Tradìto, avrebbe sequestrato la moglie in casa. Chiesta condanna per poliziotto coratino

I fatti sarebbero accaduti in Sicilia

domenica 15 ottobre 2017 10.34
Avrebbe scoperto il tradimento di sua moglie e per questo l'avrebbe costretta in casa. È questa l'accusa dalla quale si sta difendendo un poliziotto di origine coratina ma residente ed in servizio in Sicilia accusato di sequestro di persona aggravato e violenza privata in danno della moglie per il quale il Pubblico Ministero avrebbe chiesto una condanna a due anni di reclusione.

Lo racconta il quotidiano online siciliano tp24.it

Ma, stando a quanto emerso, l'uomo avrebbe agito in concorso con i suoi suoceri. Una parte nella vicenda, inoltre, l'avrebbe avuta anche il cugino della donna, protagonista del pestaggio ai danni del presunto amante della donna. Per loro la condanna richiesta una condanna che varia dai 12 ai 22 mesi di reclusione.

Una vicenda familiare piuttosto complessa, nella quale i diretti congiunti della moglie avrebbero svolto un ruolo non secondario.

Secondo quanto riferito dal giornale siciliano, la donna sarebbe stata «chiusa a chiave in casa, per circa 24 ore, dal marito e dai suoi genitori per paura che fuggisse con l'amante. A liberarla furono i militari della sezione di pg della Guardia di finanza (...), venuti a conoscenza di quanto stava accadendo perché la donna prigioniera, avendo nascosto in casa un altro cellulare (il primo le sarebbe stato sottratto), è riuscita a inviare degli sms a due amiche».

I fatti contestati risalgono al settembre 2014.