in qualsiasi modo, di esserne salvato.

Complimenti al giovane Tristano Martinelli, esempio di sensibilità e dell'importanza dell'attenzione ai giovani e del dialogo e della comunicazione fra generazioni.

"The cellar door" di Tristano Martinelli - La presentazione del brano

Un uomo in una stanza (forse un camerino di un teatro) è solo e combatte contro i propri pensieri negativi, la solitudine e i propri errori messi in evidenza dal suo riflesso in uno specchio. Riflesso che è simile alla persona che si specchia ma non lo è totalmente e sembra essere più cattivo sia per i tratti del suo viso che per le cose che dice.

Viene da un'altra dimensione parallela al nostro mondo ma in cui è presente solo la fine dei pensieri dell'uomo e delle sue cose materiali. Viene dal futuro e cerca di avvisare il destino dell'umanità e la solitudine che ci sarà, non accettata però dal protagonista. Il riflesso è malvagio ed è contento delle cose che accadranno all'uomo e ride per la loro troppa importanza agli oggetti e alle loro emozioni che spariranno.

In questo mondo dello specchio ci sono tante figure, ognuna simile ad una persona del mondo, presente nella testa ma che riesce a farsi vedere solo attraverso uno specchio. La realtà della canzone è finta ma molta gente presenta una fobia per gli specchi e anche un esperimento di uno psicologo dimostra che, guardando il proprio riflesso per molto tempo in una stanza da solo e con una luce di bassa intensità alle spalle, si inizierà a vedere il proprio volto sfigurato.

Prima di scrivere il pezzo ho provato l'esperimento per conoscere bene il personaggio da descrivere nel testo e posso costatare di aver provato un sentimento di angoscia, solitudine e di paura guardando il mio viso lentamente cambiare in qualcosa non ancora conosciuto. I dialoghi presenti nella base musicale, sono stati presi dal film Donnie Darko.