Trattori alla volta di Bari, la protesta dei gilet arancioni
Anche da Corato per la manifestazione del mondo olivicolo
lunedì 7 gennaio 2019
9.26
Il mondo agricolo e in particolare quello olivicolo partecipa alla protesta indossando i "gilet arancioni", manifestando a Bari per far ascoltare la propria voce. Una voce delusa, arrabbiata ma comunque pacifica che chiede alle istituzioni un sostegno per un comparto in ginocchio, che non è stato risparmiato dall'inclemenza del tempo.
Questa mattina da Corato si sono mossi una cinquantina di trattori. Tre i pullman partiti da Corato alla volta di Bari. Ai manifestanti coratini si aggiungeranno ma n mano altri manifestanti provenienti dai comuni limitrofi. Intanto sulle strade extraurbane che conducono a Bari si sono registrati i primi rallentamenti del traffico.
La manifestazione partirà alle 10 in piazza Prefettura a Bari. Saranno migliaia gli agricoltori e Olivicoltori che rivendicheranno verso il Governo e la Regione Puglia interventi seri e concreti per il rilancio del settore.
Dallo stadio San Nicola, poi, i trattori attraverseranno Bari per approdare in piazza Prefettura (60 mezzi), zona scelta dai Gilet Arancioni per dare vita al presidio di protesta, e sul lungomare sotto i Palazzi della Regione (i restanti mezzi). "Una grande mobilitazione degli olivicoltori e agricoltori pugliesi, senza bandiere e sigle, se non il Tricolore e appunto il gilet arancione per protestare contro l'immobilismo del governo nazionale e della Regione Puglia", spiega Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni. I Gilet Arancioni chiedono il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella, seguendo la scienza e non i santoni, lo sblocco delle risorse del Psr pugliese impantanato tra mille rivoli burocratici.
"Sarà un presidio pacifico di uomini e donne della terra, imprenditori ed operai, tutti insieme per rivendicare provvedimenti seri e concreti e attenzione verso l'agricoltura e l'olivicoltura, simbolo del Made in Italy nel mondo", sottolinea Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni.
Accanto ai Gilet Arancioni – il coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori - scenderanno in piazza tra gli altri anche i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), i Comuni con l'Anci, l'Ordine degli agronomi, il Collegio regionale dei periti agrari.
«L'adesione dei Comuni e dei sindacati dei lavoratori testimonia, qualora ce ne fosse bisogno, che il problema non riguarda solamente il settore olivicolo e l'agricoltura pugliese, messi in ginocchio dalle calamità e dall'assenza delle Istituzioni, Regione e governo nazionale, ma tutto il sistema economico, produttivo e sociale pugliese: oltre un milione di giornate lavorative, lo ricordiamo, sono andate perse nel 2018» riferiscono i gilet arancioni.
Questa mattina da Corato si sono mossi una cinquantina di trattori. Tre i pullman partiti da Corato alla volta di Bari. Ai manifestanti coratini si aggiungeranno ma n mano altri manifestanti provenienti dai comuni limitrofi. Intanto sulle strade extraurbane che conducono a Bari si sono registrati i primi rallentamenti del traffico.
La manifestazione partirà alle 10 in piazza Prefettura a Bari. Saranno migliaia gli agricoltori e Olivicoltori che rivendicheranno verso il Governo e la Regione Puglia interventi seri e concreti per il rilancio del settore.
Dallo stadio San Nicola, poi, i trattori attraverseranno Bari per approdare in piazza Prefettura (60 mezzi), zona scelta dai Gilet Arancioni per dare vita al presidio di protesta, e sul lungomare sotto i Palazzi della Regione (i restanti mezzi). "Una grande mobilitazione degli olivicoltori e agricoltori pugliesi, senza bandiere e sigle, se non il Tricolore e appunto il gilet arancione per protestare contro l'immobilismo del governo nazionale e della Regione Puglia", spiega Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni. I Gilet Arancioni chiedono il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella, seguendo la scienza e non i santoni, lo sblocco delle risorse del Psr pugliese impantanato tra mille rivoli burocratici.
"Sarà un presidio pacifico di uomini e donne della terra, imprenditori ed operai, tutti insieme per rivendicare provvedimenti seri e concreti e attenzione verso l'agricoltura e l'olivicoltura, simbolo del Made in Italy nel mondo", sottolinea Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni.
Accanto ai Gilet Arancioni – il coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori - scenderanno in piazza tra gli altri anche i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), i Comuni con l'Anci, l'Ordine degli agronomi, il Collegio regionale dei periti agrari.
«L'adesione dei Comuni e dei sindacati dei lavoratori testimonia, qualora ce ne fosse bisogno, che il problema non riguarda solamente il settore olivicolo e l'agricoltura pugliese, messi in ginocchio dalle calamità e dall'assenza delle Istituzioni, Regione e governo nazionale, ma tutto il sistema economico, produttivo e sociale pugliese: oltre un milione di giornate lavorative, lo ricordiamo, sono andate perse nel 2018» riferiscono i gilet arancioni.